Mons. Miniero interviene sulla situazione della Cittadella della Carità
26 Nov 2023
Sua eccellenza mons. Ciro Miniero ha iniziato il proprio ministero episcopale nell’arcidiocesi di Taranto il 22 luglio 2023. Consapevole delle proprie responsabilità di pastore della Chiesa che è in Taranto e informato circa le più rilevanti situazioni critiche, ha voluto avviare senza ulteriore attesa una fase di necessario approfondimento e di studio delle possibili soluzioni esistenti.
In particolare, ha preso a cuore la vicenda della Cittadella della Carità, la cui situazione critica è a tutti nota, pur a fronte delle enormi potenzialità che essa possiede.
Il vescovo, coadiuvato dai suoi collaboratori e grazie alla competenza di esperti, dopo aver vagliato le proposte pervenute da diversi enti locali e nazionali, cosciente dell’urgenza e della oramai indifferibile necessità di intraprendere un efficace piano di risanamento e di rilancio della Cittadella, in ultima analisi ha individuato il partner che consentirà di avviare il nuovo corso di gestione della struttura.
Atteso il ruolo sociale della Fondazione per la diocesi di Taranto e per il più vasto territorio che alla Cittadella può riferirsi, le linee guida di riferimento per la decisione finale sono state la continuità aziendale con il mantenimento della mission proveniente dal fondatore, l’indimenticato pastore mons. Guglielmo Motolese, la salvaguardia dei posti di lavoro e il rilancio più generale della struttura, perché la Cittadella possa tornare a offrire ai pazienti un servizio sanitario efficiente e di qualità.
Nei prossimi giorni gli organismi competenti saranno impegnati per dare esecuzione alla decisione assunta.
Domenica 26 novembre a Martina Franca si celebra la festa parrocchiale in onore di Cristo Re cui è intitolata la parrocchia dei frati minori francescani (parroco, fra Paolo Lomartire).
Fino a sabato 25, le celebrazioni per il triduo (ore 18.30 recita del rosario e alle ore 19 la santa messa).
Domenica 26, sante messe alle ore 9 e alle ore 11, con il mandato ai ministranti; a mezzogiorno, la supplica; alle ore 19, celebrazione eucaristica con il mandato al coro parrocchiale.
Al termine, sul sagrato, alle ore 20, pettolata per tutti allietata dalle tradizionali pastorali natalizie eseguite dal complesso bandistico di Martina Franca.
Ecco il rimpasto: cambiano tutte le deleghe ma gli assessori sono sempre gli stessi, o quasi
24 Nov 2023
di Silvano Trevisani
Il preannunciato rimpasto alla fine è arrivato. Dopo giorni di consultazione, è anche rientrata in giunta comunale Francesca Viggiano e così l’unica a “pagare” è stata Laura Di Santo, ex assessore al Patrimonio, alle Politiche abitative e ai Tributi e, più limitatamente Fabrizio Manzulli, non più vicesindaco. Tutte le deleghe però, escluse quelle di Mattia Giorno e in parte quelle del neovicesindaco Azzaro, che conserva lo Sport, sono state rimescolate. Ci si chiede il perché, e se tutto questo sia coerente con l’obiettivo che lo stesso sindaco spiega, cioè quello di una maggiore efficacia dell’azione amministrativa, dal momento che tale efficacia richiede una perfetta conoscenza del settore che si va a guidare. Se il rimescolamento delle deleghe, invece, scaturisce da un’azione politica insufficiente, non si capisce perché gli stessi assessori dovrebbero far meglio in altri ruoli.
Comunque così si legge nella nota diffusa ieri dal Comune: “A seguito dei doverosi chiarimenti politici intercorsi negli ultimi giorni, con tutti i gruppi di maggioranza della coalizione del centrosinistra ionico, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha rimodulato quest’oggi le deleghe della giunta comunale come sotto indicato: Giovanni Azzaro, vicesindaco, assessore allo Sviluppo Economico, al Turismo e allo Sport; Mattia Giorno, assessore all’Urbanistica, alle Infrastrutture Strategiche e alla Mobilità Sostenibile; Francesca Viggiano, assessora al Bilancio, ai Tributi e agli Affari Legali; Angelica Lussoso, assessora ai Servizi sociali, alle Politiche di Inclusione e alle Pari Opportunità; Cosimo Ciraci, assessore al Patrimonio, alla Risorsa Mare e alle Politiche Abitative; Gabriella Ficocelli, assessora alla Pubblica Istruzione, all’Università e alle Politiche Giovanili; Maria Luppino, assessora alle Società Partecipate, alle Risorse Umane e agli Affari Generali; Fabiano Marti, assessore all’Ambiente, alla Qualità della Vita e agli Eventi; inoltre: Fabrizio Manzulli, assessore in quota tecnica ai Lavori Pubblici, all’Innovazione e alle Politiche Comunitarie. Il sindaco ha, al momento, trattenuto per sé essenzialmente le funzioni relative a Polizia Locale, Protezione Civile e Cultura. Mentre, altre considerazioni in seno alla compagine amministrativa troveranno spazio nelle prossime settimane”.
Da notare che Manzulli, finora strettissimo collaboratore del sindaco, perde “i Grandi eventi”, che passano, privati dell’aggettivo “Grandi” a Marti, il quale però non ha più “Spettacoli”.
La nota del Comune si chiude con le dichiarazioni del sindaco Melucci, che qualche dubbio lo alimentano, circa la coerenza interna della compagine amministrativa, lasciando intuire che vi siano pressioni esterne sulla Giunta. “A tutti gli esponenti politici provinciali e comunali, – si legge – il primo cittadino ionico ha ribadito l’aspettativa alta dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità a non differire ulteriormente il lavoro per le priorità della città, a non alimentare nuova confusione dettata da esigenze e obiettivi esterni agli interessi dell’ente civico, a garantire una maggiore affidabilità innanzi alle grandi sfide che la città sta attraversando. Il sindaco ha invitato tutti ad un comportamento più rispettoso verso cittadini ed elettori, con il contestuale invito a chiarire quanto prima l’atteggiamento nei confronti del piano locale per la transizione giusta denominato “Ecosistema Taranto”, che per stessa recente assunzione delle forze politiche, non ha subito sin qui alcuna revisione nell’agenda dell’amministrazione comunale”.
Sarebbe interessante, per noi e per tutti gli elettori, conoscere a quali esigenze e obiettivi esterni agli interessi dell’ente civico il sindaco si riferisca e come tali esigenze possano essere neutralizzate se, mutatis verbis, la giunga resta pressochè identica.
Ricordando il maestro Manente: un libro sulla sua vita
24 Nov 2023
di Angelo Diofano
Martedì 28 novembre alle ore 18 alla Libreria Paoline (corso Umberto 76) sarà presentato il libro sul maestro Vittorio Manente, a lungo indimenticato direttore della Banda Centrale della Marina Militare, che aveva sede a Taranto. Il libro, edito da Extra Media Group, ha come titolo “Manente-Ordine: storie e aneddoti”.
La serata sarà introdotto dal titolare della libreria Donatello Rossini e vedrà l’intervento del maestro Giuseppe Gregucci e della dott.ssa Rosa Colucci, presidente di Extra Media Group, che coordinerà la serata improntando un dialogo con l’autore.
Il libro descrive le antiche storie di due dinastie appartenenti al Meridione, diverse nelle loro origini e attività lavorative e unite attraverso il matrimonio dei loro figli.
Il viaggio inizia a partire dalla metà dell’Ottocento nelle terre dei Borboni ma influenzato dalle attività storiche rilegato al risorgimento italiano e riflette attraverso gli aneddoti e testimonianze l’importanza delle regole di vita ,imposte dalle antiche famiglie patriarcali, dove la fede, l’onore, il lavoro, lo studio, la buona educazione, l’osservanza delle regole e il grande rispetto verso i genitori costituiscono il verbo di vita.
La dinastia Manente, originaria di Morcone (Benevento), è completamente dedita allo studio della musica e nel tempo vede diventare i suoi figli, importanti maestri direttori di prestigiose bande militari e prestigiosi medici in Italia e all’estero.
La famiglia Ordine, proveniente da diversi lignaggi e appartenente ai casati di San Nicola Arcella, di Diamante e Scalea (Cosenza) è invece presente sui territori con patrimoni fondiari e abitativi su territorio, molto dediti alla religione, al lavoro e allo studio della medicina.
Si tratta di due famiglie di diversi origini e attività che si uniscono attraverso il matrimonio dei loro figli a Diamante nel lontano 1943 dove il giovane sottufficiale musicante Vittorio Manente, in servizio presso la Banda della Regia Marina, contrae matrimonio con donna Italia Ordine, appartenente alla prestigiosa famiglia.
Attraverso gli aneddoti e le testimonianze fornite dai rispettivi figli, Michele Fiorentino, già presidente dell’associazione “Vittorio Manente e la storia della Banda della Marina Militare” e autore di importanti libri storici, presentati e riconosciuti dalla Marina Militare, ha sapientemente rilegato queste antiche storie ricostruendo la vita delle due dinastie con dedizione e scrupolose ricerche sia nel campo musicale e sia nel campo storico.
Spirito Santo: “Concerto con le donne e per le donne” con le canzoni di Mia Martini
24 Nov 2023
Quello di sabato 25 novembre non sarà solo un concerto, ma un’opportunità per dialogare e riflettere insieme su un tema quanto mai attuale: la dignità della donna. Così la parrocchia Spirito Santo di Taranto, nell’auditorium parrocchiale (via lago d’Averno 8), vuol vivere la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2023”, in un concerto, recita la locandina, “Con le donne e per le donne”.
Il filo rosso della serata, dal titolo “Non sono Mimì ma…”, è affidato al repertorio dell’indimenticabile Mia Martini, con la calda voce di Anna Rodia accompagnata da un gruppo musicale composto da Adriano De Filippis alla batteria, Vincenzo Calderoni al basso, Pino Aceto alle tastiere, Roberto Lisi alle chitarre.
Il ricavato della serata sarà devoluto ad alcune iniziative caritative della parrocchia, in modo particolare al centro aiuto alla vita in Burundi.
“Come cristiani, abbiamo bisogno di una Madre che ci conduce a Gesù. Impariamo da Lei, mediante il servizio umile e generoso, a entrare fin d’ora nel Regno di Dio. Nel ricordare il “dono” della Medaglia, diventiamo messaggeri dell’amore di Maria per noi”. Così risuona l’invito delle suore Figlie della Carità a partecipare alle celebrazioni in onore della Medaglia miracolosa che si svolgono nella cappella dell’istituto Maria Immacolata in via Mignogna.
Domenica 26, alle ore 9, santa messa celebrata da mons. Antonio Caforio; alle ore 18.30 l’eucarestia sarà presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero, preceduta dal santo rosario e dalla supplica.
Lunedì 27, alle ore 17.30 santo rosario per la pace e la supplica, nel ricordo della terza apparizione della Beata Vergine a Santa Caterina Labourè e del dono della Medaglia miracolosa.
La Medaglia miracolosa è il nome dato alla medaglia realizzata in seguito alle apparizioni mariane avvenute nel 1830 a Parigi, in rue du Bac 140, a Santa Caterina Labouré, novizia nel convento delle figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli. Secondo quanto riferito da suor Labouré, questa medaglia fu coniata — come richiesto dalla Madonna durante la seconda apparizione avvenuta il 27 novembre 1830 — come segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazie. Da allora, la “Cappella delle Apparizioni” è divenuta un frequentato luogo di culto, aperto a tutti i fedeli.
La migliore delle pugliesi. La squadra rivelazione del campionato, al netto di qualche steccata, scivolone: è il Taranto di Eziolino Capuano. Che continua il proprio percorso di crescita dimostrando una certa affidabilità anche in difesa. Dopo aver sconfitto nella 14esima giornata il Brindisi, senza subire reti, nel posticipo di lunedì prossimo ventisette novembre i rossoblu dovranno vedersela con la Casertana, sempre tra le mura amiche dello stadio Erasmo Iacovone. I campani hanno un punto in più in classifica condotta dalla Juve Stabia. E sono un avversario temibile: non sarà facile sconfiggerla. Per l’occasione si spera nel contributo del pubblico. Riconosciuta come formazione di assoluto livello per la categoria in cui milita, la Casertana è affidata a Vincenzo Cangelosi, storico secondo di Zdenek Zeman – ha conosciuto il Maestro boemo quando aveva 11 anni, e non lo ha mai perso di vista. Il Taranto comunque appare in salute. È una squadra stimata e rispettata da tutti.
Il romanticismo nel mondo del pallone
Tra gli endorsement che ha ricevuto il tecnico del Taranto nei giorni scorsi (“Eziolino” è conosciuto ormai in tutto il Paese) c’è quello di Alessandro Diamanti. Il quale, oltre ad incitare Capuano, perché possa completare l’opera, ci riporta all’essenza del calcio. All’autenticità della passione che sanno ancora provare i tifosi veri. “Vivo il calcio pensando a chi non ha i soldi per la pizza perché li spende per la partita – ha detto l’ex calciatore della nazionale italiana in un’intervista finita sulle pagine del Corriere della Sera – quando vivi così, piangi pure. Il calcio non è altro che l’essenza di emozioni: è l’attesa della gioia, come Il Sabato del villaggio di Leopardi”. Il tempo dell’attesa dura certamente molto per la tifoseria ionica. I tifosi, ad ogni modo, sanno soffrire ancora, e metterebbero la firma per un goal che arriva al 90esimo o in pieno recupero. Quella sì che è gioia pura.
Casertana, una squadra faraonica
A mettere in guardia i suoi uomini dai pericoli portati dall’avversario prossimo è lo stesso Capuano. Per il quale la Casertana è una squadra che lotterà fino alla fine con l’obiettivo di chiudere il campionato al primo posto. Perché hanno tutte le carte in regola, quei giocatori. Una squadra faraonica, l’ha definita colui che ne è stato allenatore, nel 2013. A difenderla tra i pali c’è Giacomo Venturi, la cui affidabilità è attestata dal premio ricevuto al Festival del Calcio Italiano: miglior portiere della serie C – girone B della scorsa stagione, quando indossava la maglia della Reggiana, con cui ha conquistato la serie B, e firmato anche il record di imbattibilità a 890 minuti. I rossoblu pertanto dovranno darsi da fare per bucare la sua porta allo Iacovone. A Taranto la squadra di mister Cangelosi vorrà allungare la striscia positiva di 6 partite – non perde dal sedici ottobre, quando fu sconfitta in casa per 2 a 0 dall’Avellino. Fermarla ovvero strapparle un punto è un’impresa già riuscita sabato scorso al Crotone.
L’ultimo match del Taranto allo Iacovone – foto. G. Leva
In occasione della 7.ma Giornata mondiale del povero, voluta da papa Francesco, giovedì scorso l’arcivescovo mons. Ciro Miniero è stato in visita al Centro di accoglienza notturno per i senza fissa dimora, in Città vecchia, accolto dal direttore della Caritas diocesana, don Nino Borsci, e dalla responsabile della struttura, Rosanna Putzolu.
Inizialmente mons. Miniero è stato alla mensa dell’arciconfraternita del Carmine, al pianoterra del medesimo centro, intrattenendosi, all’insegna della grande cordialità, con i volontari della cucina e del servizio ai tavoli e successivamente con gli ospiti già ai tavoli, ai quali a ciascuno ha chiesto notizie sulla situazione personale e sul trattamento ricevuto, ottenendo pareri molto favorevoli. Quindi, le foto di rito, un momento di preghiera e la benedizione ai presenti e alle portate in procinto di essere servite. Successivamente l’arcivescovo ha visitato il centro di accoglienza, soffermandosi in ogni parte della struttura, ricevendo ampie informazioni sul suo funzionamento e complimentandosi poi con i volontari per il generoso servizio di accoglienza offerto ai poveri.
Un momento di confronto costruttivo è risultata l’assemblea diocesana svoltasi giovedì pomeriggio in concattedrale sul cammino sinodale in corso.
I lavori sono stati introdotti da un momento di accoglienza da parte del vicario per la pastorale mons. Luigi Romanazzi e dalla preghiera iniziale con l’invocazione allo Spirito Santo. Le sintesi e le tappe del cammino sinodale diocesano compiuto in questi due anni sono state trattate nella relazione dell’avv. Piero Paesanti mentre la presentazione del brano biblico dei discepoli di Emmaus (fase sapienziale del Sinodo) è stata a cura dell’arcivescovo mons. Ciro Miniero.
Ha fatto seguito un confronto comunitario fra piccoli gruppi dell’assemblea sui seguenti temi: Il cammino Sinodale nella nostra Diocesi e il cammino che ci attende per questo anno; Come Chiesa locale, in quale situazione ci troviamo? Ci sono nella nostra Chiesa locale luoghi ed esperienze capaci di ospitare tutti, anche coloro di cui non si condividono le scelte e gli stili (accogliere “tutti” anche se non si può accogliere “tutto”)?.
Al termine, sono state presentate le conclusioni dell’arcivescovo.
Papa Francesco alla Fisc: “Violenza contro le donne rende urgente formare uomini capaci di relazioni sane”
24 Nov 2023
di Maria Michela Nicolais
“Vediamo dalle tristissime cronache di questi giorni, dalle terribili notizie di violenza contro le donne, quanto sia urgente educare al rispetto e alla cura: formare uomini capaci di relazioni sane”. Lo ha detto papa Francesco, che durante l’udienza concessa alle delegazioni della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), dell’Unione stampa periodica italiana (Uspi), dell’associazione Corallo e dell’associazione Aiart–Cittadini mediali, pur senza citarla direttamente, è sembrato riferirsi alla tragica uccisione di Giulia Cecchettin. “Vi occupate di stampa, televisione, radio e nuove tecnologie, con un impegno a educare ai media i lettori e gli utenti”, l’esordio di Francesco: “Il vostro radicamento capillare testimonia il desiderio di raggiungere le persone con attenzione e vicinanza, con umanità. Anzi, direi che ben rappresentate quella geografia umana che anima il territorio italiano. La comunicazione, d’altronde, è questo: mettere in comune, tessere trame di comunione, creare ponti senza alzare muri”, ha ribadito il papa esortando a “rinnovare sempre l’impegno per la promozione della dignità delle persone, per la giustizia e la verità, per la legalità e la corresponsabilità educativa”.
Di qui l’invito a “non perdere di vista, nel contesto delle grandi autostrade comunicative di oggi, sempre più veloci e intasate, tre sentieri, che è bene non perdere di vista e che vanno sempre percorsi”: formazione, tutela e testimonianza.
foto Vatican media/Sir
“Comunicare è formare l’uomo. Comunicare è formare la società”, il monito di Francesco ai presenti. Quello della formazione “non è un semplice compito, ma una questione vitale”, perché “in gioco c’è il futuro della società”, la tesi del papa, secondo il quale “la formazione è la strada per connettere le generazioni, per favorire il dialogo tra giovani e anziani, quell’alleanza intergenerazionale che, oggi più che mai, è fondamentale”. Francesco ha poi fornito precise istruzioni su “come educare, in particolare le giovani generazioni immerse in un contesto sempre più digitale”: “La prudenza e la semplicità sono due ingredienti educativi basilari per orientarsi nella complessità di oggi, specialmente del web, dov’è necessario non essere ingenui e, allo stesso tempo, non cedere alla tentazione di seminare rabbia e odio”, la prima raccomandazione. “La prudenza, vissuta con semplicità d’animo, è quella virtù che aiuta a vedere lontano, che porta ad agire con ‘previsione’, con lungimiranza”, ha spiegato il Papa: “E non ci sono corsi per avere prudenza, non si studia per avere prudenza. La prudenza si esercita, si vive, è un atteggiamento che nasce insieme dal cuore e dalla mente, e poi si sviluppa. La prudenza, vissuta con semplicità d’animo, sempre ci aiuta ad avere lungimiranza”.
“I settimanali cattolici portano questo sguardo sapiente nelle case della gente”, l’omaggio del papa: “Non danno solo la notizia del momento, che si brucia facilmente, ma veicolano una visione umana e una visione cristiana volta a formare le menti e i cuori, perché non si lascino deformare dalle parole urlate o da cronache che, passando con curiosità morbosa dal nero al rosa, trascurano la limpidità del bianco”. “Vi incoraggio a promuovere una ecologia della comunicazione nei territori, nelle scuole, nelle famiglie, tra di voi”, l’invito: “Voi avete la vocazione di ricordare, con uno stile semplice e comprensibile, che, al di là delle notizie e degli scoop, ci sono sempre dei sentimenti, delle storie, delle persone in carne e ossa da rispettare come se fossero i propri parenti”.
Nel campo della comunicazione, “è fondamentale promuovere strumenti che proteggano tutti, soprattutto le fasce più deboli, i minori, gli anziani e le persone con disabilità, e li proteggano dall’invadenza del digitale e dalle seduzioni di una comunicazione provocatoria e polemica”. “Nella comunicazione digitale si vuole mostrare tutto ed ogni individuo diventa oggetto di sguardi che frugano, denudano e divulgano, spesso in maniera anonima”, la denuncia contenuta nella “Fratelli tutti”, ricordata dal Papa durante l’udienza: “Il rispetto verso l’altro si sgretola e in tal modo, nello stesso tempo in cui lo sposto, lo ignoro e lo tengo a distanza, senza alcun pudore posso invadere la sua vita fino all’estremo”.
“Le vostre realtà, impegnate in questo settore, possono far crescere una cittadinanza mediale tutelata, possono sostenere presidi di libertà informativa e promuovere la coscienza civica, perché siano riconosciuti diritti e doveri anche in questo campo”, la tesi di Francesco, secondo il quale si tratta di “una questione di democrazia comunicativa”. “E questo, per favore, fatelo senza paura, come Davide contro Golia”, l’incoraggiamento del papa: “Non giocate solo in difesa ma, rimanendo piccoli dentro, pensate in grande, perché a un compito grande siete chiamati: tutelare, attraverso le parole e le immagini, la dignità delle persone, specialmente la dignità dei piccoli e dei poveri, i preferiti di Dio”.
“La fedeltà al Vangelo postula la capacità di rischiare nel bene. E di andare controcorrente: di parlare di fraternità in un mondo individualista; di pace in un mondo in guerra; di attenzione ai poveri in un mondo insofferente e indifferente”, la ricetta finale per il mondo della comunicazione. “Ma questo si può fare credibilmente solo se prima si testimonia ciò di cui si parla”, il monito sulla scorta del beato Carlo Acutis, che “sapeva molto bene che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo e dalle novità che possiamo comprare, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività. Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza”.
Nelle sale del Crac Puglia in mostra le opere di Michael Goldberg a 100 anni dalla morte
23 Nov 2023
di Silvano Trevisani
Sabato 25 novembre alle ore 18, nello spazio museale del Crac Puglia (Centro di ricerca arte contemporanea) della Fondazione Rocco Spani avrà luogo l’inaugurazione della mostra “Michael Goldberg. Opere 1957-2007”, a cura del critico e storico dell’arte Alberto Zanchetta, docente di Arte contemporanea all’Accademia di Belle arti di Venezia. La mostra è promossa ed organizzata dal Crac Puglia con il contributo di critici, collezionisti e amici, per celebrare – senza retorica e senza scopo di lucro – il centenario della nascita, un omaggio a un artista che per tanti anni ha profuso impegno e assidua ricerca.
Michael Goldberg è considerato un pittore espressionista astratto di seconda generazione. Ma la sua attività si è allargata anche alla organizzazione cura di mostre e rassegne e alla scrittura. È stato anche docente in varie università americane: Berkele, Yale, Minnesota. Si mette in luce soprattutto per le sue tele gestuali e piene di azione, ma ha attraversato diverse fasi che includevano opere monocromatiche di rosso e poi nero, bande di bianco su nero, immagini calligrafiche e bande luminose di colore che accennano a forme architettoniche. Sempre allineato con l’Espressionismo astratto, che descrisse nel 2001 come “ancora la principale sfida visiva del nostro tempo”, negli ultimi anni di vita di attività,si scrollò di dosso la definizione, sostenendo che le etichette hanno sempre un tempo.
La mostra raccoglie una significativa campionatura di disegni e pitture (ventitré tra carte e tele), realizzati dall’artista durante la sua permanenza in Italia e soprattutto nella sua residenza toscana, sino all’estate del 2007.
In occasione della mostra, che è patrocinata dal Comune, dalla Regione, e si avvale della collaborazione do istituzioni territoriali e nazionali, è stata realizzata, per le edizioni Crac Puglia, una pubblicazione contenente una prefazione sul valore educativo dell’arte a firma di Giovanna Tagliaferro, direttore della Fondazione, un saggio critico di Alberto Zanchetta, apparato iconografico e note biografiche sull’artista.
Durante il periodo della mostra, si terranno visite guidate, incontri d’esperienza e laboratori didattici per le scuole del territorio.
Chi volesse scavare nella sua pittura spessa, viscosa e vorticosa, imperlata di sgocciolature e colori raschiati, – scrive in catalogo il curatore Alberto Zanchetta – si imbatterà assai di frequente in forme ad arco, timpani e rosoni, elementi architettonici che si possono far risalire al decennio del Sessanta, allorquando Klaus Kertess gli aveva affibbiato il neologismo di architecting paint. Goldberg non ha mai rinnegato il proprio passato, al contrario, era solito trarre ispirazione dai suoi stessi quadri, cercava di perfezionarne le intenzioni/intuizioni, raggiungendo esiti sempre più solidi e duraturi. In particolare, nei quadri dei primi anni Duemila, la materia pittorica finiva per raggrumarsi a guisa di ciottolo, in tutto simile a un sampietrino. Nel suo percorso – che era degno di un instancabile pellegrino – l’artista aveva attraversato un tragitto tanto estenuante quanto frustrante, costellato pur tuttavia di inesauribili sorprese e scoperte. Interrogandosi sull’essenza stessa della pittura, temeva di vederla scivolare tra le mani, macerandosi all’idea di rincorrere un qualcosa di inafferrabile”.
La decana mondiale degli organisti, Monserrat Torrent sabato a Grottaglie all’organo più antico di Puglia
23 Nov 2023
Straordinario e prestigioso evento musicale sabato prossimo, 25 novembre 2023, alle ore 19.30, nella Chiesa madre collegiata Maria SS.ma Annunziata, con il concerto che la decana mondiale degli organisti Montserrat Torrent Serra (Barcellona, 1926) terrà nell’ambito della IV Rassegna organistica grottagliese all’organo più antico di Puglia e tra i più antichi d’Italia.
Ne danno notizia con comprensibile emozione il parroco della stessa Chiesa madre don Eligio Grimaldi, Ciro De Vincentis presidente dalla Pluriassociazione S. Francesco De Geronimo e Nunzio Dello Iacovo, direttore artistico della rassegna giunta alla quarta edizione.
Una rassegna che, nel proporre nomi prestigiosi e famosi, esalta e valorizza uno strumento che costituisce motivo di grande orgoglio non solo per la comunità cittadina, ma per l’intero territorio regionale e nazionale.
La grande artista eseguirà brani appartenenti ad autori dei secoli XVI e XVII: un programma mirato ad esaltare le caratteristiche tecniche e foniche dell’antichissimo strumento che la stessa concertista ha chiesto di poter conoscere e suonare.