Alla ricerca della propria chiamata
Oltre quattrocento ragazzi dai 12 ai 17 anni, provenienti da diciotto parrocchie, hanno partecipato sabato pomeriggio al pellegrinaggio vocazionale svoltosi al quartiere Paolo VI a cura del centro diocesano per le vocazioni in collaborazione con l’ufficio diocesano per la catechesi e l’Acr diocesana. L’accoglienza dei gruppi, composti da cresimandi, ragazzi del post-cresima, giovanissimi e ministranti, ha avuto luogo nei pressi di Teleperformance (via del Tratturello tarantino). Ed è stato un bel colpo d’occhio il caleidoscopio di colori offerto da questo trionfo della gioventù, a partire dagli striscioni realizzati con molta fantasia sul tema dell’iniziativa, “Chiamati per nome”.
Durante il percorso, animato dai canti, ci sono state delle testimonianze da parte di esponenti dei vari ambiti di vita sociale che hanno raccontato come hanno avuto l’incontro con Cristo, su cui hanno poi sviluppato la propria esistenza. Introdotti dal prof. Paolo Simonetti, componente dell’équipe diocesana catechisti, hanno parlato i coniugi Guglielmo e Francesca Labalestra, il medico Mariano Bruni, il parroco di Faggiano don Francesco Santoro, la docente al liceo Ferraris, Rossella Luzzi e suor Maria Grazia Rizzo, delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Tappa finale del pellegrinaggio è stata la cappella del seminario diocesano, il cui rettore don Francesco Maranò ha parlato di quanto vissuto quale momento di avvio della pastorale vocazionale, illustrando le specificità della struttura di Poggio Galeso quale luogo che accoglie e accompagna i ragazzi a scoprire la propria vocazione. Quindi don Francesco ha presentato all’assemblea l’arcivescovo mons. Ciro Miniero che ha guidato un momento di preghiera, offrendo, anche lui, la propria testimonianza vocazionale, introdotta dalla proclamazione del passo evangelico sulla chiamata (Marco 3, 13-19). Il successore di San Cataldo ha parlato del suo percorso di fede e vocazionale iniziato in famiglia e poi approfondito durante l’esperienza in Azione Cattolica fino all’ingresso in seminario. Successivamente ogni ragazzo ha apposto la loro firma su un grande cartellone con lo slogan della marcia, quale risposta alla chiamata, in qualunque ambito di vita, che il Signore riserva per ognuno.
Al termine, don Lucangelo de Cantis, direttore dell’ufficio catechistico diocesano, ha ribadito che il pellegrinaggio svoltosi sabato pomeriggio non resterà un fatto isolato ma sarà il primo atto di un percorso per aiutare a far scoprire ai ragazzi la propria vocazione, auspicando in tal senso la collaborazione delle rispettive parrocchie.
Un ricco spuntino consumato negli spazi all’aperto ha concluso il festoso pomeriggio.