Russell (Unicef) a Consiglio di Sicurezza: “Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino”
“Vorrei ringraziare questo Consiglio per l’adozione della risoluzione 2712, un testo che riconosce l’impatto sproporzionato di questa guerra sui bambini, chiedendo alle parti in conflitto di offrire ai bambini la protezione speciale a cui hanno diritto secondo il diritto internazionale. Questa risoluzione chiede pause e corridoi umanitari prolungati a Gaza… che spero vengano attuati con urgenza, in modo che i partner umanitari possano raggiungere i civili in difficoltà, soprattutto i bambini”: lo ha detto Catherine Russell, direttrice dell’Unicef, al Consiglio di Sicurezza. L’Unicef accoglie “con favore” anche l’accordo di cessate il fuoco limitato. “Siamo in grado di aumentare rapidamente la fornitura di aiuti umanitari a Gaza, di cui c’è un disperato bisogno, ma, naturalmente, sono necessarie maggiori risorse per far fronte a esigenze sempre crescenti”, ha garantito Russell, sottolineando però che “questo non è sufficiente: la guerra deve finire e le uccisioni e le mutilazioni di bambini devono cessare immediatamente”.
La direttrice dell’Unicef ha quindi richiamato l’attenzione sulla situazione dei bambini in Israele e in Cisgiordania. “Dal 7 ottobre, secondo le notizie, 35 bambini israeliani sono stati uccisi, mentre più di 30 sono tenuti in ostaggio a Gaza. Come ha detto il segretario generale, l’accordo per il rilascio degli ostaggi è stato accolto con favore, ma è necessario fare molto di più. L’Unicef continuerà a chiedere alle parti di rilasciare in sicurezza tutti i bambini rapiti”.
Secondo le stime dell’Unicef, 450.000 bambini in Cisgiordania hanno bisogno di assistenza umanitaria. L’Unicef e i suoi partner stanno fornendo sostegno per la salute mentale e la protezione, servizi idrici e igienici e corsi di recupero per 280.000 bambini in Cisgiordania.
“Più di 5.300 bambini palestinesi sarebbero stati uccisi in soli 46 giorni – vale a dire più di 115 al giorno, ogni giorno, per settimane e settimane. Sulla base di queste cifre, i bambini rappresentano il 40% delle morti a Gaza. È un dato senza precedenti. In altre parole, oggi la Striscia di Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino. Riceviamo inoltre segnalazioni secondo cui più di 1.200 bambini sono rimasti sotto le macerie degli edifici bombardati o sono in ogni caso irreperibili”, il bilancio riportato da Russell.
“Il vero costo di quest’ultima guerra in Palestina e Israele si misurerà in vite di bambini – quelli persi a causa della violenza e quelli cambiati per sempre da essa. Senza la fine dei combattimenti e il pieno accesso umanitario, il costo continuerà a crescere esponenzialmente – il grido di allarme della direttrice dell’Unicef –. La distruzione di Gaza e l’uccisione di civili non porteranno pace o sicurezza nella regione. I popoli di questa regione meritano la pace. Solo una soluzione politica negoziata – che dia priorità ai diritti e al benessere di questa e delle future generazioni di bambini israeliani e palestinesi – può garantirla”.
Russell ha concluso esortando a iniziare con “un cessate il fuoco umanitario come primo passo sulla via di una pace duratura”.