Correre il rischio di amare: la sfida per i giovani [diario di bordo #6]
Giovedì 4 agosto, sesto giorno
Cuffia nell’orecchio e occhi luccicanti. La fotografia di oggi è del pomeriggio, scattata simbolicamente durante la Via Crucis con il Santo Padre, alla quale i nostri giovani hanno partecipato appostati dopo tante ore sull’erba della Collina dell’Incontro. E nonostante il sole e la stanchezza, all’accoglienza di papa Francesco non è mancata la festa e il “chiasso” che solo loro sanno fare. I giovani. Coloro ai quali il santo padre dice che “amare è un rischio che vale la pena correre” sempre.
Invitati a vivere l’esperienza della croce sorretti da Gesù, i ragazzi hanno ascoltato in composto silenzio le meditazioni di ogni stazione, composte in modo corale da altri giovani come loro. Stessi dubbi, stesse incertezze, stesse paure e ansie. Stessi sogni da costruire, anche se provenienti da luoghi altri nel mondo. Molto forti anche sono state sul palco le testimonianze di persone la cui vita difficoltosa è cambiata dopo l’incontro con Gesù.
E le domande che risuonano in radio, “come ci si rialza nella vita dopo una caduta?”, “dove si trova la forza per rialzarsi dopo l’ennesima caduta?”, “chi mi ama davvero?” sembrano rimbombare anche nei cuori di questi ragazzi la cui immersione nella riflessione stasera è stata visibilmente sentita. Fra i pensieri più rivoluzionari, Maria che accoglie il Figlio tra le sue braccia deposto dalla croce, che non si lascia andare all’abbandono, ma con fede crede e trasforma quella che sembrava una “fine”, la morte, in un nuovo inizio. L’auspicio per i giovani è trovare la forza di trasformare tutte le “fini” in nuovi inizi.
Domani il gruppo si sposterà nel luogo nel quale si svolgerà la veglia col Santo Padre sabato sera e la celebrazione della santa messa domenica mattina.