Martedì 10, al Centro San Gaetano incontro su don Pino Puglisi
Martedì 10 ottobre, alle ore 17.30, al Centro San Gaetano in città vecchia, il coordinamento provinciale di Libera e Azione Cattolica diocesana organizzano un incontro intitolato “Sulle orme di padre Pino Puglisi – Il prete umile che face paura alla mafia”.
Intervengono Maurizio Artale, presidente del centro di accoglienza “Padre Nostro” di Palermo (fondato da don Pino Puglisi) e mons. Emanuele Ferro, parroco della Basilica Cattedrale. L’incontro sarà introdotto da Letizia Cristiano (presidente di Azione Cattolica diocesana) e coordinato da Remo Pezzuto (referente provinciale di Libera contro le mafie).
Il sacerdote spese la sua vita in mezzo ai giovani di una Palermo dilaniata dalla guerra delle cosche mafiose, fino ad approdare al quartiere di Brancaccio, dove inaugurò il Centro “Padre Nostro”, che divenne il punto di riferimento per i giovani e le famiglie del quartiere. La sua attenzione si rivolse in particolareal recupero degli adolescenti già reclutati dalla criminalità mafiosa, riaffermando nel quartiere una cultura della legalità illuminata dalla fede. Tale impegno gli procurò minacce di morte da parte dei mafiosi, che lo uccisero la sera del 15 settembre 1993, giorno del suo 56mo compleanno, mentre stava tornando a casa. Fu beatificato a Palerno il 25 maggio 2013 da papa Francesco.
Dopo la scomparsa di don Pino Puglisi, il Centro “Padre Nostro” ha continuato ad ispirarsi, nel contenuto, negli scopi e nel metodo di lavoro al suo insegnamento, operando in favore delle fasce più deboli; gravitano al suo interno circa cento persone tra soci, operatori, personale volontario, giovani in servizio civile, tirocinanti provenienti da diverse facoltà e corsi di laurea. Il Centro opera attraverso interventi e progetti di aiuto realizzati assieme ad enti pubblici e ad altre organizzazioni no-profit, nel totale rispetto delle diversità culturali e con particolare attenzione a coloro che sono emarginati per ragioni legate alla condizione sociale. Nei primi anni di attività, il Centro ha rivolto il proprio impegno in maniera esclusiva a Brancaccio, quartiere in cui la maggior parte degli abitanti presenta una notevole povertà materiale e culturale, sicuramente aggravata dall’elevato numero di disoccupazione e dalla presenza massiccia del lavoro nero; disagi economici che spiegano anche i frequenti fenomeni di evasione scolastica, delinquenza e lavoro minorile. Attualmente il suo lavoro interessa anche altri territori cittadini, come i quartieri di San Filippo Neri e di Falsomiele, interessati anche questi da una condizione di degrado.