La scomparsa di Angelo Caputo, giornalista autorevole e già colonna del “Nuovo Dialogo”
La sua è stata una voce autorevole e pacata che ha raccontato la città. La sua misura e la sobria eleganza con la quale si porgeva e che davano al suo lavoro credibilità e attenzione, sono segni che resteranno nel tempo. Alla città mancherà, perciò, una voce autorevole, ai suoi colleghi un professionista serio e disponibile, che ai suoi cari si rivolgono per ricordarlo insieme. Stiamo parlando di Angelo Caputo, giornalista a tutti noto, che è scomparso oggi pomeriggio, all’età di 65 anni, dopo una malattia letale e impietosa nell’ospedale di Mottola, dove era stato ricoverato nei giorni scorsi dopo segni di aggravamento. E li si è spento con l’assistenza dei suoi cari, Raffaella, la moglie che, nonostante una separazione, lo ha voluto accogliere quando ha appreso della sua malattia, e gli amatissimi figli Giordana e Nicola, dei quali andava molto orgoglioso. Così come orgoglioso di lui era stato suo padre Nicola, altro punto di riferimento per noi giovani che ci affacciavamo alla professione giornalistica.
Già direttore di Video Levante, poi prezioso collaboratore di Studio 100, Angelo collaborava, da qualche tempo, con la redazione di Radio Cittadella, ma io voglio ricordarlo come collaboratore di “Nuovo Dialogo”, nella cui redazione entrò nel 1982, per volontà di monsignor Guglielmo Motolese, sotto la direzione di don Pierino Fragnelli. Di quella redazione facevo già parte anche io e, per breve periodo, il collega Mino Ianne. Angelo vi rimase a collaborare per alcuni anni, ritagliandosi uno spazio autorevole e impegnandosi in modo particolare soprattutto negli eventi legati alla religiosità popolare, che saranno poi una suo campo di interesse specifico, del resto ereditato dal padre Nicola, ma nel quale ci metteva tutta la sua passione e la sua emotività. Le alterne vicende del giornalismo tarantino non consentirono grande stabilità a molti bravi giornalisti che dovevano fare i conti con la labilità delle strutture editoriali, così anche Angelo per un breve periodo provò una nuova professione, sempre mantenendo il suo stile e la sua eleganza. Ma la passione per il giornalismo era troppo forte e presto tornò a impugnare il microfono e a comparire davanti ai teleschermi. Ma forse non tutti sanno che, con suo spirito satirico e pungente, egli tenne per anni una seguitissima rubrichetta nella prima pagina del “Corriere del giorno”, con uno pseudonimo che non permetteva a nessuno di risalire a lui.
La notizia della sua malattia e ora della sua morte ci lasciano profondamente addolorati e tristemente consapevoli di aver perduto oltre che un amico sempre sincero e disponibile, un collega preparato e coscienzioso.
Le sue ultime parole sono state tutte dedicate alla sua famiglia. Quando, prima di perdere coscienza, ha chiesto ai suoi chi ci fosse fuori, con le ultime parole ha detto: “Mi bastate voi”. E questo atto d’amore resterà un segno indelebile per i suoi cari, e anche per tutti coloro che possono trarre esempio dalla sua umanità.
Parole di solidarietà sono state espresse, a nome della città, dal sindaco Rinaldo Melucci: “Questa scomparsa è una perdita per l’intera città, oltre che per il mondo dell’informazione, perché la famiglia Caputo ha sempre dato tanto alla cultura tarantina, nel senso più autentico del termine”.
I funerali di Angelo si svolgeranno nella Chiesa del Carmine, alla quale era molto legato per la sua devozione ai Misteri della Passione di Cristo. La salma giungerà alle 15 e vi resterà fino alla chiusura serale, mentre alle 18,30 si svolgerà il rito funebre.