A Casa Madre Teresa si festeggia la santa che tanto si adoperò per gli ultimi di Calcutta
Martedì 5 nel centro d’accoglienza migranti e di spiritualità ubicato accanto al seminario arcivescovile
Martedì 5 a “Casa Madre Teresa”, il centro d’accoglienza migranti e di spiritualità ubicato dov’era il monastero di clausura delle carmelitane scalze (affianco al seminario arcivescovile) si celebra la festa in onore dell’indimenticata suora che tanto si adoperò per i poveri di Calcutta.
Alle ore 19 si terrà l’adorazione eucaristica guidata da don Francesco Mitidieri, presidente di “Noi & Voi”, l’associazione che gestisce il centro; seguirà un momento di fraternità.
“Casa Madre Teresa” fu inaugurata il primo ottobre del 2017 per favorire un processo d’integrazione dei migranti (ne sono ospitati una trentina provenienti diverse nazioni africane) attraverso la formazione professionale, grazie ai laboratori di artigianato, di pasticceria, pizzeria e per l’apprendimento di lavori agricoli, non prescindendo dallo studio della lingua e delle leggi della nazione che li ospita.
Nata a Skopje, in Albania, il 26 agosto 1910, Madre Teresa di Calcutta fu caratterizzata dalla vita all’insegna del lavoro instancabile fra i più miserabili della metropoli dell’India, traendo forza dalla preghiera e dal totale affidamento al Signore. Questo suo impegno in favore degli ultimi la rese una delle persone più famose al mondo e le valse numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Nobel per la pace nel 1979.
Morta a Calcutta il 5 settembre del 1997, la religiosa fu proclamata beata da papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 e canonizzata da papa Francesco il 4 settembre 2016.
A una parete di “Casa Madre Teresa” è ancora visibile la lapide che ricorda la storica visita di Giovanni Paolo II al monastero nell’ottobre 1989 e riportante le parole rivolte in quell’occasione alle carmelitane.
La ricorrenza del 5 settembre potrà anche fornire l’occasione per ricordare due religiose che a Taranto tantissimo s’impegnarono in favore degli ultimi: suor Miriam Dessupoiu, delle suore del Sacro Costato, amata dai bambini della Città vecchia, e suor Piercelestina Vendramin, delle Sorelle della Misericordia di Verona, ricordata come “l’angelo del Paolo VI”.