L’intervento di mons. Santoro al Meeting di Rimini
L’arcivescovo emerito di Taranto è stato chiamato a parlare su “Comunità energetiche e povertà energetica”
Dal 20 al 25 agosto, come oramai da consuetudine, si è svolto il Meeting di Rimini 2023. Tra gli invitati, l’arcivescovo emerito di Taranto, mons. Filippo Santoro, che è stato chiamato a parlare su “Comunità energetiche e povertà energetica”.
Riportiamo ampi stralci dell’intervento di mons. Santoro dall’articolo pubblicato su Avvenire, a firma di Paolo Viana.
“La Chiesa italiana potrebbe rivelarsi più Green dello Stato. Si sta lavorando per creare più di 25mila comunità energetiche, una per parrocchia”: lo ha rivelato monsignor Filippo Santoro, arcivescovo emerito di Taranto e presidente della Settimana Sociale che si è svolta nella città pugliese nel 2021. Nella 49° settimana sociale dei cattolici italiani – ha dichiarato intervenendo all’incontro del Meeting sul tema Comunità energetiche e povertà energetica – abbiamo deciso anche che i nostri investimenti siano carbon free e che la filiera agricola sia caporalato free. Un’alleanza tra i giovani nel segno della transizione energetica è il quarto passo».
Monsignor Santoro ha ricordato che la Chiesa non si occupa di impianti: «la comunità energetica non è solo un fatto tecnico ma di visione, di solidarietà e di comunità: in questo senso è una scelta profetica e sinodale».
La Cei – ha detto – ha costituito un tavolo costante di lavoro per favorire in tutte le diocesi e in tutte la parrocchie la costituzione di queste comunità, proposta creata durante la 49esima Settimana Sociale che si è svolta a Taranto. Abbiamo bisogno di circa 7 gigawatt di nuova produzione da fonti rinnovabili se vogliamo raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero nel 2050». Costituire almeno una comunità energetica per parrocchia e produrre 200 kw significherebbe diminuire l’emissione del 2% di CO2 nel 2030 e arrivare ad eliminare totalmente le emissioni nel 2050. «Certo, non si può fare in tutte le parrocchie, c’è da studiare soluzioni e vanno rispettati i decreti del governo, però che grande progresso che si riuscirebbe a fare…» ha commentato.
All’incontro è intervenuto anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il quale ha ricordato che “fin dal 2019 la Regione Puglia ha emanato una legge sulle comunità energetiche e ha messo a disposizione qualche milione di euro – potremmo fare molto di più con l’aiuto del governo centrale – consentendo alle famiglie a basso reddito di installare su propria abitazione impianti di produzione di energia, di immettere surplus nella rete e, con quello si riesce a ‘guadagnare’ dal surplus, di ri-alimentare il fondo».
Mario Antonio Scino, Capo di Gabinetto Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha tirato le fila del discorso così: «i soldi ci sono, gli incentivi ci sono, l’11 settembre scade il termine per la nostra risposta, stiamo organizzando una delegazione per andare a chiudere la vicenda a Bruxelles».
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