Venerdì 27 ottobre, al teatro Tarentum La storia di Şahmeran, con l’attrice turca Serra Yilmaz
Dopo il successo dello spettacolo “Tutto il mondo è un palcoscenico”, con l’esilarante comicità di Antonio Stornaiolo ed Emilio Solfrizzi, è ai nastri di partenza il secondo appuntamento della stagione artistica 2023/24 del teatro Tarentum.
Venerdì 27 ottobre (sipario ore 21) è in calendario La storia di Şahmeran, con l’attrice turca Serra Yilmaz – nota per essere la musa del famoso regista Ferzan Özpetek – ed il compositore italiano Francesco Libetta.
Lo spettacolo si inserisce tra le voci e le suggestioni di quella cultura ultra-millenaria espressione dei popoli che si affacciano sul Mar Mediterraneo.
I due artisti propongono la messa in scena di un’opera che è ai vertici dell’oralità turca: La storia di Şahmeran, leggenda popolare per la prima volta riprodotta per iscritto e musicata dal compositore italiano Francesco Libetta.
Nell’intreccio, la leggenda della regina dei serpenti, metà donna e metà serpente, che si apre all’amore del giovane Cemsab, arrivato incautamente in un regno così particolare. Una serie di eventi porterà Şahmeran a diventare vittima dei soldati dell’emiro locale, mentre Cemsab sopravviverà e diventerà un uomo saggio ed il medico più famoso del suo tempo.
Il brano comprende composizioni musicali create per l’occasione da Libetta, che si aggiungono alla prima Ballata di Chopin (op. 23), scritta tra Vienna e Parigi, in anni politicamente turbolenti che porteranno il musicista polacco a non tornare mai più a Varsavia. Viene così ricreata l’atmosfera epica e leggendaria del poeta polacco Adam Mickiewicz.
La leggenda della bellissima regina dei serpenti continua ad essere molto popolare in Turchia, Iran e Siria. Ancora oggi gli artigiani disegnano i ritratti dell’affascinante e saggia regina dei serpenti.
Francesco Libetta, nelle note di regia così scrive: «Con il suo garbo affettuoso e saggio, l’attrice Serra Yilmaz dà voce alla narrazione, in un contesto musicale che invita a immergersi anche emotivamente nel mondo esotico e arcano della favola. La voce dialoga, si alterna e si sovrappone al pianoforte. Il melologo che ne risulta è una riflessione al tempo stesso crudele e profonda sul tema della fiducia nell’Altro, sulle responsabilità del Caso e sul sacrificio, una meditazione sull’inconsapevolezza».
Insomma, una storia affascinante con una morale sottesa che fa riflettere sul dilemma ancestrale che il male può arrivare non solo da un nemico, ma da qualsiasi apertura verso l’altro.
Per ulteriori informazioni e biglietteria: Teatro Tarentum via Regina Elena, 122-124 a Taranto, 375.7878395.