Fragagnano, la festa patronale in onore di Sant’Antonio
Nei giorni 12 e 13 agosto si svolgono a Fragagnano i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio da Padova, patrono del paese dal 1904.
Sabato 12, dalle ore 9 alle 12, in piazza Regina Elena si terranno i “Ludi Antoniani”, con giochi e animazioni riservati ai ragazzi dai 5 ai 13 anni, in collaborazione con “Divertilandia” e “Avis Fragagnano”; in serata, alle ore 19.30, la santa messa sarà celebrata dal parroco don Graziano Lupoli; alle ore 21, in piazza Risorgimento, concerto del “Gruppo musicale Terra Jonica Salentina”.
Fitto il programma di domenica 13, che sarà salutata alle ore 7.30 dallo sparo di 13 colpi oscuri (la caratteristica “diana”); alle ore 8.30, santa messa, con benedizione e distribuzione del “Pane di Sant’Antonio”, secondo la tradizione del “Pane dei poveri”; a seguire, il giro delle bande musicali per le vie del paese. Alle ore 19, in piazza Regina Elena, la santa messa sarà celebrata dal parroco don Graziano Lupoli con la cerimonia di affidamento delle chiavi del paese al Santo Patrono. Al termine si snoderà la processione accompagnata dalle autorità civili e religiose e dalle confraternite.
Alle ore 21, in piazza Regina Elena, si terrà il concerto delle bande musicali “Città di Ceglie Messapica” (m. Maria Teresa Pedone) e “Città di Squinzano” (m. Giovanni Guerrieri). Alle ore 23.30, in contrada Vignali, fantasia pirotecnica a cura della ditta Piro Show di Valerio Laneve (Carosino). Le luminarie saranno allestite dalla ditta Perrotta di Squinzano.
Secondo il racconto di Nunzia Rochira, riportato su un opuscolo sulla festa patronale degli scorsi anni, il patrocinio di Sant’Antonio a Fragagnano ebbe origine nei primi anni del secolo scorso soppiantando quello di Sant’Irene da Lecce. Da tradizione orale si tramanda che intorno all’anno 1900, durante una giornata invernale caratterizzata da una pioggia insistente, giunse a Fragagnano un uomo su di un ‘trainu’. Preoccupato per i possibili danni all’importante carico trasportato, cioè la statua di Sant’Antonio, l’uomo si fermò in piazza presso la bottega di un sarto chiedendogli di custodire temporaneamente il simulacro, assicurando che sarebbe tornato a riprenderlo. Quindi egli proseguì il suo viaggio verso Taranto, senza però far più ritorno. In seguito a questa credenza popolare, la statua fu portata in chiesa madre. Così, come si evince dall’epigrafe posta all’interno di quest’ultima, Sant’Antonio divenne il patrono della popolazione fragagnanese, sostituendosi a Sant’Irene.