Festa dell’Immacolata a Martina Franca
A Martina Franca per i festeggiamenti in onore dell’Immacolata, in corso nella parrocchia di Sant’Antonio, nei giorni della novena, durante la santa messa delle ore 19, la predicazione sarà tenuta da don Stefano Bruno, parroco della chiesa madre di Locorotondo, e da don Francesco Mitidieri, cappellano della casa circondariale.
Giovedì 7 alle ore 19 l’arcivescovo mons. Ciro Miniero, nel corso della celebrazione eucaristica, incontrerà la comunità; al termine, sul sagrato, festosa pettolata con la partecipazione della banda musicale cittadina “Armonie d’Itria”.
Venerdì 8, solennità dell’Immacolata, sante messe alle ore 9 e alle ore 11 (quest’ultima sarà animata dalle famiglie dei bambini e dei ragazzi del catechismo e dell’Acr). Al termine, processione per le vie cittadine con la partecipazione dell’Arciconfraternita dell’Immacolata degli Artieri (priore, Claudio Carrieri), che domenica scorsa ha celebrato la professione dei nuovi confratelli e delle nuove consorelle; presterà servizio la banda “Armonie d’Itria”; al rientro, alle ore 12.30, santa messa solenne presieduta dal parroco don Mimmo Sergio, con il rinnovo del tesseramento da parte dell’Azione cattolica parrocchiale.
In serata, sante messe alle ore 18 presieduta da padre Pio Callegari (dei missionari della Consolata) e da mons. Giovanni Ancona.
L’arciconfraternita degli Artieri è la più antica a Martina. Nel 1570 i frati francescani osservanti, cui si deve la chiesa e il convento dedicati a Santa Maria delle Grazie (attuale di S.Antonio da Padova), diedero vita ad una fratellanza dedicata all’Immacolata, avente come simbolo lo stemma della città. Nel 1710, grazie al medico Pietro Salvatore Scialpi, la fratellanza fu istituzionalizzata in confraternita, detta degli Artieri, per il numero consistente di artigiani aderenti. Dopo trascorsi burrascosi, la confraternita trovò sede nell’oratorio della chiesa del Monte del Purgatorio e definì un nuovo statuto. E nel 1762 il sodalizio, rientrando nelle grazie dei frati Riformati, nel frattempo subentrati agli Osservanti, ottenne l’uso perpetuo dei locali dove tuttora si trova e nel 1767 ebbe il titolo di arciconfraternita.