Domenica arriva la “Luce di Betlemme”
Giungerà domenica 17 alle ore 8 a Taranto sul sagrato della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (al quartiere Croce, nelle immediate vicinanze del cavalcavia) la “Luce della Pace”, a cura degli scout del centro studi ”San Giorgio” dell’Agesci, nello spirito di amicizia, solidarietà e, appunto, della pace all’accoglienza parteciperanno i rappresentanti delle varie religioni.
Il tema di quest’anno dell’iniziativa sarà “Fare Pace rende felici: Preghiamo con le religioni per la pace”, motivo per il quale si è voluto scegliere la chiesetta di Santa Maria di Costantinopoli per l’elevato significato ecumenico.
Durante la cerimonia ogni gruppo scout reciterà una preghiera di altra religione; al termine la “Luce di Betlemme” sarà distribuita dagli stessi scout alle parrocchie e a quanti ne faranno richiesta.
Il tutto nasce in Austria dall’iniziativa natalizia di beneficenza “Lichts in Dunkel” (Luce nel buio) per la raccolta di offerte spontanee per aiutare bambini invalidi, emarginati e stranieri bisognosi. Nel quadro di questa iniziativa, nel 1986 si dette vita alla “Operazione Luce della Pace da Betlemme”, pensando alla tradizione natalizia e come segno di ringraziamento per le numerose offerte.
Ecco come si svolge. Poco prima di Natale una delegazione di scout austriaci accende una luce dalla lampada che arde perennemente nella Grotta di Betlemme poi portata a Linz e da lì distribuita dagli stessi in tutta Europa. Ciò permette di mettere in pratica uno dei punti chiave dello scoutismo: l’amore per il prossimo espresso nella “Buona Azione” quotidiana.
La Luce della pace (riferiscono gli organizzatori) viene diffusa a quanta più gente possibile: ricchi e poveri, colti e ignoranti, bianchi e neri, religiosi ed atei, giungendo in special modo nei luoghi di sofferenza, ai gruppi di emarginati, a coloro che non vedono speranza e futuro nella vita.. L’iniziativa infatti non ha solo un significato religioso ma traduce in sé molti valori civili, etici, morali accettati anche da chi non pensa di condividere una fede.