Venti di guerra tra Israele e Palestina, Caritas italiana: “Serve un paziente lavoro quotidiano per costruire una pace vera e giusta”
Caritas italiana segue “con grande preoccupazione quanto avviene in queste ore in Israele e Palestina”. Come comunica Caritas Gerusalemme, “si è trattato di un attacco missilistico a sorpresa di Hamas, con l’invio di decine di uomini armati nelle città intorno a Gaza”. Un’operazione “tra le più significative degli ultimi decenni”. “Molti soldati e civili israeliani sono stati uccisi e molti altri sono stati rapiti a Gaza”. L’attacco sarebbe stato motivato come risposta alla profanazione da parte di Israele della moschea di al-Aqsa e all’uccisione e ferimento di centinaia di palestinesi.
“Come reazione immediata Israele ha formalmente dichiarato lo ‘stato di guerra’ e ha lanciato missili verso Gaza. Attualmente, tutti i check point della Cisgiordania sono chiusi, come anche tutti i cancelli che conducono alla città vecchia di Gerusalemme”, ricorda una nota di Caritas italiana, che aggiunge: “La Caritas di Gerusalemme ha sospeso precauzionalmente le sue attività a Gaza, dove è presente da decenni, per garantire la sicurezza degli operatori. Ha dovuto temporaneamente chiudere anche il Centro sanitario. Le équipe mediche della Caritas sono però pronte a fornire assistenza non appena le circostanze lo permetteranno”.
Nel frattempo, mentre si teme un peggioramento della situazione, da Caritas Gerusalemme arriva l’appello a “pregare per la sicurezza e il benessere di tutte le persone coinvolte”.
“Caritas italiana si unisce alla preghiera, esprime solidarietà con le donne e gli uomini che più soffrono a causa della violenza e incoraggia le persone che se ne prendono cura, fa appello al dialogo, alla ragionevolezza, a proseguire il paziente lavoro quotidiano di costruzione di una pace vera e giusta”, conclude la nota.