Emergenze sociali

Il SS. Annunziata per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

23 Nov 2023

di Angelo Diofano

Il Santissima Annunziata di Taranto aderisce alla terza edizione dell’(H)Open Week lanciato da Fondazione Onda nella rete dei presidi ospedalieri insigniti dei Bollini Rosa, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre. L’obiettivo è incoraggiare le donne vittime di violenza a rompere il silenzio, avvicinarle alla rete di servizi e aiuto e informarle degli strumenti che hanno a disposizione per uscire dal circuito della violenza.

In particolare nei giorni 23, 24, 25, 27 e 28, l’ambulatorio di psicologia clinica sito al piano terra del Santissima Annunziata sarà aperto e liberamente accessibile alle donne che vorranno rivolgersi per informazioni, sostegno, consulenza e orientamento. L’accesso all’ambulatorio, che nella normale procedura rappresenta uno step successivo per le donne vittime di violenza che arrivano al pronto soccorso e che necessitano di consulenza e supporto psicologico, in queste giornate di “open week” è libero, non richiede appunto il passaggio obbligato dal pronto soccorso. Le dottoresse psicologhe Antonia Palmisano e Ilenia Manni riceveranno l’utenza dalle 9 alle 12:30 nei giorni indicati, forniranno consulenza diretta a donne o forniranno informazioni sul come poter sostenere le donne che nel loro contesto familiare, amicale o di vicinato subiscono violenza. L’iniziativa si estende anche alle scuole, con incontri dedicati sul tema della violenza contro le donne negli istituti che hanno aderito al progetto, che si terranno in questi giorni. Nei canali social istituzionali della Asl Taranto, inoltre, sono disponibili video contributi realizzati in più lingue da professionisti sanitari, dedicati alle donne vittime di violenza, anche nel luogo di lavoro. L’obiettivo dell’iniziativa è incoraggiare le donne che sono vittime di violenza a riconoscere la violenza e a rompere il silenzio, informandole degli strumenti concreti e dei contatti ai quali rivolgersi per chiedere aiuto. “Nella nostra azienda sanitaria, la psicologia clinica, il pronto soccorso e altri operatori sanitari sono sinergici con le istituzioni per accogliere le donne vittime di violenza, attivando per loro tutti i percorsi di supporto disponibili” conferma il direttore generale Vito Gregorio Colacicco, a margine delle iniziative messe in campo in questa particolare settimana dell’anno di sensibilizzazione e informazione.

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Diocesi

Santa Cecilia: l’apprezzamento dell’arcivescovo Miniero per le nostre tradizioni

foto G. Leva
23 Nov 2023

di Angelo Diofano

Al termine della processione di Santa Cecilia che mercoledì sera ha attraversato la Città vecchia, l’arcivescovo mons. Ciro Miniero ha presieduto la santa messa in una cattedrale stracolma di fedeli.

Nell’omelia il successore di San Cataldo ha espresso il suo compiacimento per come i tarantini hanno saputo conservare e tramandare le proprie tradizioni, invitando altresì ognuno a proseguire sulla strada della santificazione sull’esempio della santa di cui si è celebrata la memoria. Al termine della celebrazione, a nome della comunità e dei musicisti, di cui Santa Cecilia è la patrona, Giuseppe Gregucci, maestro del complesso bandistico intitolato proprio a Santa Cecilia, ha letto un messaggio di ringraziamento. Eccone alcuni passaggi: “Mi permetta Eccellenza, di evidenziare lo stupore che abbiamo colto questa mattina nel suo sorriso mentre le nostre bande suonavano la pastorale tarantina, è lo stesso che vediamo ogni volta nei bambini, come in questa notte al nostro passaggio li abbiamo visti affacciati dai balconi o quando li incontriamo durante i giri che facciamo per tutte le scuole primarie della città, poco prima del Natale. È proprio questo che ci spinge a portare avanti questa secolare tradizione: lo stupore dell’annuncio del Natale che le nostre pastorali riescono ancora a trasmettere a tutti, queste musiche che nella loro semplicità sanno accarezzare con delicatezza gli animi di chi le ascolta. Questa è la nostra più grande soddisfazione”.

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Europa

Parlamento Ue: chiesta la modifica dei trattati superando il voto all’unanimità

Occorrono riforme che diano più peso ai cittadini e maggiori competenze all’Unione

foto Parlamento europeo
23 Nov 2023

Il Parlamento europeo, diviso in due, approva una relazione che chiede la modifica dei trattati. Chiede riforme che rafforzino la capacità dell’Ue di agire e diano più voce ai cittadini. Dopo la Conferenza sul futuro dell’Europa, “e in un contesto di crisi e sfide senza precedenti”, specifica una nota emessa a Strasburgo, i deputati presentano le loro proposte per cambiare l’Unione. La relazione, preparata da cinque correlatori che rappresentano gruppi parlamentari con un’ampia maggioranza in Parlamento, è stata approvata con 305 voti favorevoli, 276 contrari e 29 astensioni. La risoluzione che l’accompagna è stata approvata con 291 voti favorevoli, 274 contrari e 44 astensioni.
Tra le proposte presentate figurano: un sistema più bicamerale per evitare situazioni di stallo, attraverso un maggiore ricorso al voto a maggioranza qualificata e alla procedura legislativa ordinaria; il riconoscimento al Parlamento di un pieno diritto di iniziativa legislativa e del ruolo di colegislatore per il bilancio a lungo termine; una revisione delle norme sulla composizione della Commissione (rinominata “esecutivo europeo”). Tra queste, anche modifiche che riguardano la figura di presidente della Commissione, che riceverebbe la nomina del Parlamento e l’approvazione del Consiglio (contrariamente a quanto avviene oggi) scegliendo i propri Commissari in base alle preferenze politiche, tenendo conto dell’equilibrio geografico e demografico, e la possibilità di presentare una mozione di censura sui singoli commissari. Il Parlamento chiede anche la “creazione di meccanismi di partecipazione adeguati e il rafforzamento del ruolo dei partiti politici europei, per dare più voce ai cittadini”.
I deputati chiedono maggiori competenze dell’Ue in materia di ambiente. Inoltre, propongono di rendere le competenze nei seguenti settori (attualmente di competenza esclusiva degli Stati membri) di competenza condivisa: salute pubblica (in particolare le minacce per la salute a carattere transfrontaliero, compresa la salute sessuale, riproduttiva e i relativi diritti), protezione civile, industria e istruzione.
Infine, auspicano “una maggiore collaborazione tra Ue e Stati membri anche in quegli ambiti in cui le competenze sono già condivise (come energia, affari esteri, sicurezza esterna e difesa, politica delle frontiere esterne e infrastrutture transfrontaliere)”.
Ora che i deputati hanno ribadito l’appello a modificare i trattati dell’Ue spetta ai capi di Stato e di governo convocare una Convenzione per prendere una decisione a maggioranza semplice. La presidenza spagnola del Consiglio dovrebbe presentare le proposte al Consiglio europeo di dicembre.

 

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Gaza sotto assedio

Russell (Unicef) a Consiglio di Sicurezza: “Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino”

foto Ansa/Sir
23 Nov 2023

“Vorrei ringraziare questo Consiglio per l’adozione della risoluzione 2712, un testo che riconosce l’impatto sproporzionato di questa guerra sui bambini, chiedendo alle parti in conflitto di offrire ai bambini la protezione speciale a cui hanno diritto secondo il diritto internazionale. Questa risoluzione chiede pause e corridoi umanitari prolungati a Gaza… che spero vengano attuati con urgenza, in modo che i partner umanitari possano raggiungere i civili in difficoltà, soprattutto i bambini”: lo ha detto Catherine Russell, direttrice dell’Unicef, al Consiglio di Sicurezza. L’Unicef accoglie “con favore” anche l’accordo di cessate il fuoco limitato. “Siamo in grado di aumentare rapidamente la fornitura di aiuti umanitari a Gaza, di cui c’è un disperato bisogno, ma, naturalmente, sono necessarie maggiori risorse per far fronte a esigenze sempre crescenti”, ha garantito Russell, sottolineando però che “questo non è sufficiente: la guerra deve finire e le uccisioni e le mutilazioni di bambini devono cessare immediatamente”.
La direttrice dell’Unicef ha quindi richiamato l’attenzione sulla situazione dei bambini in Israele e in Cisgiordania. “Dal 7 ottobre, secondo le notizie, 35 bambini israeliani sono stati uccisi, mentre più di 30 sono tenuti in ostaggio a Gaza. Come ha detto il segretario generale, l’accordo per il rilascio degli ostaggi è stato accolto con favore, ma è necessario fare molto di più. L’Unicef continuerà a chiedere alle parti di rilasciare in sicurezza tutti i bambini rapiti”.
Secondo le stime dell’Unicef, 450.000 bambini in Cisgiordania hanno bisogno di assistenza umanitaria. L’Unicef e i suoi partner stanno fornendo sostegno per la salute mentale e la protezione, servizi idrici e igienici e corsi di recupero per 280.000 bambini in Cisgiordania.
“Più di 5.300 bambini palestinesi sarebbero stati uccisi in soli 46 giorni – vale a dire più di 115 al giorno, ogni giorno, per settimane e settimane. Sulla base di queste cifre, i bambini rappresentano il 40% delle morti a Gaza. È un dato senza precedenti. In altre parole, oggi la Striscia di Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino. Riceviamo inoltre segnalazioni secondo cui più di 1.200 bambini sono rimasti sotto le macerie degli edifici bombardati o sono in ogni caso irreperibili”, il bilancio riportato da Russell.
“Il vero costo di quest’ultima guerra in Palestina e Israele si misurerà in vite di bambini – quelli persi a causa della violenza e quelli cambiati per sempre da essa. Senza la fine dei combattimenti e il pieno accesso umanitario, il costo continuerà a crescere esponenzialmente – il grido di allarme della direttrice dell’Unicef –. La distruzione di Gaza e l’uccisione di civili non porteranno pace o sicurezza nella regione. I popoli di questa regione meritano la pace. Solo una soluzione politica negoziata – che dia priorità ai diritti e al benessere di questa e delle future generazioni di bambini israeliani e palestinesi – può garantirla”.
Russell ha concluso esortando a iniziare con “un cessate il fuoco umanitario come primo passo sulla via di una pace duratura”.

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Musica

Richard Galliano apre l’80° Stagione concertistica degli Amici della Musica “Arcangelo Speranza”

foto ©Vincent Catala
23 Nov 2023

Domani venerdì 24 novembre 2023 sul palco del teatro Fusco (ore 21) il compositore e fisarmonicista francese Richard Galliano apre l’80° stagione concertistica degli Amici della musica Arcangelo Speranza di Taranto. Un attesissimo ritorno, quello del musicista di Cannes, amatissimo dal pubblico tarantino, che sancisce l’elevato standard qualitativo della programmazione 2023/2024 della storica rassegna musicale organizzata sotto l’egida del ministero della Cultura, della Regione Puglia e del Comune di Taranto.

Un vero e proprio virtuoso della fisarmonica jazz, uno fra i più influenti jazzisti mondiali, il grande musicista francese di origini italiane incanterà il pubblico del teatro comunale tarantino con una straordinaria performance. Un’opportunità unica per gli appassionati del genere di vivere un momento magico, in cui la passione e la maestria si fondono in un’unica melodia.

«Galliano ha il merito di aver cambiato il corso della storia della fisarmonica contemporanea, afferma Yasuhiro Kobayashi, fisarmonicista e musicista accompagnatore della cantante Björk, dividendo la storia di questo strumento in un prima e un dopo Galliano».

Un concerto – si legge in una nota stampa – che sarà una sorta «di viaggio ideale da Debussy a Satie tratteggiato attraverso la dimensione solistica, lente essenziale grazie alla quale Galliano ha delibato i variopinti caratteri di brani anche molto differenti tra loro, riuscendo sempre a restituirne una lettura fresca e personale».

Con il suo progetto «Passion Galliano», il maestro italo francese eseguirà anche alcuni dei suoi brani iconici senza trascurare quelli del grande maestro argentino Astor Piazzolla: da «Vuelvo al Sur» a «Chiquilin de Bachin» passando per la «Milonga del Angel» e il magnifico «Oblivion» e l’immancabile «Libertango»

Una storia lunghissima quella di Galliano, figlio di un professore di fisarmonica di origine italiana. Comincia a suonare a quattro anni e frequenta il Conservatorio di Nizza dove studia l’armonia, il contrappunto e il trombone. Arrivato a Parigi nel 1975, Richard Galliano ha fatto subito la conoscenza di Claude Nougaro, con il quale sarà amico, fisarmonicista, ma anche suo direttore d’orchestra, fino al 1983. Il secondo incontro decisivo avrà luogo nel 1980, con Astor Piazzolla: il geniale compositore e bandoneonista argentino lo incoraggerà fortemente a creare la nuova musette francese. Con il maestro Piazzolla, in precedenza, aveva inventato il nuovo tango argentino.

Nell’arco della sua carriera Richard Galliano ha collaborato con un numero impressionante di artisti e musicisti di elevato profilo: in ambito jazz, Chet Baker, Eddy Louiss, Ron Carter, Wynton Marsalis, Charlie Haden, Gary Burton, Michel Portal, Toots Thielemans, Kurt Elling, Enrico Rava e molti altri ancora; Serge Reggiani, Claude Nougaro, Barbara, Juliette Greco, Dick Annegarn, Georges Moustaki, Allain Leprest, Charles Aznavour, Serge Gainsbourg, per la canzone francese.

È possibile acquistare il biglietto di Galliano del concerto approfittando della settimana Black Friday.

Continua, inoltre, la campagna abbonamenti e la possibilità di acquistare i biglietti per i singoli spettacoli anche con Carta docenti e 18app per i giovanissimi studenti. Per le info si può consultare il sito www.amicidellamusicataranto.it, o chiamare gli Amici ai numeri 099.7303973 – 329.3462658.

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Eventi culturali in città

Alle Paoline presentazione del libro “Il Re Bambino-Racconti di Natale”

23 Nov 2023

di Angelo Diofano

“Il Re Bambino – Racconti di Natale” è il titolo del libro di Silvia Fornasari, edito dalle Paoline,che sarà presentato sabato 25 novembre alle ore 17.30 nella libreria Paoline, in corso Umberto 76. Dialogherà con l’autrice la prof.ssa Antonella Albano, scrittrice e poetessa.

Ecco la trama del libro, consigliato ai bambini. Yoseph e Myriam, stanchi e disorientati, sono alla ricerca di un posto dove trascorrere la notte nella Betlemme affollata per il censimento. Sarà una gattina, piccola e sorprendente guida nella quale Myriam vede un segno del cielo, a condurli al sicuro nel luogo dove il Re Bambino nascerà. La loro storia si intreccia con le vicende di Hinnenì, di umili origini ma dal cuore grande, e col viaggio di uno strano gruppetto: un sacerdote zoroastriano e un ministro persiano accompagnato dalla sua fedele guardia. Tutti e tre, ciascuno per una ragione diversa, stanno seguendo una misteriosa stella. Con loro viaggia anche un ragazzino, il figlio del ministro, affetto da mutismo fin dalla nascita. Saprà la stella condurli nel loro cammino? Li porterà alla meta desiderata? Incontreranno il Re Bambino?

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Ecologia integrale

Transizione energetica: nel riciclo dei rifiuti, l’Italia vicina ai target Ue

foto Sir
23 Nov 2023

L’Italia si conferma eccellenza europea nel settore del riciclo e nella produzione di nuovi materiali da rifiuti, in corsa a pieno titolo per il raggiungimento degli obiettivi Ue al 2025 e al 2035: il riciclo dei rifiuti urbani ha raggiunto quota 51,4% (55% l’obiettivo 2025); il tasso di riciclo degli imballaggi è pari al 72,8% (ben oltre il target del 65% al 2025). Maggiore impegno servirà per dimezzare, di qui al 2035, la quota di rifiuti che oggi finiscono in discarica: il 20,1%. Queste, in estrema sintesi, le principali evidenze emerse nel corso della presentazione, il 21 novembre a Roma, del Rapporto annuale “L’Italia che ricicla”, promosso dalla sezione Unicircular di Assoambiente, l’Associazione delle imprese di igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche.
Il nostro Paese rientra di fatto tra i 9 Stati membri Ue virtuosi nella gestione dei rifiuti, ha spiegato Donato Berardi (Ref Ricerche), illustrando il report 2023. “Sono invece 18 (tra cui anche Francia, Spagna, Portogallo e Svezia) quelli ancora lontani dal raggiungimento dei target definiti. Addirittura, 8 Stati membri collocano ancora in discarica più del 50% dei propri rifiuti urbani”. Nel Report di quest’anno, ha spiegato ancora Berardi,  Assoambiente ha definito un’Agenda di lavoro 2024-2025 per le istituzioni nazionali ed europee, un vero e proprio manifesto programmatico per l’industria italiana del riciclo articolato in 10 punti, per fornire un contributo decisivo alla transizione verso un’economia realmente circolare nell’uso delle risorse.

Whatever it takes” per i materiali riciclati, il primo punto. “L’efficacia dei processi di riciclo non può prescindere dalla collocazione sui mercati dei prodotti recuperati, oggi in parte inutilizzati. I mercati di sbocco per queste materie devono essere sostenuti da adeguati strumenti economici e fiscali: su tutti, certificati del riciclo ed estensione del meccanismo dei certificati bianchi”. Quote di riciclato nei prodotti perché “uno degli strumenti più efficaci per sostenere il collocamento sul mercato delle materie provenienti dal riciclo” è “la prescrizione di quote minime di contenuto riciclato nei prodotti”. Accanto a questo strumento, è auspicabile “un rafforzamento degli acquisti verdi della PA (Green Public Procurement) e dei Criteri ambientali minimi” (requisiti volti a individuare, nelle varie fasi del ciclo di vita dell’opera, la migliore soluzione progettuale, il prodotto o il servizio sotto il profilo ambientale, ndr). Al terzo punto l’Iva agevolata per le materie ottenute dal riciclo. Per quanto riguarda invece (quarto punto) il recupero energetico complementare al riciclo, “va rispettata la gerarchia dei rifiuti che lo vede subordinato alla prevenzione e al riciclo, ma preferibile all’incenerimento senza recupero di energia e allo smaltimento in discarica”. E ancora: servono “iter autorizzativi più rapidi e certi per la costruzione di nuovi impianti e per l’aggiornamento di quelli esistenti”; vanno applicate “politiche tese a evitare produzione o importazione di beni contenenti materiali che pregiudicano la qualità del riciclo”; occorre porre realmente in capo ai produttori dei beni (poi diventati rifiuti) “il costo ambientale della gestione degli stessi lungo l’intero ciclo di vita, incentivando in questo modo anche un reale ripensamento dei processi produttivi”.

Per quanto riguarda i Decreti End of Waste (regole che governano i processi con cui i rifiuti cessano di essere tali, ndr), “la definizione dei criteri comuni nell’Ue – si legge ancora nel manifesto – dovrà consentire di raggiungere un equilibrio tra mercato e salvaguardia ambientale, partendo dalle applicazioni concrete dei prodotti riciclati”. Sul trasporto dei rifiuti occorre uniformare “le discipline sulla movimentazione transfrontaliera”, perché ad oggi non esiste ancora un raccordo tra i Codici dell’elenco europeo dei rifiuti e i Codici doganali con la conseguenza di “eccessiva discrezionalità nei controlli alle dogane. Imprescindibile, ha infine concluso Berardi, “una maggiore chiarezza nell’impianto di regole disegnato da Arera (Autorità regolazione energia reti e ambiente) applicato dalle varie Amministrazioni pubbliche”.

La centralità degli operatori del riciclo – ha spiegato Paolo Barberi, presidente sezione Unicircular di Assoambiente – è andata rafforzandosi negli ultimi anni, per la crescente consapevolezza delle conseguenze del cambiamento climatico e del ruolo attivo svolto nell’ambito del processo di transizione verso un’economia circolare, ma anche alla luce del mutato contesto internazionale, per il quale avere a disposizione materie prime ed energia provenienti dal riciclo dei rifiuti prodotti nel nostro Paese costituisce un fattore economico decisivo”.  

“Sulle bioplastiche noi siamo un Paese leader”, ha detto la senatrice Silvia Fregolent richiamando una recente ricerca dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. “Dal granchio blu che ci ha afflitto tutta l’estate – ha raccontato – i ricercatori dell’Ateneo sono riusciti a creare un polimero naturale per l’imballaggio degli alimenti, molto più efficace rispetto a tutte le bioplastiche create fino ad oggi perché realizzato da un elemento naturale, ossia le chele di granchio”. Fregolent si è soffermata anche sull’importanza delle terre rare, minerali fondamentali per la transizione energetica.
Al riguardo Stefano Laporta, presidente dell’Ispra ha annunciato: “Un anno fa abbiamo ripreso il processo di mappatura di tutto il territorio nazionale per individuare le aree strategiche dove poter procedere con l’estrazione di terre rare”.
“C’è un progetto specifico voluto dai ministri dell’Ambiente e del Made in Italy e appoggiato da tutto il Parlamento. Come Ispra stiamo cercando di riaprire a livello nazionale questo discorso che riguarda il tema dell’attività mineraria con tutti gli  aspetti collegati, in primis la sicurezza dei lavoratori”.

“L’industria del riciclo – ha concluso Chicco Testa, presidente di Assoambiente –  richiede un adeguato sostegno da parte dei decisori politici affinché vengano rimossi tutti gli ostacoli normativi, giuridici ed economici che ne frenano il pieno sviluppo trasversale alle diverse filiere. Solo così questo settore potrà davvero fungere da abilitatore della transizione green, in grado di intercettare efficacemente tanto gli aspetti di circolarità, quanto quelli energetici”.

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Gaza sotto assedio

Palestinesi dal papa: “Abbiamo invitato Francesco a Gaza”

foto Vatican media/Sir
23 Nov 2023

“È un genocidio”: lo dicono i familiari dei palestinesi che oggi, prima dell’udienza generale, hanno incontrato il papa. “Non avevamo aspettative quando siamo andati dal papa, ma Francesco ha riconosciuto che viviamo un genocidio”, hanno riferito i 10 partecipanti alla conferenza stampa organizzata questo pomeriggio con i partecipanti all’udienza papale mattutina, prima dell’udienza generale, quando Bergoglio ha ricevuto in udienza in tempi distinti anche le famiglie israeliane.
Secondo quanto riferito dai presenti, i palestinesi martiri sono 13.300 persone, di cui 5.600 bambini e 3.500 donne, fino all’altro ieri. L’ambasciatore di Palestina nella Santa sede, Issa Kassisieh, da parte sua ha rilanciato le parole pronunciate dal Santo padre durante l’udienza loro concessa – “non è guerra, è terrorismo” – e ha affermato: “Qui è l’inferno: Gaza è diventata un cimitero di bambini”. “Non è una guerra, perché è contro i civili, è un genocidio”, hanno incalzato i presenti: “Il cessate il fuoco non è abbastanza, perché mantiene lo status quo delle ostilità”. “Abbiamo chiesto al papa di venire a Gaza”, è stato riferito durante la conferenza stampa: “Per fermare la guerra deve visitare Gaza e parlare di pace. Solo lui può farlo”. Il pontefice avrebbe risposto – dichiarano tutti e dieci i palestinesi ricevuti in udienza – che si tratta di una buona idea e che andrà non appena le condizioni lo permetteranno.

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Natale a Taranto

Santa Cecilia, il saluto delle bande all’arcivescovo Miniero

22 Nov 2023

di Angelo Diofano

“Mi avevano parlato  di questo momento straordinario che vive la città all’alba della festa di Santa Cecilia e posso essere felice di averlo vissuto anche io con questa vostra gradita visita”: così, nella mattinata di Santa Cecilia, l’arcivescovo mons. Ciro Miniero ha accolto nel cortile dell’arcivescovado i due complessi bandistici cittadini  “Santa Cecilia” e  “Giovanni Paisiello” (diretti rispettivamente dai maestri Giuseppe Gregucci e Vincenzo Simonetti), che alle prime ore del giorno, al suono delle tradizionali “pastorali”, hanno svegliato la città annunciando il lungo Natale tarantino.
Assieme all’arcivescovo c’erano il vicario generale mons. Alessandro Greco e l’arcidiacono del Capitolo metropolitano mons. Emanuele Tagliente.
Hanno accompagnato le bande musicali il sindaco Rinaldo Melucci e l’assessore allo spettacolo Fabiano Marti.
Dopo il saluto ai musicisti  l’arcivescovo ha recitato una preghiera e impartito la benedizione.
Il congedo è avvenuto sulle note di un’ulteriore  musica tradizionale natalizia.

“Le note delle pastorali – ha detto mons. Ciro Miniero – raccontano i moti dello spirito e anche l’impegno ad attendere un momento straordinario e unico nella storia dell’umanità: la nascita del Salvatore. È bello che la città di Taranto da sempre vive questa attesa attraverso la musica che risveglia i nostri cuor. L’attesa del Salvatore è promessa di pace e di vita santa e ci auguriamo in questo Natale di fare tutti un passo in avanti in questa direzione per poter vivere nella concordia e costruire rapporti di bene con tutti”.

Alle ore 5.30 della medesima giornata, ‘prima squilla’ della festa, nella basilica cattedrale sorprendentemente stracolma, il parroco mons. Emanuele Ferro ha pregato con  i fedeli e i musicanti, impartendo poi la solenne benedizione. Quindi, attraverso un breve percorso e sulle note delle dolci melodie natalizie, tantissimi fedeli hanno accompagnato la statua di Santa Cecilia, portata a spalla dai confratelli di San Cataldo, fino alla chiesa di San Giuseppe. Da qui stasera alle ore 17 partirà la processione di gala di gala con tutte le confraternite fino alla cattedrale dove alle ore 18.30 l’arcivescovo celebrerà la santa messa. 

Al termine, pettolata in piazza e altre pastorali eseguite dalla banda intitolata alla patrona dei musicisti.

 

 

 

 

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Eventi religiosi cittadini

Inaugurato il grande presepe del Carmine

22 Nov 2023

di Angelo Diofano

Martedì sera, 21 novembre, al Carmine, nella cappellina della Madonna di Pompei, il parroco mons. Marco Gerardo ha impartito la benedizione al grande presepe opera di Luca Luccarelli. Si tratta di una realizzazione in polistirolo, illuminata da un gioco di luci di lampade led che ne esaltano la suggestività. Il legame con la tradizione è dato dalla culla in legno, dove verrà poi poggiato il Bambinello.

 La rappresentazione della Natività, nella sua essenzialità, è stata commissionata dall’avv. Paola Tagariello e  dall’assessore Fabrizio Manzulli, che ne hanno fatto dono alla parrocchia del Carmine.

Analogo presepe sarà donato nei prossimi giorni alla parrocchia della Sacra Famiglia, al quartiere Salinella, di cui è parroco don Alessandro Solare.

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Libri

A scuola di sinodalità negli Atti degli apostoli, presentazione del libro scritto dall’indimenticato mons. Papa

22 Nov 2023

di Angelo Diofano

Martedì 28 novembre, alle ore 18, nella biblioteca “Marco Motolese”, in via Lisippo 8 (quartiere Tamburi), sarà presentato il libro dell’indimenticato mons. Benigno Luigi Papa “A scuola di sinodalità negli Atti degli apostoli-Per acquisire uno stile cristiano di missionarietà”.
Introduce e coordina la serata, Carmen Galluzzo Motolese, presidente dell’associazione Marco Motolese – Club per l’Unesco di Taranto; relatori saranno l’arcivescovo mons. Ciro Miniero e il vicario generale mons. Alessandro Greco. Gli interventi sono a cura dell’arcivescovo di Otranto mons. Francesco Neri, del provinciale dei frati minori cappuccini di Puglia fra Gianpaolo Lacerenza e del curatore del libro fra Massimiliano Carucci.
Porgerà i saluti il sindaco e presidente della Provincia, Rinaldo Melucci.

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Udienza generale

L’udienza generale di papa Francesco di mercoledì 22 novembre

foto Vatican media/Sir
22 Nov 2023

“Non dimentichiamo di perseverare nella preghiera per quanti soffrono a causa delle guerre in tante parti del mondo, specialmente per le care popolazioni dell’Ucraina, la martoriata Ucraina, di Israele e della Palestina”. È l’appello di papa Francesco al termine dell’udienza di oggi, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana. “Questa mattina ho ricevuto due delegazioni, una di israeliani che hanno parenti con ostaggi a Gaza e un’altra di palestinesi che hanno dei parenti prigionieri in Israele”, ha rivelato il pontefice ai fedeli riguardo a quanto è accaduto prima dell’udienza del mercoledì. “Loro soffrono tanto”, ha proseguito: “E ho sentito come soffrono ambedue”. “Le guerre fanno questo, ma qui siamo andati oltre le guerre”, la denuncia del papa: “Questo non è guerreggiare, è terrorismo”.

“Per favore, andiamo avanti per la pace, pregate tanto per la pace”, l’invito ai fedeli: “Che il Signore metta mano lì, che il Signore ci aiuti a risolvere i problemi e a non andare avanti con le passioni che alla fine uccidono tutti. Preghiamo per il popolo palestinese, preghiamo per il popolo israeliano, perché venga la pace”.
“L’annuncio cristiano è gioia per tutti”, e i cristiani non sono dei “privilegiati”, l’esordio della catechesi pronunciata in piazza San Pietro e dedicata a questo tema. “Quando incontriamo veramente il Signore Gesù, lo stupore di questo incontro pervade la nostra vita e chiede di essere portato al di là di noi”, ha spiegato Francesco: “Questo egli desidera, che il suo Vangelo sia per tutti. In esso, infatti, c’è una potenza umanizzatrice, un compimento di vita che è destinata ad ogni uomo e ogni donna, perché per tutti Cristo è nato, è morto, è risorto. Per tutti, nessuno escluso”. Poi la citazione dell’Evangelii gaudium, che in questi giorni compie dieci anni: “Tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo. I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile. La Chiesa non cresce per proselitismo ma per attrazione”.  “Sentiamoci al servizio della destinazione universale del Vangelo – è per tutti – e distinguiamoci per la capacità di uscire da noi stessi”, l’invito del Papa, secondo il quale “un annuncio, per esser vero annuncio, deve uscire dall’egoismo proprio” e deve avere “la capacità di superare ogni confine”.

“I cristiani si ritrovano sul sagrato più che in sacrestia, e vanno per le piazze e per le vie della città”, ha raccomandato Francesco: “I cristiani devono essere aperti ed espansivi, i cristiani devono essere estroversi, e questo loro carattere viene da Gesù, che ha fatto della sua presenza nel mondo un cammino continuo, finalizzato a raggiungere tutti, persino imparando da certi suoi incontri”. A questo proposito, il papa ha citato l’episodio evangelico che narra “il sorprendente incontro di Gesù” con una donna cananea che lo supplica di guarire la figlia malata. “Questo incontro con questa donna ha qualcosa di unico”, ha spiegato il Papa: “Non solo qualcuno fa cambiare idea a Gesù, e si tratta di una donna, straniera e pagana; ma il Signore stesso trova conferma al fatto che la sua predicazione non debba limitarsi al popolo a cui appartiene, ma aprirsi a tutti”.

“Noi non possiamo dire che siamo privilegiati nei confronti degli altri: la chiamata è per un servizio, e Dio sceglie uno per arrivare a tutti”, il monito a braccio, insieme all’esortazione a “prevenire la tentazione di identificare il cristianesimo con una cultura, con un’etnia, con un sistema. Non è un gruppetto di eletti di prima classe: Dio sceglie qualcuno per chiamare tutti. Questo orizzonte dell’universalità.
Il Vangelo non è solo per me, è per tutti, non lo dimentichiamo”. “La Bibbia ci mostra che quando Dio chiama una persona e stringe un patto con alcuni il criterio è sempre questo: elegge qualcuno per raggiungere altri”, ha ricordato il Papa: “Questo è il criterio di Dio, della chiamata di Dio. Tutti gli amici del Signore hanno sperimentato la bellezza ma anche la responsabilità e il peso di essere scelti da lui. Tutti hanno provato lo scoraggiamento di fronte alle proprie debolezze o la perdita delle loro sicurezze. Ma la tentazione più grande è quella di considerare la chiamata ricevuta come un privilegio: per favore no, la chiamata non è un privilegio, mai!”.

 

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