Il maestro Gregucci con il grande Riccardo Muti: Salviamo le bande da giro
“Ripensavo spesso ai suoi racconti dei primi approcci con la musica, quando, da piccolo, a Molfetta, sua città natale, ascoltava le marce funebri durante le processioni della Settimana Santa. In particolare egli ama ricordare che quando ancora oggi dirige l’“Eroica”di Beethoven, ripensa immancabilmente ai tempi in cui la stessa veniva suonata durante i tradizionali riti penitenziali. Perciò mi è sembrato quasi ovvio donargli il cofanetto di cd delle musiche della Settimana Santa e del Natale tarantino, nelle mie elaborazioni, vincitore del bando del Ministero con il progetto di salvaguardia del patrimonio musicale tradizionale, eseguite dalla Grande Orchestra di fiati “Santa Cecilia-Città di Taranto” da me diretta”.
Questo è stato uno dei ricordi più significativi del maestro tarantino Giuseppe Gregucci a proposito della serata svoltasi a fine agosto nel comune barese di Conversano con il grande Riccardo Muti, firmatario nonché testimonial d’eccezione della legge regionale per la tutela delle bande pugliesi, da sempre anima delle feste patronali pugliesi, e non solo. Voglio fare i complimenti alla Regione Puglia, al Comune di Conversano e al sindaco per quello che è stato fatto per questa legge regionale e mi auguro che diventi l’inizio per una legge nazionale” – ha affermato il famoso direttore d’orchestra.
Nell’occasione una rappresentanza degli storici complessi bandistici da giro pugliesi, prima insieme e poi a turno, si sono esibiti in suo onore con i più noti brani di musica marciabile, sinfonica e sunti di opere liriche che si è soliti suonare sulla cassarmonica. Il maestro Muti ha seguito con molta attenzione le esecuzioni che ancora una volta lo hanno riportato alle prime emozioni dell’incontro con la musica in piazza, che, proprio per la peculiarità degli organici, ha detto fermamente, “non è affatto la sorella minore delle grandi orchestre sinfoniche”.
Il maestro Gregucci, che col grande direttore d’orchestra si è anche intrattenuto sulle problematiche e sui progetti futuri delle formazioni pugliesi, in questa occasione aveva sotto la sua direzione i musicisti della banda “Città di Squinzano” intitolata a Ernesto e Gennaro Abbate, in rappresentanza del Salento, la cui prestazione ha riscosso il plauso di Riccardo Muti. Quest’ultimo ha anche mostrato interesse anche per alcuni strumenti particolari, come il clarinetto piccolo in la bemolle, ormai in uso solo in alcune di queste nostre bande e la cui produzione è abbastanza limitata, tanto da mandarne una foto alla “sua” Chicago Simphony Orchestra.
Organizzata dalla Regione Puglia, di concerto anche con l’Associazione nazionale Bande da Giro l’iniziativa ha avuto lo scopo di riaccendere i riflettori su questa particolare formazione musicale, la banda, una vera eccellenza della nostra regione e che, sopratutto nel dopo-covid, ha necessità di un’ulteriore valorizzazione, affinché la grande musica non scompaia dalle nostre piazze.
“Ma ci sta particolarmente a cuore anche la formazione completa degli esecutori affinché, oltre agli studi individuali nei conservatori e nelle varie scuole musicali, siano avviati alla musica d’insieme, così da iniziare il loro inserimento negli organici delle bande associative, per poi passare in quelle da giro, che purtroppo, entrambe, vivono momenti problematici per la mancanza di ricambi generazionali” – ha concluso il musicista tarantino.