L’arcivescovo per i 50 anni della parrocchia Madonna della Fiducia
La solenne concelebrazione eucaristica di domenica sera, 22 ottobre, presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero con il parroco don Cristian Catacchio, i parroci e vice parroci emeriti i sacerdoti della vicaria e quelli originari della comunità nonché gli ex alunni del Seminario romano, ha costituito il momento principale dei festeggiamenti in onore della Madonna della Fiducia, nella omonima parrocchia che festeggiava il mezzo secolo di vita”.
“Cinquant’anni fa il nostro quartiere era in costruzione e, per volere dell’allora arcivescovo mons. Guglielmo Motolese si procedette a edificare la parrocchia intitolata alla Madonna della Fiducia cui lui era molto legato… Era il 16 settembre 1973 quando si diede iniziò alle attività pastorali con l’immissione canonica del primo parroco, don Giovanni Nardelli – ha detto il parroco nel saluto iniziale.
“Questo anniversario può e deve essere occasione per continuare nella nostra opera, ma vogliamo farlo meglio e a servizio degli abitanti del quartiere. La comunità cristiana è sempre un ‘cantiere aperto’, così come accadeva nei cantieri delle grandi cattedrali in cui a ciascuno era affidato un compito, senza esclusione di alcuno e per il bene di tutti che costruiva le cattedrali non sempre ne vedeva la completa edificazione ma vi contribuiva con tutto se stesso perché sapeva di partecipare a un’opera più grande, di cui la chiesa in muratura era simbolo concreto e imperituro” – ha continuato don Cristian, che ha paragonato la parrocchia alla fontana del villaggio, alla quale si attinge e si alimenta la vita spirituale mediante i sacramenti.
“È un momento significativo per ciascuno di noi, un momento bello per la comunità – ha esordito l’arcivescovo mons. Miniero, salutando il sindaco Rinaldo Melucci (attraverso il suo delegato Paolo Castronovi), che proprio a queste parrocchia deve la sua formazione cristiana giovanile.
“Faccio mie le parole espresse dal parroco nel suo saluto, che auspica una Chiesa aperta al mondo, capace di dare speranza e che non ripete le cose, all’insegna del ‘sempre si è fatto così’, espressione legata alla nostra volontà di essere noi al centro di tutto quello che ci sta intorno – ha continuato l’arcivescovo – Paolo nella sua Lettera ai Tessalonicesi ci dà il senso delle sue parole e chiede alla sua comunità di cogliere ciò che sta avvenendo nella loro vita e di radicare la sua esperienza nella fede in Dio Padre e nel Figlio, non in dottrine vaghe, umane che creano confusione”.
“La fede dei Tessalonicesi – ha ricordato – opera nella carità ed è ferma nella speranza, non s’inceppa e non esclude al mondo in cui vive, ma ti fa scendere in mezzo alla gente e ti fa sentire a contatto con tutti, soprattutto i poveri. Si tratta di una fede che attiva energie sempre nuove e che mette in condizione la Chiesa di essere la fontana del villaggio, come diceva il parroco all’inizio, che riesce a dare tutto se stessa nella capacità di amore e di servizio perché tutti possano far esperienza di bene e crescere nel bene, formando una comunità aperta e senza chiusure e che si lascia provocare dalla Parola di Dio, scombussolando le proprie umane ma fallaci certezze”.
I festeggiamenti si sono conclusi in serata con l’applaudito e partecipato concerto in piazza della fanfara della Marina militare.
In coda alle celebrazioni, il musical di Gigi De Biasi “Notre Dame della Fiducia” che la compagnia “Garbo Teatro” metterà in scena venerdì 27 ottobre alle ore 19 nel salone parrocchiale.