Yaroslava Ivaniuk, orgoglio ucraino della Nuovi Orizzonti
Ha tanta energia in corpo. E tutte le ragioni per intendere la pallacanestro non soltanto come espressione del talento di chi gioca, ma anche come sana valvola di sfogo, lei che proviene da Rivne, la città che al confine con la Bielorussia conta tante ferite e tanti orfani: Yaroslava Ivaniuk lascia trapelare tutta la propria determinazione, o meglio risolutezza dalle sue parole. La nuova playmaker della Nuovi Orizzonti sa essere decisa anche sul parquet di gioco. È rapida e grintosa, la giovane cestista non ancora 21enne, riconosciuta tra i migliori talenti emergenti del basket rosa. Taranto l’ha accolta da pochi giorni. Il campo è una conferma: la presa in diretta delle sue giocate che hanno fatto già il giro del web. Piccoletta (non arriva al metro e settanta), con le sue incursioni in area, i canestri anche dalla lunga distanza, sa destabilizzare e farsi beffa della squadra avversaria. Sebbene l’obiettivo della società sia ben figurare nel campionato che Taranto disputerà da neopromossa, la nazionale ucraina Under 20 conosce solamente il linguaggio della vittoria. Non parla italiano. Di primo acchito, può sembrare una donna di ghiaccio e una macchina da guerra. La sua passione per l’arte, però, intesa come strumento di riappacificazione, tradisce la volontà di costruire un mondo migliore per mezzo delle armi della cultura e della Bellezza. Col suo rigore Yaroslava Ivaniuk può dare la propria impronta al gruppo Nuovi Orizzonti ricevendo in cambio l’umanità ed il calore della comunità ionica. L’abbiamo raggiunta al primo allenamento della settimana. Al quale si è presentata in anticipo, naturalmente, per la gioia di coach Orlando, che a tutte le sue ragazze chiede puntualità e rispetto delle regole.
Yaroslava, come procedono gli allenamenti al PalaMazzola?
“Le sessioni di allenamento sono molto intense. E a me piace lavorare duramente, insieme alle compagne. Ci concentriamo sul lavoro di squadra: ognuno di noi fa del suo meglio per iniziare la stagione nel migliore dei modi”.
Tu sei tra le giocatrici più promettenti e forti: dove puoi migliorare ancora?
“Penso che ci sia sempre spazio per migliorare le proprie capacità. Il tempo passa, e pure la pallacanestro cambia: c’è sempre qualcosa da imparare, per migliorare i propri punti di forza, e intervenire su quelli di debolezza. C’è da confrontarsi con allenatori nuovi in campo. Ogni allenatore è speciale, come ogni giocatore: ognuno ha la propria visione del basket e del gioco. Sono sicura che qui a Taranto andrà tutto bene”.
Cosa pensi della guerra in Ucraina? Sul campo di gioco, daresti mai la mano a un’avversaria russa?
“La guerra è terribile e non c’è nulla di buono in essa. Molte persone stanno morendo, sia militari che civili. Alcune città sono completamente distrutte dalle conseguenze dei missili. La gente è rimasta senza casa, ma ogni ucraino non è distrutto: difenderemo la nostra libertà e la nostra indipendenza. E ognuno di noi sa che vinceremo. Quanto alla seconda parte della sua domanda, rispondo che no, non darei la mano a un rivale russo, e credo che la mia risposta sia ovvia”.
Cosa ti piace oltre al basket?
“Mi piace leggere libri. A volte disegno: mi aiuta a calmarmi. E sono sempre aperta a qualcosa di nuovo”.