#stopthewarnow

Striscia di Gaza: oggi, venerdì 27, tutta la parrocchia in preghiera con papa Francesco

27 Ott 2023

di Daniele Rocchi

“Senti il rombo dell’aereo? Ecco, ora bombardano”: la voce di suor Nabila Saleh, religiosa delle suore del Rosario viene improvvisamente coperta dal rumore di un aereo israeliano. Da dentro la parrocchia latina della Sacra Famiglia di Gaza, prova da giorni a raccontare quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza. Nel complesso parrocchiale hanno trovato rifugio quasi 700 sfollati, un numero cresciuto dopo il raid aereo israeliano al complesso della vicina parrocchia greco-ortodossa di san Porfirio che ha causato 18 vittime e decine di feriti. “Ogni giorno la situazione si fa più dura e critica. I bombardamenti non si fermano. Ieri i raid di Israele hanno colpito la nostra zona, qui vicino alla parrocchia. Siamo stanchi e afflitti, i bambini non dormono, le famiglie fanno sempre più fatica ad andare avanti sotto le bombe”. Ieri alla comunità cristiana di Gaza sono arrivate le parole del patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa: “un po’ di sollievo – dice la religiosa – parole che ci hanno fatto bene all’anima”.

foto Afp/Sir

Sotto le bombe. Ma ci sono anche ‘corpi’ da assistere e curare: “Chiediamo che si fermino le bombe e i razzi, la popolazione gazawa è sfinita – implora la religiosa -. Tra i nostri fedeli ci sono anche anziani, disabili gravi, bambini. Piange il cuore a vederli in questa situazione. Mi chiedo che male hanno mai fatto per meritare un simile destino”.“Dove sono finiti l’umanità, il diritto, il rispetto della vita: dove? Sotto le bombe”.“Mancano cibo, acqua, elettricità ma si va avanti. Gaza è distrutta, macerie ovunque. L’importante, però, è restare in vita, ci sarà tempo per ricostruire”. “La notte appena trascorsa l’abbiamo passata dentro la chiesa perché razzi e bombe sono esplose qui vicino – aggiunge suor Maria del Pilar, missionaria dell’Istituto del Verbo Incarnato (Ive) a Gaza -. Nessuno tra i nostri ha riportato ferite, ma solo tanta paura, specie tra i bambini. Dopo quasi tre settimane di guerra in parrocchia stiamo tutti abbastanza bene e questo lo considero un miracolo. Qui abbiamo circa 700 sfollati, per un totale di 132 famiglie, ognuna di queste con i suoi problemi, pensieri, paure ed educazione. Nonostante ciò la convivenza tiene e ci si aiuta gli uni gli altri, senza risparmio”.

Le telefonate del papa

La più grande consolazione per i cristiani di Gaza è “la quotidiana telefonata di papa Francesco per parlare con noi” afferma suor Pilar che proprio ieri ha raccontato direttamente al pontefice quanto stanno vivendo nella parrocchia: “gli ho riferito anche dei bombardamenti e dei razzi. Ascoltare le sue parole per noi è confortante”. “Il papa ci chiama ogni giorno – racconta al Sir da Betlemme, dove è bloccato dallo scoppio della guerra, il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli – ci manifesta la sua preghiera, la sua vicinanza e la sua preoccupazione. Ripete sempre di custodire i bambini e di pregare tanto. Ogni giorno, al termine della telefonata, ci benedice tutti”.

Preghiera a Gaza – foto parrocchia Gaza

Giornata di preghiera

Un invito, quello alla preghiera, che padre Romanelli raccoglie subito: “Ci uniremo domani a papa Francesco per la giornata di digiuno e di penitenza, e vivremo anche noi un’ora di preghiera per implorare la pace nel mondo. I primi a farlo sono e saranno proprio i cristiani di Gaza. Sin dalle prime ore del mattino si preparano alla messa, ce ne sono due al giorno, alla recita del Rosario, all’Adorazione continua”. “Tutti, bambini, giovani, anziani, famiglie trascorrono il tempo pregando, una preghiera incessante che si alza da ogni angolo della struttura parrocchiale, quasi a rispondere al rumore delle bombe e dei razzi”.

Il parroco ringrazia anche il patriarca latino, card. Pizzaballa, per le sue “parole di vicinanza, di affetto e di impegno concreto per i nostri fedeli arrivate ieri attraverso un videomessaggio”. Il patriarca, ricorda il religioso, “conosce singolarmente tutti i nostri fedeli. Le sue sono parole che escono dal profondo del cuore e che confermano anche l’impegno del Patriarcato latino per la pace in tutta la Striscia di Gaza”. La parrocchia, in questa emergenza umanitaria, cerca di fare il possibile: “Quel poco che si riesce ad avere o acquistare – dichiara padre Romanelli – viene redistribuito a tutti gli sfollati. Per quanto è possibile distribuiamo acqua potabile anche alle famiglie delle zone vicine che vengono a chiedere. La parrocchia è unita al quartiere di al-Zaytoun e ai suoi abitanti cercando di fare il possibile per alleviare le loro sofferenze”.

foto Ansa/Sir

Aprire corridoi umanitari

Ma è una goccia nell’oceano dei bisogni. Denuncia il parroco: “Il corridoio umanitario aperto al valico di Rafah non è sufficiente a fare fronte ai bisogni della popolazione gazawa. Prima della guerra a Gaza entravano quotidianamente centinaia di camion con aiuti umanitari e non erano sufficienti, come possono bastare oggi solo 20 tir al giorno? Rafah deve essere sempre aperto perché i bisogni erano enormi prima e oggi lo sono molto di più. Devono essere aperti altri corridoi umanitari”. Ma la prima cosa da fare, per padre Romanelli, “è fermare i bombardamenti e il lancio dei razzi; serve un cessate-il-fuoco immediato e lavorare per favorire il rilascio degli ostaggi”. Ci sono poi migliaia di feriti che devono essere curati”.

“Lo stop dei combattimenti – ribadisce – è necessario per aiutare la popolazione. Chi è stato costretto a lasciare la propria casa oggi non ha più nulla, nemmeno un po’ di farina che prima poteva trovare nella sua dispensa. La gente ha bisogno di tutto”. “I parrocchiani – rivela il religioso di origini argentine – ci chiedono di ‘pregare e parlare’. ‘Fate pregare tutti coloro che chiedono e credono nella pace, parlate perché si conosca questa drammatica tragedia umanitaria’”. In un’unica parola: “pregate per la pace”.

foto parrocchia latina

L’appello

Da qui l’appello di padre Romanelli: “Alla vigilia di questa Giornata di preghiera voglio invitare tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà sparsi nel mondo ad unirsi in preghiera per la pace. E soprattutto ad unire alla preghiera sacrifici: chi è malato possa avere la forza di offrire la sua sofferenza, chi può offra digiuni e rinunce perché Dio nella sua misericordia accolga questa preghiera e doni la pace a Israele, alla Palestina, e che cessino i bombardamenti nella Striscia di Gaza”.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Lotta alla povertà

Antonio Russo (Alleanza contro le povertà): “Contro la fragilità sociale, servono misure strutturali”

foto Alleanza contro la povertà
27 Ott 2023

“La povertà assoluta in Italia è aumentata in modo consistente, nonostante le misure di sostegno al reddito: cosa accadrà, ora che la platea dei beneficiari è stata drasticamente ridotta?”: lo domanda Alleanza contro la povertà, commentando i dati Istat presentati ieri, relativi all’anno 2022. “Dati che ci preoccupano, ma con ancora maggiore preoccupazione pensiamo a quelli relativi al 2023, che in previsione non saranno certamente meno critici – spiega Antonio Russo, portavoce nazionale di Alleanza contro la povertà -. Lo sappiamo, perché da un lato inflazione e guerre continueranno a colpire soprattutto i meno abbienti, dall’altro la platea dei beneficiari di misure di sostegno al reddito si sta riducendo drasticamente, con oltre 160mila persone lasciate fuori già da agosto 2023”. “La povertà viene affrontata con misure spot e bonus, di cui Istat sottolinea l’importanza nel ridurre l’incidenza della povertà. Ma sono misure temporanee, mentre per combattere un fenomeno strutturale come la povertà, servono misure altrettanto strutturali. Non possiamo limitarci a commentare i fenomeni quando sono già avvenuti: dobbiamo governarli attraverso le politiche – continua Russo -. Invece, oggi siamo di fronte a politiche di contrasto alla povertà che non affrontano la questione alla radice, ma anzi smantellano il principio su cui queste misure dovrebbero basarsi, che è quello dell’universalità selettiva. Con le nuove misure di contrasto introdotte dalla legge 85/2023, i poveri vengono divisi in occupabili e non occupabili”. Anche in questa occasione, conclude il portavoce nazionale, “ribadiamo che la fragilità sociale non può essere affrontata con un approccio episodico e categoriale”.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Sport

Il Taranto sconfigge la Turris e la sfortuna

Lo spettacolo della Curva - foto G. Leva
26 Ott 2023

di Paolo Arrivo

Prima bello, poi cinico. E felice di aver ritrovato il suo pubblico: è il Taranto che nel turno infrasettimanale di campionato, decima giornata della serie C – girone C, ha sconfitto per 3-1 la Turris. Il risultato più bello, ribadiamo, è lo stadio riaperto al pubblico, perché tornato finalmente agibile. Ne hanno giovato i calciatori che hanno disputato un’ottima prova. Dando anche un calcio alla sfortuna: passati in vantaggio con Simone Calvano al 7’, dopo aver avuto il controllo della partita nella prima frazione di gioco, gli ionici si sono fatti raggiungere da Gianluca D’Auria allo scadere (43esimo, nell’unica occasione creata dagli ospiti) per il momentaneo pareggio. Patrick Enrici ha risolto in pieno recupero. Di Alfredo Bifulco la firma della terza rete nella ripresa. Due goal di pregevole fattura. In particolare la sforbiciata di Enrici – tra i migliori in campo lo stesso attaccante Bifulco.

Turris ingabbiata: la forza del gruppo

Nel post gara mister Capuano ha sottolineato quanto prodotto di buono, soprattutto nei primi quarantacinque minuti di gioco: “Abbiamo preparato la partita in poche ore e, nonostante le assenze, abbiamo disputato un primo tempo come pochi in queste categorie. Siamo una squadra camaleontica: possiamo variare il sistema di gioco a prescindere dall’avversario, e ho deciso di schierare un modulo speculare”.

“Siamo stati bravissimi a scalare e nel giocare uomo contro uomo in mezzo al campo – ha aggiunto Eziolino – scelta che poi ha portato il tecnico degli ospiti ad inserire un altro centrocampista dopo appena mezz’ora. L’unico rammarico è non aver chiuso il match nel primo tempo ma la forza del gruppo si è vista nella reazione dopo il goal subìto”. Una reazione che è stata tempestiva. Utile a stroncare sul nascere l’entusiasmo della Turris. Una prestazione che ha evidenziato i segnali di crescita del gruppo sconfitto, domenica scorsa, in terra sicula.

Il campionato

Al comando della classifica resta la Juve Stabia, sconfitta da un’ottima Casertana. Per il Taranto, nel prossimo turno, c’è la trasferta insidiosa sul campo della Virtus Francavilla. Che è distanziata di tre punti in classifica: i rossoblu hanno ritrovato, con merito, la zona playoff, a quota 14 punti. Una sorta di risarcimento dopo le vicissitudini patite dalla società e dalla tifoseria.

L’auspicio è di sentir parlare solo di calcio giocato nei prossimi giorni. Magari di un’altra vittoria nel derby col Francavilla che, dopo aver perso anche a Latina, sarà motivato nel proposito di interrompere la striscia negativa. Il Taranto, da parte sua, è chiamato a migliorare il rendimento fuori dalle mura amiche, dove ha totalizzato 3 sconfitte, un pareggio e un successo. Fare meglio significa pensare doverosamente a qualcosa in più della salvezza a fine stagione: la vittoria sulla Turris ha dato più consapevolezza agli ionici. “Siamo una squadra importante”, ha sentenziato Bifulco evidenziando la capacità di reagire sul piano mentale e fisico.

Taranto-Turris, photogallery by Giuseppe Leva

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Hic et Nunc

Mons. Ciro Miniero in visita all’Arsenale di Taranto

26 Ott 2023

Oggi l’Arcivescovo di Taranto, mons. Ciro MINIERO ha celebrato la santa messa presso l’Arsenale Marittimo di Taranto in occasione del 34° anniversario della visita di San Giovanni Paolo II al capoluogo ionico e al suo Arsenale.

A fare gli onori di casa il Direttore dell’Arsenale, Ammiraglio Pasquale de Candia, e l’ammiraglio Flavio Biaggi del Comando Interregionale Marittimo Sud, quale massima autorità militare del Presidio tarantino.


Al termine della messa è seguita la dedicazione della “Casa Canonica” dedicata alla memoria del padre gesuita Valentino Gutierrez, storico cappellano del lavoro per oltre 30anni.


Durante la visita l’arcivescovo ha potuto visitare la Mostra storica e i due bacini. Infine è seguito il pranzo con comandanti e gli operai i quali hanno apprezzato la vicinanza del presule al mondo del lavoro e della Marina.

 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Salute

I cani tornano ad animare la rsa della Fondazione Cittadella della Carità

L’evento denominato ‘Pet me’ è stato reso possibile grazie alle associazioni Simba e Arca

26 Ott 2023

Si chiamano Chanel e Nala e sono due labrador che, accompagnati dai conduttori esperti della SICS hanno incontrato gli ospiti della rsa L’Ulivo della Fondazione Cittadella della Carità. L’evento ‘Pet me’ in rsa è stato reso possibile grazie alle associazioni Simba odv  ets e Arca aps ets.  Gli incontri, che si basano su attività psico emozionali, sono  4 e prevedono la presenza di una decina di ospiti ad incontro. Sui visi, la gioia di ritrovare quello che viene definito come “l’animale più fedele all’uomo” per coloro che hanno rivissuto il contatto con i cani, dopo i laboratori didattici realizzati nel corso del 2022 con l’associazione “Cani in branco”. Per i nuovi del gruppo, tanta emozione.

La presidente dell’associazione Simba, Deborah Cinquepalmi, ha spiegato che, nonostante questo progetto esuli dall’oggetto sociale dell’associazione, è stato deciso di realizzarlo comunque per l’arricchimento sul piano emotivo che comporta. “Quando sono venuta in Cittadella ed ho conosciuto gli ospiti della rsa L’Ulivo mi sono profondamente emozionata e ancor più, sentendo le esperienze positive già vissute con i cani, ho  deciso con il mio direttivo di portare questi due splendidi labrador anche a contatto con i fragili adulti”.

“Con questo ciclo di incontri – sottolinea la psicologa/psicoterapeuta dott.ssa Annamaria D’Urso, presidente della associazione Arca e responsabile di progetto Tra – intendiamo raggiungere obiettivi di miglioramento nelle aree psicologica, fisica e della socio relazionalità degli ospiti, tenendo presente che sono molteplici i benefici che i cani portano attraverso la loro presenza: psicologici, fisici, nella socializzazione, nelle demenze e nell’area psicoemozionale”. Gli incontri e le attività proposte mirano a raggiungere le persone anziane ospiti della rsa L’Ulivo con questi obiettivi.

Chanel e Nala, che più volte hanno allietato gli umori e gli stati d’animo dei piccoli pazienti di Pediatria e di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale SS.Annunziata di Taranto, sono guidati da Antonello Fretta e dr. Gianfranco Fusilli, che li utilizzano in tutte le situazioni di salvataggio nautico.

Ad accogliere il gruppo il dr. Gaetano Moraglia, responsabile della rsa, la coordinatrice infermieristica dott.ssa Patrizia Lippolis, la psicologa dott.ssa Federica Cerino e tutti gli oss che hanno preparato gli ospiti. “Mantenere il contatto tra le persone e gli animali” aiuta a ridurre il senso di solitudine che  è uno dei fattori legati alla  depressione – afferma il dr. Moraglia. Ringraziamo le dott.sse Cinquepalmi e D’Urso per aver compreso quanto la presenza dei cani addestrati nella nostra struttura possa essere importante non solo per chi partecipa al progetto, ma anche per coloro che assistono alle attività”.

“Per il secondo anno viviamo questa bellissima esperienza con i cani – ha detto il presidente della Fondazione avv. Salvatore Sibilla – assaporando i sorrisi sui volti dei nostri ospiti. Il 2022 è stato un anno importante perché tra la presenza dei cani e l’avvio della Trenoterapia – che è una vera e propria terapia non farmacologica, realizzata grazie al supporto di Mister Sorriso odv ets, abbiamo realizzato esperienze positive e diverse, di grande aiuto dopo la chiusura delle rsa per il Covid-19”.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Veglia di preghiera

Adorazione eucaristica notturna in Sant’Agostino (città vecchia)

26 Ott 2023

di Angelo Diofano

Come ormai avviene da qualche settimana, questo venerdì la chiesa di Sant’Agostino, in città  vecchia, resterà aperta ininterrottamente da venerdì sera a sabato sera, quindi anche nelle ore notturne, per l’adorazione eucaristica con preghiera personale. Il Santissimo Sacramento sarà esposto venerdì subito dopo la santa messa delle ore 18.30 e resterà sull’altare fino a poco prima della successiva celebrazione di sabato sera, al medesimo orario. Il rettore don Desirè Mpanda ha già raccolto le adesioni per la disponibilità a coprire le turnazioni.

Inoltre ogni mercoledì e  venerdì (e non solo questo, come richiesto dal Santo padre per implorare la fine delle guerre) i fedeli della Sant’Agostino hanno accolto l’appello della Madonna a Medjugorje per il digiuno a pane e acqua.

Infine il giovedì per tutta la serata a partire dalle ore 17 hanno luogo, oltre alla santa messa e all’esposizione eucaristica, momenti di preghiera carismatica per la guarigione e la liberazione, con folta partecipazione anche da tutta la provincia

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Eventi a Taranto e provincia

Nel pomeriggio, una relazione del prof. Roberto su “Intelligenza artificiale ed educazione artistica”

L’incontro, che avrà luogo nella sala delle vele del Circolo ufficiali (piazza Kennedy 4) alle ore 17.30, è organizzato dall’associazione Amici dei musei di Taranto

ph Siciliani Gennari-Sir
26 Ott 2023

Oggi pomeriggio, giovedì 26 ottobre, nella sala delle vele del Circolo ufficiali, piazza Kennedy 4 alle ore 17:30, Vito Roberto, prof. ordinario di Sistemi per l’elaborazione dell’informazione all’Università di Udine, dipartimento di Matematica ed informatica. terrà una relazione su Intelligenza artificiale ed educazione artistica”.
L’incontro è organizzato dall’associazione Amici dei musei di Taranto.
L’Intelligenza artificiale (Ia) è un settore di studi di grande attualità per i risultati straordinari ottenuti negli ultimi anni. Il colloquio introduce le tematiche multidisciplinari che sono le basi culturali dell’Ia, la quale costituisce un ponte fra le Scienze umane e le Tecnologie informatiche. Saranno presentati e brevemente discussi i risultati ottenuti nel settore del dialogo uomo-macchina con riferimento alla Storia dell’arte. Saranno anche presentati risultati che riguardano la generazione di immagini da testo o da altre immagini, nonché programmi con cui i computer simulano capacità immaginative e creative umane.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Festival

Venerdì 27, si conclude il Giovanni Paisiello Festival con «La serva padrona»

Al Teatro Fusco di Taranto, alle ore 21, l’intermezzo buffo del compositore tarantino

26 Ott 2023

Veste come la popstar Madonna in «Like a Virgin» la Serpina dell’intermezzo buffo «La serva padrona» di Giovanni Paisiello con cui venerdì 27 ottobre (ore 21), al Teatro Fusco di Taranto, si chiude il festival intitolato al «genius loci». Nella stanzetta della giovane protagonista campeggiano anche i poster di Spandau Ballet, David Bowie e Ricchi e Poveri, icone pop degli anni Ottanta. È, infatti, questo il periodo nel quale il regista, scenografo e costumista Chicco Passaro ha immaginato lo scontro generazionale tra la ragazza a servizio e il vecchio danaroso Uberto in tuta acetata, con il quale Serpina riuscirà a maritarsi dopo vari sotterfugi, diventando finalmente padrona. Suo complice, l’altro servitore di casa, Vespone, che su un Vespone Piaggio scorrazza per davvero nello spettacolo al quale assisterà il pubblico per l’ultimo appuntamento del Giovanni Paisiello Festival, manifestazione diretta da Lorenzo Mattei e organizzata dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.
Prima della rappresentazione verrà rivelato il nome del vincitore del Premio Giovanni Paisiello Festival 2023, con contestuale consegna del riconoscimento. Subito dopo diventerà protagonista la musica con l’attacco del maestro Francesco Bottigliero, chiamato a dirigere l’Orchestra del Conservatorio Paisiello, partner del festival nella produzione dell’allestimento. Bottigliero, detterà anche tempi e dinamiche ai due interpreti di quest’operina buffa, il soprano Graziana Palazzo (la serva Serpina) e il baritono Stefano Rinaldi Miliani (l’anziano nobile Uberto), coadiuvati dal mimo Ciro Fornari (il servo Vespone). Sono, infatti, soltanto due i cantanti previsti in partitura da Paisiello, che compose l’opera sullo stesso libretto di Gennaro Antonio Federico sul quale, quasi mezzo secolo prima, Pergolesi aveva messo in musica con straordinario successo la sua «Serva padrona» contribuendo in maniera determinante a far scoppiare a Parigi la celebre Querelle des Bouffons, con i futuri enciclopedisti sostenitori della supremazia del teatro musicale italiano su quello francese.
Dunque, è con Pergolesi che si afferma il best seller di Federico, nel quale l’amore tra la serva e il suo padrone trionfa in un matrimonio interclassista, salvo poi conoscere un’ulteriore popolarità con la ripresa di Paisiello in una versione «letteralmente schiacciante» secondo il compianto critico musicale Paolo Isotta, destinatario del Premio Giovanni Paisiello Festival nel 2017.
L’idea a Paisiello era venuta in mente quando si trovava in Russia. E siccome non aveva nuovi libretti a disposizione, puntò su un testo di grande successo e, con la chiara intenzione di confrontarsi con il celebre precedente, “rubò” «La serva padrona» a Pergolesi per festeggiare il quarto onomastico del granduca Alessandro.
L’intermezzo andò in scena il 30 agosto del 1781 a Tsarkoe Selo, residenza estiva della corte di Caterina, dove i presenti ascoltarono un gioiello di grazia parecchio distante dall’omonima opera di Pergolesi. Di fronte al pubblico della corte imperiale, Paisiello rinunciò a una comicità caricata, ma non alla gamma di arie, davvero ampia, nonostante la brevità dell’intermezzo, caratterizzate da momenti elegiaci e virtuosistici, patetici e di furore, e da una cantabilità facile e distesa, dolce e malinconica.
Biglietti 20 euro platea, 15 euro galleria. Info 099.7303972 – 329.3462658 – giovannipaisiellofestival.it.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Teatro

Il Crest premiato dai critici teatrali italiani per il suo lavoro ai Tamburi

26 Ott 2023

«Per il suo particolare impegno nel lavoro in un’area di criticità ambientale» la compagnia teatrale Crest di Taranto, che da molti anni opera nell’auditorium TaTà al quartiere Tamburi, ottiene il premio dell’Associazione nazionale dei critici di teatro 2023, manifestazione itinerante con la quale i critici italiani ogni anno segnalano spettacoli, personaggi e iniziative di particolare importanza registrate nella stagione precedente. «Quest’importante riconoscimento ci onora e gratifica il lavoro di un gruppo di persone che ha scelto e continua a scegliere di lavorare “nelle” e “con” le periferie della nostra città, cercando di garantire qualità in ogni azione, nel produrre come nel programmare, nella formazione come nell’animazione o coinvolgimento della comunità», dichiara la presidente del Crest, Clara Cottino. «Ci piace pensare – prosegue Cottino – che la qualità artistica possa e debba abbracciare il rischio sociale come “messa in campo” e non “messa a servizio” e che questo premio valga come riconoscimento del nostro perseverare in tale direzione. Pertanto, un sincero grazie va a Giulio Baffi e all’associazione da lui presieduta per aver regalato nuovo sprone a tutti i lavoratori del Crest ad agire sempre per il meglio».
I premi per varie categorie verranno consegnati lunedì 20 novembre, al Teatro Gobetti di Torino, a tutti i vincitori, ospiti del Teatro nazionale – Teatro Stabile di Torino. Tra l’altro, la stagione Periferie del Crest all’auditorium TaTà s’inaugurerà, due giorni prima, il 18 novembre, proprio con «Natale in casa Cupiello» di Teatri associati di Napoli e Interno 5 cui è andato il premio dell’Anct come miglior spettacolo: un lavoro per attore «cum figuris» per la regia di Lello Serao e l’interpretazione di Luca Saccoia che prevede l’utilizzo di maschere e pupazzi di Tiziano Fario aprendo con un ritmo serrato e una surreale artigianalità uno squarcio nella memoria degli spettatori, affezionati alla commedia che più di tutte incarna nell’immaginario collettivo il genio del grande Eduardo e l’universalità del suo teatro.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Associazionismo cattolico

Vides Paolo VI: “OraInGioco” per formare cittadini responsabili

26 Ott 2023

Il progetto “ORAinGIOCO”, dell’associazione Vides Paolo VI Odv-oratorio salesiano L’Aquilone, inizia con la terza edizione della “Festa di Harry Potter” e l’evento “Holy Ween – Festa della luce”.

Il grado di civiltà d’un popolo si misura anche in base al senso di responsabilità di ogni cittadino, dalla sua piena consapevolezza e rispetto di sé e degli altri. Un cittadino responsabile coltiva il concetto di legalità, valorizza e salvaguarda il territorio che lo circonda.

Proprio con il progetto “OraInGioco” l’associazione Vides Paolo VI Odv-oratorio salesiano L’Aquilone di Taranto, delle Figlie di Maria Ausiliatrice-salesiane di Don Bosco, di cui fanno parte suor Maria Viscomi, da poco arrivata nella comunità oratoriana, e suor Mariarita Di Leo che opera da qualche anno nella sede del quartiere Paolo VI al viale del Lavoro, insieme ai suoi partner del terzo settore, intendono stimolare bambini, ragazzi e giovani ad una riflessione e un confronto sulle tematiche della cittadinanza responsabile, cittadinanza attiva, della cultura del volontariato, della legalità, della solidarietà della salvaguardia e della valorizzazione del territorio, creando in loro un interesse ed un impegno personale.

Tra gli eventi previsti dal progetto si ricordano la terza edizione della “Scuola di magia di Harry Potter” che si terrà nell’oratorio sabato 28 ottobre dalle ore 18 alle ore 21 e per il quale sono aperte le iscrizioni. L’esperienza ludico ricreativa ha come obiettivo quello di promuovere un momento d’incontro e aggregazione che raccoglierà bambini e preadolescenti, chiamati a riflettere sulla “vera magia” che è dentro ognuno di noi: “Non posso essere un mago, sono solo Harry”, questa è la frase del protagonista che ci invita a credere nei nostri talenti, nella bellezza della nostra vita che è la vera magia di Dio.

A seguire martedì 31 ottobre si terrà l’evento “Holy Ween – Festa della Luce” sempre nell’oratorio l’Aquilone dalle ore 18 alle ore 20 e vedrà ogni partecipante rappresentare un santo, a sua scelta, raccontandone la storia. È questa una esperienza ludica che vuole essere un modo sano, significativo e alternativo per vivere la vigilia della festa di Ognissanti.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Uniti nel dono

Uno di noi, uno per noi. E noi con lui

26 Ott 2023

Torna anche quest’anno, nei mesi di novembre e dicembre, la campagna di comunicazione di “Uniti nel dono” per le offerte deducibili, quelle destinate al sostentamento del clero diocesano, che sarà declinata su tv, web, social e stampa. Vedrete scorrere, sullo schermo della tv o del cellulare, oppure sfogliando le pagine di giornali e riviste, i volti di don Stefano, don Fabio e don Domenico, che ci hanno permesso di seguirli, per qualche ora del loro tempo, in modo da aprire una finestra sulla loro vita di ogni giorno.

Non un buco della serratura, o uno spioncino: no, proprio una finestra! Con l’invito, a tutti coloro che in qualche modo saranno raggiunti da questa campagna, ad affacciarsi e a soffermare lo sguardo dentro. Dentro la loro vita di ogni giorno, per scorgervi in trasparenza anche le vite degli altri 32.000 e oltre sacerdoti delle diocesi italiane, che ci vivono accanto dalle Alpi alle isole più sperdute, nei piccoli paesi dell’entroterra come nelle periferie delle grandi città. 

Abbiamo cercato di restituirvi la vita vera di queste persone come noi, alle quali a un certo punto il Signore ha chiesto qualcosa di speciale. O, meglio, ai quali a un certo punto Dio ha fatto un dono speciale, attraverso quella grande famiglia che è la Chiesa: li ha scelti e mandati per amministrare i sacramenti, per guidare la comunità, per essere a tempo pieno per tutti, senza escludere nessuno e senza legarsi a nessuno in modo esclusivo. 

Questa “mission impossible”, resa possibile solo dal dono dello Spirito Santo e dall’amore accogliente delle comunità cui sono mandati, si realizza ogni giorno sotto i nostri occhi e la campagna di questi due mesi vuole solamente ricordarcelo. Vuole ricordarci che senza la loro presenza, discreta e sempre disponibile, le nostre giornate non avrebbero lo stesso sapore. Le nostre settimane non avrebbero la loro domenica, tanto per cominciare. Le nostre comunità non avrebbero i sacramenti, dall’eucarestia alla riconciliazione, dal battesimo dei nostri figli fino all’unzione dei nostri malati e dei nostri anziani più fragili. Le persone più esposte e in difficoltà non avrebbero un punto di riferimento sempre pronto ad ascoltare, consolare, abbracciare e accompagnare.

Forse non ci pensiamo spesso a come sarebbe la nostra vita senza i sacerdoti: rischiamo di darli un po’ troppo per scontati. E invece questi uomini scelti tra noi e scelti per noi, sono anche affidati a noi. Alla nostra preghiera, al nostro affetto ma anche alle nostre offerte. Quelle dell’obolo domenicale, in chiesa, non sono sufficienti: quelle servono quasi interamente per le spese della comunità parrocchiale e per il servizio ai fratelli più poveri. Invece c’è un gesto semplice e pieno di amore che si può fare proprio per loro, per dirgli il nostro piccolo ma fondamentale grazie. Basta andare su www.unitineldono.it per scoprire come fare.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO