Fede & cultura

A Torricella, serata dell’Mcl con mons. Santoro

30 Dic 2023

di Angelo Diofano

Il circolo Mcl di Torricella e la Vinicola Cicella dei fratelli Schifone, nel decennale della attività vinicola, hanno organizzato per mercoledì 3 gennaio alle ore 18.30, nella medesima azienda di via Roma a Torricella, una serata culturale con la presentazione del libro “Discepolo di Cristo nel cambiamento d’epoca” dell’arcivescovo emerito  mons. Filippo Santoro. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’operatore culturale Giuseppe Semeraro.

Dopo i saluti di Michele Schifone per la Vinicola Cicella e di Grazia Pignatelli presidente del circolo Mcl di Torricella, mons. Pasquale Morelli cancelliere dell’arcidiocesi, dialogherà con mons. Santoro.
Modererà l’incontro Gianni Sebastio, direttore di Antenna Sud.

Parteciperanno autorità civili, militari e religiose, i sindaci dell’Unione dei Comuni Terre del Mare e del Sole, il presidente della Rete Marciana Marco Rizzo (sindaco di Castellabate) il sindaco di San Marco dei Cavoti Angelo Marino e le associazioni del territorio.

“Abbiamo voluto organizzare nelle festività natalizie questa serata culturale accogliendo mons. Filippo Santoro – spiega la presidente Grazia Pignatelli – per ringraziarlo per l’azione pastorale al servizio della Chiesa di Taranto e del territorio jonico e festeggiare dieci anni di “Sorsi di piacere” della Vinicola Cicella, produttrice di eccellenti vini che valorizzano la tipicità e l’unicità del territorio, sempre attenta alle iniziative di promozione della comunità torricellese e non solo”.

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Natale a Taranto

Il 5 a Martina corteo storico dei personaggi del presepe

foto Paolo Conserva
30 Dic 2023

Dopo il successo della prima rappresentazione (svoltasi il 27 dicembre), si replica il 5 gennaio a Martina Franca il corteo storico del presepe a personaggi viventi “Martina Nativitas” a cura della comunità parrocchiale del Divino Amore. Il raduno dei partecipanti è alle ore 17.30 in piazza Vittorio Veneto (scuola A. D’Aosta) da dove alle ore 18 inizierà il defilamento per le seguenti strade: via Recupero, via Paisiello, via Mercadante, via Rossini, via Mottola, via della Resistenza, via Pizzigallo, piazzale Giubileo 2000. L’evento si concluderà con la manifestazione natalizia a cura dei bambini e dei giovanissimi sul sagrato della chiesa del Divino Amore.

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Lavoro

Delusione ex Ilva: ancora un altro rinvio. Boccata d’ossigeno per i 330 dell’ex Tct

29 Dic 2023

di Silvano Trevisani

Si è chiuso con un nuovo nulla di fatto l’incontro sull’ex Ilva tra governo e sindacati svoltosi nel pomeriggio. Il quinto incontro, che doveva essere finalmente decisivo, si è chiuso con un nuovo rinvio per il semplice fatto che il governo non ha ancora incontrato l’imprenditore indiano e lo farà l’8 gennaio prossimo. E in quell’occasione dovrebbero essere presenti sia il presidente del consiglio Meloni che lo stesso Mittal (ma il condizionale è d’obbligo).

Ovvia la delusione dei sindacati che hanno valutato negativamente l’esito dell’incontro, contestando tra l’altro, il ritardo nel confronto coi vertici aziendali. Com’è noto, ci si aspettava la decisione del governo di assumere la maggioranza dell’azienda per consentirne il salvataggio vista l’indisponibilità fin qui dimostrata dall’impresa a finanziare sia la gestione che il risanamento.

“Ma il governo – ha spiegato al termine dell’incontro il segretario della Fim, Benaglia – è preoccupato di contenzioni internazionali e penali che potrebbero scaturire dalla nazionalizzazione. Prò non possiamo perdere altro tempo. L’emergenza della situazione aziendale richiede scelte urgenti. Per noi l’ipotesi principale è quella di risolvere consensualmente il rapporto con Mittal, trovare un nuovo privato ma, nel frattempo, cambiare la gestione assumendo la maggioranza allo Stato. Il governo lavorerà per trovare un accordo con Mittal in questa direzione, ma una seconda ipotesi potrebbe anche prevedere la decisione di Mittal di ricapitalizzare l’azienda, rimanendo in società”. La terza soluzione, che per i sindacati va evitata, è quella dell’amministrazione straordinaria che taglierebbe fuori Mittal, ma lascerebbe sul terreno molti problemi occupazionali, sociali ed economici. “Non abbiamo risolto nulla, abbiamo chiesto al governo di incontrarci subito dopo l’incontro con Mittal, già il 9 gennaio e di non decidere nulla unilateralmente a di affrontare con noi le questioni. Poi decideremo con Uilm e Fiom come proseguire nella pressione.”

I sindacati sono molto preoccupati perché ci sono scadenze come il pagamento del gas ma assicurano il massimo impegno per arrivare al salvataggio dell’azienda e l’uscita di Mittal.

All’incontro svoltosi nella sala Monumentale della presidenza del consiglio, hanno preso parte, per il governo, il ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano. Presente in videocollegamento il ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone. Per i sindacati erano presenti i rappresentanti di Fiom Cgil Michele De Palma, Fim-Cisl Roberto Benaglia, Uilm-Uil Rocco Palombella, Usb Francesco Rizzo e Ugl metalmeccanici Giovanni Antonio Spera.

Ex Tct

Una boccata d’ossigeno, invece, per i lavoratori dell’ex Tct, che si sono visti confermare in extremis dal governo l’Ima, l’indennità di mancato avviamento, la cui cessazione avrebbe comportato non solo la perdita di un minimo reddito ma anche il diritto di ricollocazione preferenziale al lavoro nelle aziende che si insedieranno nel porto. Con l’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto Milleproroghe, si é aperto un ombrello protettivo. Resterà aperto per cinque mesi e non per due anni, come avevano inizialmente chiesto sindacati e Autorità portuale, e avrà una disponibilità di 4 milioni di euro anziché degli 8,8 necessari per l’intero 2024, a cui aggiungerne altrettanti per il 2025.

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Natale a Taranto

A Lizzano “È nato povero …!”, il presepe vivente dei bambini

29 Dic 2023

di Angelo Diofano

Con “È nato povero …!”, a Lizzano, sabato 30 dicembre, dalle ore 19, sul piazzale della parrocchia San Pasquale Baylon, l’associazione “Pietre Vive” per il secondo anno consecutivo ha organizzato un presepe vivente animato dai bambini i quali faranno rivivere gli episodi che portarono alla nascita del Bambino Gesù, dall’Annunciazione all’adorazione dei Magi. Dopo la rappresentazione si degusteranno pettole, bruschette e vino.

Sempre sul sagrato della San Pasquale, “Pietre vive” ha inoltre realizzato, un grande presepe a sagoma dal titolo “La piccola Greggio” per ricordare gli 800 anni del primo presepe realizzato da San Francesco d’Assisi nella piccola città in provincia di Rieti.

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Ecclesia

Sabato 30 l’arcivescovo di Crotone mons. Panzetta celebra a Talsano

29 Dic 2023

di Angelo Diofano

Sabato 30 nella rettoria di Santa Maria di Talsano alle ore 18 l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, mons. Angelo Panzetta, celebrerà la santa messa per la famiglia, con il rinnovo delle promesse matrimoniali; seguirà, alle ore 19, il concerto natalizio del duo Marta Di Lena (flauto traverso) e Francesca Troilo (arpa).

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Natale a Taranto

Torna a Martina Franca la Calata dei Magi

29 Dic 2023

Torna il 6 gennaio, alle ore 18, l’appuntamento della Calata dei Magi a cura della parrocchia Regina Mundi e Cristo Re.

La parata festosa di personaggi, “stelline” e “caramelle” partirà alle 18 dal sagrato della parrocchia Cristo Re dei frati minori percorrendo corso Italia e corso Messapia per concludersi dinanzi al presepio della parrocchia Regina Mundi.

Nell’ultimo tratto di strada, il colorito corteo si trasformerà in una fiaccolata di preghiera, in pellegrinaggio verso Gesù Bambino come i Magi, implorando e pregando per la pace nel mondo e nei luoghi oltraggiati dalla guerra.

L’evento si svolge in collaborazione con la compagnia teatrale Le Quinte (direzione artistica di Pasquale Nessa), con la parrocchia di Cristo Re e grazie al supporto di Sermartina Pubblica Assistenza AR27, Croce Rossa Italiana – Comitato di Martina Franca, Anspi San Michele, Bcc Locorotondo, Gruppo Sbandieratori e Musici “Rione San Basilio” Oria, Anamf-associazione nazionale allevatori del cavallo delle Murge e dell’asino di Martina Franca e Team Recchia (per i cavalli), Marraffa, Gommosita Shop – Martina Franca.

 

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Diocesi

La scomparsa di Franca De Giorgio punto di riferimento del laicato cattolico

27 Dic 2023

Si è spenta all’età di 88 anni Franca De Giorgio, personaggio di spicco del laicato cattolica tarantino e non solo. Nata a Taranto nel 1935, si è formata nella parrocchia di Sant’Antonio, dove ha collaborato a lungo con don Angelo Ettorre, che la chiamò alla guida dell’Istituto scolastico che vi aveva sede. È stata docente di scienze umane all’Istituto magistrale Vittorino da Feltre. Per molti anni ha svolto ruoli dirigenziali nell’Azione cattolica italiana, collaborando con il terz’ordine francescano, e con il Centro cultura dell’Università cattolica del Sacro Cuore. Era stata in contatto col fondatore, padre Agostino Gemelli, e con Armida Barelli.

Così la ricorda il presidente del Centro di cultura, ora intitolato a Giuseppe Lazzati, Domenico Amalfitano: “Il Centro di cultura “Giuseppe Lazzati” con la Chiesa locale ma anche con quella italiana tutta sente e partecipa la conclusione della testimonianza terrena della professoressa Franca De Giorgio, condividendo un indicibile senso di ammirazione, di riconoscenza e di gratitudine. Tutto oggi diventa più che ricordo, presenza e preghiera partecipe alla comunità dei Santi. Franca De Giorgio ci consegna una testimonianza bella, ricca di carisma e di grazia. Una figura silente, ma dirompente nella sua disponibilità di ascolto, di visione, di percezione paziente dei segni dei tempi, di serenità, di donazione, ma anche di fortezza, quella dello Spirito! Donna forte, decisa pur nella sua docilità e tenerezza: quella donna che la Chiesa e il Mondo non vorrebbero mai perdere, perché carisma vero di generatività. Quanta passione educativa: la sua “professione”!

Dire Franca De Giorgio – prosegue il ricordo di Amalfitano – significa dire, e tutti dovrebbero sapere, in tempi di non troppa memoria, Padre Gemelli, Armida Barelli, Università Cattolica. Con tanta consuetudine di storia e di mistica, Franca ha partecipato alla fondazione del Centro di cultura G. Lazzati prendendosene cura, esercitando luce e consiglio. Come non dirle grazie, come non continuare a sentirla tra noi, suscitando il vero senso della vita e della fede: la fedeltà prima della verità! Anche lei ci aiuta a capire, che si vive e si è cristiani, per gratitudine!”

I funerali avranno luogo domani, 28 dicembre, alle 16 nella Chiesa di Sant’Antonio.

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Mons. Ciro Miniero: “Un bambino è nato per noi; ci è stato dato un figlio”.

26 Dic 2023

Nella basilica Cattedrale di Taranto, l’arcivescovo Ciro Miniero, ha presieduto la santa messa della notte di Natale.
Il suo pensiero va dritto all’evento fondamentale che, duemila anni fa, ha “cambiato radicalmente la condizione umana”: il Bambino che nasce è “la luce vera che illumina ogni uomo”.
Ha invitato poi l’assemblea a porsi questa domanda: in quella notte santa, “che cosa è avvenuto?”. L’arcivescovo ha concluso che “un bambino è nato per noi; ci è stato dato un figlio”, motivo per cui “nessuno si senta escluso da questa gioia, poiché ciascuno, qualunque sia la sua condizione spirituale, sociale e materiale, dopo questa notte sa quanto è prezioso agli occhi del Signore”.

Riportiamo qui di seguito l’omelia integrale pronunciata da mons. Ciro Miniero nella veglia di Natale.

 

Veglia di Natale
Cattedrale di Taranto
25 dicembre 2023

Cari fratelli e sorelle, la ricorrenza annuale del Natale di Gesù non deve farci perdere a causa dell’abitudine, la consapevolezza che duemila anni orsono è avvenuta una nascita che ha cambiato radicalmente la condizione umana. Una nascita la cui efficacia rinnovatrice continua anche oggi.

Riascoltiamo in primo luogo il profeta. Egli descrive la condizione del suo popolo come condizione di persone che camminano nelle tenebre, ed abitano una terra tenebrosa. Non solo, ma anche come la condizione di un popolo privo di libertà: con un giogo e una sbarra sulle spalle. Dunque: tenebre e schiavitù. Accade però un fatto che cambia completamente questa situazione: il popolo “vide una grande luce”; e il giogo è spezzato. Che cosa è avvenuto? “un bambino è nato per noi; ci è stato dato un figlio”.

Certamente la nascita di un bambino è sempre un inizio. Un grande Padre della Chiesa ha scritto che la nascita di ogni uomo spezza la monotonia del “già visto”, del “sempre lo stesso”. Ma questo bambino è davvero unico: “sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace”. È “consigliere mirabile”.
Un testo biblico dice: “incerti sono i consigli degli uomini…”.

Brancoliamo nel buio ed attraversiamo il mare spesso sconvolto della vita come su una zattera. Il Bambino che nasce questa notte è “la luce vera che illumina ogni uomo”. È “Dio potente”. Le nostre schiavitù, dalle quali non siamo capaci di liberarci, sono molte.

E ciascuno porta in sé catene che non riesce a spezzare. Il Bambino che nasce questa notte ha la capacità e la forza di condurci alla vera libertà.

L’apostolo Paolo, come abbiamo sentito nella seconda lettura, ha espresso profondamente la forza luminosa che ha in sé il fatto accaduto questa notte.

Egli dice: “è apparsa la grazia di Dio”. Dunque, cari fratelli e sorelle, dopo quanto accaduto questa notte non possiamo più dubitare di che cosa c’è nel cuore di Dio; quali sono i suoi pensieri circa l’uomo: “è apparsa” – si è fatta vedere luminosamente – “la grazia di Dio – la buona disposizione di Dio verso di noi. Dio è ben disposto verso di noi. Dopo questa notte non possiamo più dubitare del suo amore verso l’uomo. E l’apostolo continua affermando che questa grazia è: “apportatrice di salvezza per tutti gli uomini”. E la salvezza è luce che ci guida: “che ci insegna”; è forza che libera: “a rinnegare l’empietà e i desideri mondani”.

Aiutati dalla parola profetica ed apostolica, ora possiamo vedere come è nato il Bambino che ha così profondamente cambiato la nostra condizione. La nascita è narrata nel modo seguente: “diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo”. Vi propongo solo sue osservazioni. Il Bambino nasce fuori da quel mondo che è ritenuto importante e potente: nasce in una stalla. Considerate come questo particolare della sua nascita richiami quanto ci ha detto S. Paolo: nasce fuori dal mondo circostante, perché vuole dirci subito che Egli non appartiene a quel mondo dove regnano l’empietà ed i desideri cattivi. Il Bambino è deposto nella mangiatoia. Un Padre della Chiesa fa al riguardo una considerazione semplice e profonda. La mangiatoia è il luogo dove si colloca il cibo per gli animali. Il neonato Salvatore prende il posto del cibo, prefigurando che Egli è il “cibo di vita eterna”.

Cari fratelli e sorelle, la preghiera della Chiesa questa notte è percorsa da una gioia profonda. “Gioiscano i cieli, esulti la terra”, abbiamo detto nel Salmo.

Nessuno si senta escluso da questa gioia, poiché ciascuno, qualunque sia la sua condizione spirituale, sociale e materiale, dopo questa notte sa quanto è prezioso agli occhi del Signore. Egli nasce nella nostra natura umana per liberarci dal potere delle tenebre e donarci la vera libertà.

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Solidarietà

“L’aquilone. Poesie d’amore per l’infanzia” antologia a scopo benefico edita per Natale

22 Dic 2023

“L’aquilone. Poesie d’amore per l’infanzia” è il titolo di una bella antologia che il poeta e psicoterapeuta molisano Antonio Vanni ha curato per le edizioni Macabor.Che ha visto la luce in prossimità del Natale. Si tratta di una raccolta nata per assecondare un grande progetto benefico “A casa di Edo”, che fa riferimento a Edoardo Marcangeli, un bambino strappato alla vita da un male incurabile. A lui è intitolata l’Associazione Edoardo Marcangeli onlus, nata a Roma per dare ospitalità gratuita proprio a Casa di Edo, alle famiglie e ai piccoli pazienti meno abbienti in cura all’Ospedale pediatrico Bambin Gesù. Antonio Vanni ha chiesto ad alcuni poeti italiani italiani e stranieri di scrivere una poesia d’amore per l’infanzia. Il libro “L’aquilone”, quindi, raccoglie i contributi poetici di tutti gli autori e le autrici, quarantotto in tutto, che hanno aderito all’iniziativa i cui proventi saranno devoluti all’associazione.

Tra i poeti invitati dal curatore e che hanno aderito all’iniziativa, dedicando una propria poesia ai bambini, ci sono alcuni molto noti, come Alessandro Fo, Umberto Piersanti, Rodolfo Di Biasio, Bonifacio Vincenzi, Maria Benedetta Cerro, Franca Alaimo, Zairo Ferrante, Sandro Gros-Pietro, Marta Celio e anche il nostro collaboratore Silvano Trevisani, del quale riportiamo, in chiusura, la poesia: “All’uscita di scuola”.

“Il messaggio essenziale che gli autori ci donano, attraverso i loro componimenti – scrive nell’introduzione il curatore Antonio Vanni – è il dover porre maggior attenzione ai bisogni dei preadolescenti, averne maggior cura. Così facendo si argina il rischio, per i ragazzi, di precipitare nel buio, quel monocolore che è come il cadere della pioggia che abbandona il cielo senza raggiungere il terreno, e in assenza d’acqua tutto si essicca, come ogni indulgente forma d’amore, e ci si priva della crescita dei fiori”.

Un pensiero che, in questo clima natalizio, che vede al centro proprio i bambini, a similitudine dl Bambinello di Betlemme, merita particolare attenzione.

All’uscita di scuola 

(di Silvano Trevisani)

I bambini

che all’uscita di scuola

raccontano

le piccole conquiste del ritorno

a padri distratti,

protesi alle loro defezioni,

mi fanno stare male.

Scambiano l’entusiasmo dell’attesa

con frettolose risposte, mentre squilla

nella mano reticente sullo zaino

un appello evasivo, che smorza

la raffica di “sai”, senza risposta.

In quale paradiso si smorzano

le loro allegrezze di conquista

quale specchio ribalta

le somiglianze pretese, le attese?

Mentre la verità

indossa le sembianze del racconto

nell’auto che borbotta verso casa

i bambini interpretano

il sorriso di dio, la sua attesa

che tengono per mano confidente.

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Diocesi

Mons. Ciro Miniero: «Il Natale è il modo di Dio di provocarci con l’amore»

Il messaggio dell’arcivescovo di Taranto per il Natale del Signore 2023

foto © NuovoDialogo
22 Dic 2023

di † Ciro Miniero

Carissimi,

nel mentre sono piacevolmente colpito della bellezza del Natale tarantino, vorrei che i miei auguri giungessero alla comunità diocesana, a tutti coloro che risiedono in questo bellissimo angolo di Terra jonica.

Ogni anno la Chiesa prepara il memoriale della venuta del Figlio di Dio con il tempo di Avvento. È un’attesa gioiosa perché certa di un arrivo, di un compimento. Immergendosi nel mistero dell’Incarnazione del Verbo, noi ci riferiamo in prima battuta a qualcosa che è già avvenuto. Allora perché prepararci? Perché attendere? Ecco la semplicità della mia costatazione che non sminuisce però la necessità di celebrare il Natale. Il Signore è venuto, è venuta la Luce ma ci sono tante tenebre che non l’hanno accolta (cfr Gv 1,10). Al mistero di amore vi è una chiara opposizione. Il profeta direbbe: le tenebre ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni (cfr Is 60, 2). Ed è così palese che descrivere qui guerre, emergenze, bisogni e catastrofi, paradossalmente, apparirebbe ridondante e addirittura retorico.  Il cristiano però ha il dovere di vivere e di annunciare il Natale, come evento salvifico che si rivolge innanzitutto alla propria coscienza.

Vivere il Natale è imparare a farsi carico dell’istanza natalizia.

Il popolo d’Israele che attende il Messia indica l’inizio dei tempi nuovi, annunciando che “ci è stato dato un figlio”(Is 9,5).Abbiamo ricevuto un figlio. Quando nasce un bambino è l’inizio di una vita nuova, la vita che continua e che ci riserba soprese d’amore. Un figlio è uno stravolgimento nella vita di una famiglia, tutto ruota intorno a lui e alle sue necessità, le nostre attenzioni sono rivolte a lui.

Desidero spronare la comunità credente a salvaguardare il Natale come segno supremo di contraddizione.

Il Natale è il modo di Dio di provocarci con l’amore. È vero, tutto il mondo si ferma a Natale e tutti cercano parole di pace, di bene, di comunità. Questo è sicuramente bello ma noi abbiamo il categorico dovere, che mentre il mondo si agita per troppe cose (cfr. Lc 10,41), dobbiamo saper indicare a tutti la parte migliore (cfr. Lc 10,42). La parte migliore è Cristo stesso! Mentre a livello planetario si celebra una sorta di empatia con i poveri, gli esclusi, i derelitti, e ovunque si moltiplicano benemerite iniziative di solidarietà, noi abbiamo un annuncio ben preciso e rivoluzionario seppur colmo di speranza.

Il Bambino che giace nella culla, nella paglia, accudito da due giovani sposi poveri e lontani da casa, non è solo simile gli altri bambini poveri ed in pericolo. Quei bambini sono proprio Lui!

La situazione del figlio di Maria e Giuseppe di Nazareth non è solo simile a tante situazioni di disagio che siamo abituati a vedere nei telegiornali e purtroppo anche nella nostra città. È proprio quella situazione.  Il Bimbo di Betlemme non è solo simile al bambino pieno di polvere che viene estratto dalle macerie di un bombardamento mentre i suoi genitori giacciono morti sotto la propria casa. È proprio Lui. Il bambino Gesù non è solo simile a quella bimba che piange disperata in braccio ad un militare nell’hotspot di Lampedusa perché non vede più sua mamma. È Lui quella bambina. Quindi mentre gli altri sentono il fascino del Natale, noi cristiani viviamo e proponiamo il mistero dell’Incarnazione di Dio come evento di unità indissolubile fra Dio e gli uomini. Il cristiano non annuncia un’irricevibile “magia del Natale” ma vive della forza concreta dell’Eterno che si fa piccolo per non essere estraneo alla debolezza carnale di nessuno.

Solo se vivremo la verità del Natale, il mistero dell’Incarnazione, potremo attuare vie di pace e di fratellanza. Gli uomini devono tornare a scuola di umanità da colui che è vero Dio e vero uomo.

Nel mentre quindi contempliamo il presepe siamo chiamati ad entrarci, ad abitarlo, così come il Verbo entra nella nostra umanità e ivi pone la sua tenda. Non spettatori di un carosello romantico ma protagonisti di una conversione che comincia su invito di un Dio che allunga la sua manina di Bimbo verso di noi.

È così che i nostri auguri arriveranno sinceri e credibili a tutti, soprattutto a coloro che soffrono. Penso agli ammalati, ai carcerati, ai poveri, alle persone toccate dal lutto. A tutti dico che il Natale è per voi, perché il Signore viene ad asciugare le vostre lacrime.

Desidero che arrivi l’augurio di bene ad ogni comunità parrocchiale, a tutti i cari presbiteri e agli operatori pastorali di ogni angolo dell’Arcidiocesi.

Auguri alla comunità civile, agli amministratori locali, a tutti coloro che ricoprono ruoli di responsabilità.

Auguri ai fratelli cristiani non cattolici. Così come auguro ai non credenti, a tutti coloro che appartengono ad altre confessioni religiose di trascorrere dei giorni sereni nelle proprie famiglie.

In ultimo vorrei proprio augurare buon Natale a Taranto. In questi mesi sto imparando a conoscerla e ad amarla. La Città come i grandi centri del Mezzogiorno paga lo scotto di tanti problemi, primo fra tutti quello ambientale e occupazionale. Noi non possiamo ignorare la complessità delle problematiche né tantomeno vivere il Natale mettendo tra parentesi tutto ciò che viviamo sulla nostra pelle.

Natale è più che mai il tempo propizio per ribadire la prossimità della Chiesa alle famiglie, vicinanza che si sperimenta nelle proprie comunità parrocchiali.

Sono ad augurare a tutti il vero Natale delle coscienze, nell’incontro con Cristo che nasce per donarsi a noi, così che il cambiamento del cuore di ciascuno renda ancor più bella questa nostra amata terra.

Buon Natale, con la mia paterna benedizione.

 

† Ciro Miniero

arcivescovo metropolita di Taranto

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Natale a Taranto

San Martino, le celebrazioni natalizie

22 Dic 2023

di Angelo Diofano

A Martina Franca, la basilica di San Martino (parroco, mons. Giuseppe Montanaro) ha reso noto il programma delle celebrazioni per il periodo natalizio.

Domenica 24, sante messe saranno celebrate alle ore 8.30-11-18; alle ore 22, santa messa nella Notte Santa-

Lunedì 25, Natale del Signore, sante messe alle ore 8.30-11-19.

Domenica 31 dicembre, festa della Santa Famiglia, sante messe alle ore 8.30 e 11; alle ore  19, santa messa con Te Deum con la tradizionale benedizione eucaristica alla città dal sagrato della basilica.

Lunedì 1 gennaio, solennità di Maria Madre di Dio, sante messe alle ore 8.30-11-19.

Sabato 6 gennaio, solennità dell’Epifania, sante messe alle ore 8.30-11-19 (al termine di quest’ultima, atto di venerazione al Bambinello).

Domenica 7 gennaio, festa del Battesimo di Nostro Signore, sante messe alle ore 8.30-11-19.

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