Editoriale

Non c’è posto ma tu vieni lo stesso

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22 Dic 2023

di Emanuele Carrieri

Un aneddoto della tradizione ebraica narra che un talmid, cioè un discepolo, un giorno andò a trovare il suo rav, ossia il suo maestro, e gli confessò di essere tormentato dalla tentazione di convertirsi al cristianesimo. “E se fosse venuto davvero?”, gli chiese. Il rav non rispose. Rimanendo seduto dov’era, vicino alla finestra, scostò con una mano la tenda e guardò fuori. Una povera donna mendicante chiedeva l’elemosina. Uno storpio si trascinava sulla via. Due ricchi passavano in fretta, indifferenti. Un uomo picchiava brutalmente il suo asino. “No – rispose, lasciando ricadere la tenda – non è ancora venuto”. Al contrario, sei venuto, concretamente, hai trovato posto “nel corpo di una ragazza di Israele, incinta fuorilegge, partoriente dove non c’è tetto”, così come scrisse, svariati anni fa, Erri De Luca. Tutti, nessuno escluso, conoscono la storia della tua mamma e del tuo papà, la vicenda tragica di una coppia di forestieri, costretti da un editto che arrivava da lontano a mettersi in cammino, o meglio, in fuga, e che così li fece diventare forestieri. Adoperando le parole del nostro tempo, quel maledetto editto li fece diventare stranieri, clandestini, irregolari. Cercarono, a lungo, con affanno, e trovarono solamente un rifugio di fortuna perché non c’era posto. Trovarono posto in una stalla, non in una locanda, ma tra fieno e animali. Nel disordine e nel sudiciume di una stalla. Lo domando a te: come si può pensare che il Natale sia notte di amore e di sentimenti buoni quando ci sono tanti dispiaceri, sofferenze e tormenti, quando si è perduti in un mondo ostile o indifferente? “Non c’è posto”. Sì, così semplicemente: senza spiegazioni, come un cartello affisso per chi cerca casa, a volte con vera e propria disperazione, in cui c’è scritto che “non si affitta a stranieri”. Non c’è posto in una fila senza fine e senza diritti, davanti a un ufficio che decide il tuo avvenire, decide per te, per la tua esistenza, per la tua famiglia, per i tuoi bimbi. Non c’è posto in un porto chiuso o di fronte a una pratica che resta tale, a dormire troppo a lungo sotto un mare di carte. “Non c’è posto” è l’affermazione terrificante che ammonisce da lontano ma che non convince chi è in preda alla disperazione per la fame o per l’Erode della guerra. Dimmi, Bambino di Betlemme, cosa faresti tu al loro posto? Cosa risponderesti tu a chi ti domanda “dove vado, anche se so che lì non c’è posto?” Loro lo cercano lo stesso, in tutti i modi, a ogni costo, a qualsiasi prezzo, ma con tanti rischi. E sono migliaia quelli che il solo posto che trovano è in fondo al mare. Perché non c’è posto? Diceva un saggio vescovo che anche Caino voleva bene ad Abele ma amava di più sé stesso. La tua venuta – questa è una delle poche certezze che abbiamo – ha buttato per sempre all’aria tutte le carte e ha rovesciato tutti i tavoli. Per tutti i giorni della tua vita ci hai detto: “Non è importante che tu ami molto. Importa che tu ami di più”. Di più delle paure, delle convenienze e delle misure che tutti noi ci portiamo dietro come macine da mulino appese al collo, come zavorre che ci impediscono di volare alto. L’amore ama di più, sempre di più. L’amore predilige l’altro a sé stesso perché lo ama e non può perderlo: amare veramente qualcuno non significa che lo amiamo molto, ma che lo amiamo, poco o molto, ma più di noi stessi. Quando si ama, l’amore per sé trova essenza nell’amore per l’amato e questo è sempre di più delle nostre paure, tanto che ci spinge a fare azioni che non faremmo. Ecco la potenza della tua venuta, ecco la bellezza del Natale: l’amore di più di Dio che ci ama e ci insegna a non avere il timore di amare. Dio non ci manda altri insegnamenti da mettere in atto, delle istruzioni pratiche. Pieni di paure come siamo, cerchiamo una certezza che ci protegga, tanto che, alla fine, non siamo per niente sicuri. La tua unica sicurezza è l’amore. Dio si affida completamente perché ama. Giovanni, quello che tu amavi, nel suo Vangelo, ha lasciato scritto: “Venne tra la sua gente e i suoi non lo hanno accolto”. Come è possibile che tu non sia riconosciuto? Perché la paura rende il prossimo un pericolo, un peso e non si riconosce, quello che nonostante tutto aspettiamo e di cui abbiamo urgente bisogno? Perché quando non c’è posto si condanna l’altro ad andare nei “non posti”, nei luoghi in cui la vita non vale nulla? I non posti sono dove la persona non è riconosciuta, dove la fragilità la rende indifesa ed esposta all’arbitrio. Betlemme sono le città e i villaggi cannoneggiati dalla pazzia della guerra ma anche i luoghi di sofferenza, solitudine e abbandono dei vecchi. Tu non trovi posto e ti lasci adagiare in questi non luoghi, privi di ogni umanità, affinché impariamo a cercare e riconoscere in essi la tua presenza. Nei luoghi in cui ci sei tu, nel momento in cui ci sei tu, in quei luoghi, in quegli istanti, esplode la luce, deflagra la pace. È la magia del Natale. A modo tuo, sei sempre stato un rivoluzionario, un rinnovatore, ma mai un bombarolo oppure un dinamitardo. Ma per una volta sola, viola le tue regole e non essere rispettoso per il libero arbitrio dell’uomo: fai deflagrare la pace nelle trincee di una, dieci, cento guerre, folli, assurde, insensate, criminali, che si stanno combattendo nel mondo, nelle poche, pochissime case rimaste in piedi in Ucraina e fra le macerie della Striscia di Gaza, bombardate vigliaccamente, negli ospedali distrutti per far soffrire ancor più la povera gente, nei campi profughi privi di luce elettrica, di acqua, di comunicazioni, di medicinali, di cibo, di tutti i mezzi di sussistenza. A Betlemme, per te e con te, si formò una nuova famiglia, già con qualche problema: la vergine incinta, la fuga, la latitanza. Si formò intorno alla debolezza, non alla forza, amica degli ultimi, generosa, attenta, povera per rendere ricchi gli altri di cuore. Sei stato posto in una mangiatoia affinché possiamo avvicinarci senza paura, o la preoccupazione di indossare il vestito buono o di mettere ai piedi le scarpe pulite, ma con il desiderio di essere colpiti in pieno dalla luce abbagliante, quasi accecante, proveniente dalla tenerezza di un Dio bambino. Ecco la forza del Natale: trovare in te, Bambino di Betlemme, Dio che ci viene a cercare.

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Hic et Nunc

“La città del Vangelo” il 28 e 29 dicembre

22 Dic 2023

di Angelo Diofano

Il 28 e 29 dicembre andrà in scena l’imponente allestimento della “La città del Vangelo”, l’evento organizzato dalla basilica cattedrale e dalle confraternite di Taranto vecchia che tanto successo ha già avuto nel Natale dello scorso anno. È molto di più di un presepe vivente in una città vecchia come non lo si è mai vista, in un percorso di fede rievocativo e suggestivo per vicoli, postierle e chiese e affacci ai più sconosciuti con partenza dal centro San Gaetano e arrivo alla basilica cattedrale per raccontare di come avvenne la nascita del Salvatore.

Il racconto della nascita di Gesù avverrà tra  voci narranti, tableau vivant, la musica degli zampognari e della banda Santa Cecilia, danze, narrazioni, drammatizzazioni, proiezioni, installazioni e degustazioni per riflettere e godere del primo Natale della storia.

Inizio alle ore 16.45.
Ultimo tour alle 20.
La prenotazione è obbligatoria al numero 3289268385 con offerta libera per la raccolta fondi a sostegno del progetto dell’oratorio diffuso.

 

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Sport

Come il sole che scalda a distanza: il ritorno di Benedetta Pilato

21 Dic 2023

di Paolo Arrivo

“L’obiettivo era vincere: sono contenta per questo, e lo sono ancora di più perché con questo tempo sono vicina a quei crono che avevo già fatto in passato. Sono tornata”. Queste le parole di Benedetta Pilato. Che così aveva commentato l’ultima impresa realizzata nella 22esima edizione dei Campionati europei di nuoto in vasca corta, disputati a Otopeni, in Romania. Una medaglia d’oro condita con il record nei 50 rana (28.86). Un punto di ripartenza per la giovane nuotatrice del Gruppo sportivo della Polizia di Stato, che ha chiuso il 2023 come meglio non si poteva.

Benedetta Pilato, l’Olimpiade da riscattare

Il prossimo appuntamento importante è il mondiale in vasca lunga che si terrà a Doha nel mese di febbraio. L’altro, traguardo ancora più grande, ambito dagli atleti di ogni disciplina, sono le Olimpiadi di Parigi. I prossimi Giochi olimpici saranno occasione di rivalsa per la 18enne tarantina. Per fare in modo che le Olimpiadi di Tokyo siano un ricordo remoto, un dispiacere ormai ingoiato, digerito – la campionessa, due anni e mezzo fa, fu squalificata nella batteria dei 100 rana. In Francia, ha dichiarato, ci andrà per essere protagonista.

Le ultime settimane in crescendo

Già agli Assoluti invernali di Riccione Benedetta Pilato aveva ritrovato le sue performance straordinarie. Vicina al record italiano quella che l’ha portata a vincere dominando i 100 rana – nei 50 ha poi concesso il bis. Grazie alla stessa prova (crono di 1’05”80) era riuscita a strappare il pass per le Olimpiadi. L’ultimo impegno è stato la Coppa Brema del Lazio, dove ha nuotato i 100 rana in 1.04.71. In sostanza, alla luce di quanto visto nell’ultimo periodo, l’aria nuova ha giovato alla campionessa che ha lasciato la sua terra natia per il Nord Italia, allenata da Antonio Satta a Torino. Ma aveva ritrovato la serenità già agli Assoluti primaverili.

Tra sogno e realtà

Ha conosciuto la fatica, i malanni fisici. E negli ultimi tempi, pure la sconfitta: Benedetta Pilato è quell’atleta formidabile, famosa, che su tanti altri successi dovrà apporre la firma. Chi l’ha immaginata immortale, impegnata a fare incetta di record in vasca, per vocazione (“Benny per sempre”, Passerino), ha cercato di cogliere la sua umanità: quel sorriso smagliante e contagioso di cui ha bisogno ancora e sempre il capoluogo ionico. Come il sole che scalda a distanza, e non brucia. Ovunque si trovi, per gareggiare e vivere, dal nord Italia al Sud, i suoi raggi possono raggiungere la Taranto in cui è nata e cresciuta. Così ci si ricarica in modo reciproco. E se è vero che abbiamo vissuto una brutta annata, con preoccupazioni crescenti che ha confidato lei stessa, rispetto a un mondo soggetto alla violenza generalizzata, il futuro non può incutere paura. Non finché esistono quelle eccellenze che, in ogni campo, mettono i loro talenti al servizio del bene comune.

A Benny il 2024 regali tutto ciò che è alla sua portata attraverso il sudore e con il sacrificio. E così negli anni a venire, nella ricerca di nuovi stimoli.

 

 

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Natale a Taranto

Al SS. Crocifisso, serata degli auguri natalizi

21 Dic 2023

di Angelo Diofano

“A Natale puoi” è il titolo della serata che si terrà venerdì 22 dicembre alle ore 19.30 alla parrocchia-santuario del Santissimo Crocifisso per aiutare “a vivere un momento di comunità – dice il parroco don Andrea Mortato – che diventerà occasione per farsi ‘dono’”. Ci si scambierà gli auguri di Natale con i canti eseguiti dai bambini e dai ragazzi della parrocchia e sarà occasione per sensibilizzare verso la problematica di due malattie poco conosciute ma molto dolorose: la Poic (pseudo ostruzione intestinale cronica) e la Pipo (pseudo ostruzione intestinale pediatrica). Si tratta di una sindrome rara caratterizzata da un grave disordine della motilità intestinale che determina un grave deficit di conduzione, assorbimento e digestione, che ha cause genetiche, neuropatologiche, miopatiche, malattie mitocondriali, endocrine e metaboliche. Si manifesta con gonfiore e distensione addominale, nausea e vomito, ostruzioni intestinali, stipsi cronica, distensione vescicale e ritenzione urinari; non esistono farmaci specifici con cui curare questa sindrome e gli interventi, che hanno come unico scopo quello di migliorare la qualità di vita, sono a nutrizione parenterale, il posizionamento di un catetere venoso centrale, di una stomia e di una Peg, nel caso di ritenzione urinaria, anche cateterismi vescicali intermittenti. Le testimonianze saranno da parte di rappresentanti di “Uniti per la Pipo”: “Siamo un’organizzazione non profit con l’obiettivo di aiutare tutti i bambini affetti da Pipo e le loro famiglie ad affrontare la rarità di una malattia gravemente invalidante, orfana di cure e di farmaci – si legge nel depliant di presentazione – Ci proponiamo di fornire un supporto alla gestione quotidiana della patologia, fondato sul dialogo e sul confronto tra famiglie, specialisti ed enti sul territorio, oltre che di dar corso ad iniziative a sostegno della ricerca scientifica per lo studio della patogenesi e di possibili terapie. Il tutto ricorrendo ad ogni iniziativa meritevole che necessita di certo anche del tuo contributo, qualunque esso sia”.

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Ricorrenze

I cento anni dell’Istituto Maria Pia

21 Dic 2023

L’istituto superiore statale “Principessa Maria Pia” di Taranto celebra i 100 anni di presenza sul territorio tarantino, di interazione con la città, di partecipazione sociale, di sport ed eventi culturali. Il traguardo è stato festeggiato nell’aula magna dello stesso istituto, sito in via Galilei, martedì 19 dicembre con l’inaugurazione della mostra storica, fotografica e documentaria delle attività svolte nella scuola dalla sua nascita, la proiezione del filmato sulla storia della scuola intitolato “II.ss Maria Pia: 100 anni di scuola, un secolo di storia” (subito dopo i saluti del dirigente scolastico dott.ssa Giovanna Santoro), la consegna di targhe celebrative e degli attestati.

La ricorrenza rende opportuno un tributo alla scuola, ricostruendone la storia e la continuativa evoluzione perseguite attraverso l’instancabile impegno dei dirigenti, dei docenti e del personale tutto.

L’Istituto “Principessa Maria Pia”, infatti, fu fondato nel 1923 come scuola privata di avviamento professionale per la donna per volere di Filomena Martellotta, eccelsa educatrice capace di assegnare alla formazione scolastica un ruolo fondamentale per l’emancipazione culturale e sociale delle donne. La scuola venne intitolata alla Principessa Maria Pia di Savoia poiché, per volontà della casa regnante e soprattutto della Principessa Maria Pia, si voleva permettere alle ragazze di coniugare una solida preparazione culturale di base con quelle attività peculiari per le donne del tempo, come saper cucire, cucinare, gestire la casa, ricevere gli ospiti.

Nella scuola Filomena Martellotta creò anche un laboratorio per la lavorazione del bisso, recuperando le antiche tecniche di lavorazione tramandate da generazioni di artigiane, che realizzavano tessuti mediante l’utilizzo dei filamenti fibrosi della Pinna nobilis. La sua sensibilità e l’attenzione alle esigenze delle donne lavoratrici indussero Filomena a creare altresì un asilo, per accogliere i bambini lasciati soli delle madri impegnate nel lavoro dei campi.

Nel 1951, durante la presidenza del prof. Vincenzo Curci, il ministero della Pubblica istruzione istituì un corso sperimentale che permetteva, alle giovani che avevano conseguito la licenza media o quella di avviamento, di accedere a un corso di studi quinquennale, abilitante per l’insegnamento di Economia domestica e lavori femminili. Il “Maria Pia” fu l’unica scuola italiana ad adottare questa sperimentazione.

Ritenendo valida ed efficace la sperimentazione fino ad allora adottata, il Ministero della Pubblica Istruzione trasformò ufficialmente tutte le scuole di magistero per la donna in Istituti tecnici femminili, consentendo, così, l’accesso delle diplomate alle facoltà universitarie.

Una brillante iniziativa, unica in Italia, nel 1961, fu istituzione del Centro ricreativo artistico sportivo (Cras) per avviare le atlete del gruppo sportivo scolastico alle attività federali del Coni, aperto anche alle altre scuole.

Verso la fine degli anni Settanta, con l’evolversi della società e della realtà locale, si cominciò a sentire l’esigenza di rinnovare l’istituto: nel 1978/79 il preside Walter Nobile ottenne un corso sperimentale quinquennale ad indirizzo Biologico-Sanitario.

Negli anni successivi, furono avviate altre sperimentazioni fino agli attuali indirizzi: liceo scientifico opzione Scienze applicate; indirizzo tecnico nel settore tecnologico con il corso di Chimica, Materiali e Biotecnologie con l’articolazione Biotecnologie sanitarie, nel settore economico con il corso di Amministrazione finanza e marketing e con l’articolazione di Relazioni internazionali.

Alla direzione di Filomena Martellotta fecero seguito altri 14 presidi fino alla dirigente attualmente in carica, la prof.ssa Giovanna Santoro, sempre impegnata a far sì che il “Maria Pia” diventasse sempre più una scuola sempre al passo coi tempi nel perseguirne l’obiettivo prioritario: lo sviluppo ed il miglioramento delle competenze di studentesse e studenti, senza tralasciare la cura degli altri valori che connotano ogni essere umano nella sua completezza.

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Natale a Taranto

Santa Maria della Neve, Crispiano: i concerti natalizi

21 Dic 2023

di Angelo Diofano

Questo il programma dei concerti natalizi nella parrocchia di Santa Maria della Neve a Crispiano.

Giovedì 21, alle ore 19.30, “Musica e parole per il Natale” con l‘orchestra e il coro dell’istituto comprensivo “F. Severi” di Crispiano.

Sabato 23, alle ore 19, “Concerto di Natale” con il ”Falanto Chorus” diretto dal m. Nicola Luzzi.

Inoltre in chiesa si potrà ammirare l’artistico presepe realizzato dal maestro Giovanni Salamida.

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‘Nati per leggere’ a Fragagnano

21 Dic 2023

di Nunzia Digiacomo *

Giovedì sera, 21 dicembre, alle ore 17.30, alla biblioteca comunale N.D.Elena Dell’Antoglietta di Fragagnano si terrà la presentazione di ‘Nati per leggere’. Si tratta del programma nazionale di promozione della lettura condivisa in famiglia dalla nascita (e anche dalla gravidanza) fino ai sei anni di età, promosso dal 1999 dall’Associazione culturale pediatri, dall’Associazione italiana biblioteche e dal Centro per la salute del bambino onlus. L’iniziativa è attiva da anni alla biblioteca di Fragagnano, grazie ai volontari che si rendono disponibili a far dono del proprio tempo e della propria voce ai bambini.

Nel corso della serata,sarà consegnato un  kit di benvenuto ai bambini fragagnanesi nati nel 2023 contenente un libro cartonato, scelto tra quelli proposti dalla guida nazionale “Nati per leggere”, un segnalibro, una brochure informativa sulle attività in biblioteca e un libro per i propri genitori, offerto dalla casa editrice Manni.

Seguirà l’iniziativa “Una manovra per la vita” a cura della dott.ssa Antonietta D’Oria, pediatra e istruttrice della Società italiana di Medicina d’emergenza e di urgenza pediatrica, in collaborazione con l’associazione Arcobaleno Aps. I genitori avranno, così, la possibilità di imparare la manovra salva–vita contro il soffocamento da corpi estranei inalati dai bambini.

Al termine,sarà possibile chiedere consigli ai volontari di ”Nati per leggere” e scegliere dei titoli da portare a casa.

L’evento è organizzato dalla biblioteca N.D. Elena Dell’Antoglietta, gestita dalla locale Pro loco e promosso dall’assessorato alla cultura del Comune di Fragagnano e rientra tra le iniziative volte a consolidare nei bambini l’abitudine a leggere, che si protrae nelle età successive, grazie all’approccio legato alla relazione.

*presidente Pro Loco Fragagnano

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Diocesi

Riaperta, con una messa officiata dall’arcivescovo Miniero, la cappella dell’ospedale Valle d’Itria

21 Dic 2023

di Ottavio Cristofaro

L’ospedale Valle d’Itria finalmente ha la sua nuova cappella. Ieri si è svolta una sobria cerimonia di riapertura, con una celebrazione eucaristica officiata da mons. Ciro Miniero. L’arcivescovo di Taranto ha poi salutato i pazienti del nuovo reparto di oncologia del nosocomio martinese, accompagnato dal direttore sanitario Gianfranco Malagnino, il quale – nel suo discorso di saluto – ha ringraziato i vertici della Asl di Taranto, Gregorio Colacicco, Sante Minerba e Vito Santoro per aver voluto festeggiare il Natale con gli uomini e le donne del presidio ospedaliero di Martina Franca, assieme al ringraziamento all’arcivescovo per aver accettato l’invito a presenziare.

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Diocesi

L’arcivescovo Miniero ha proclamato Martina Franca “Civitas Mariae”

20 Dic 2023

di Ottavio Cristofaro

L’arcivescovo mons. Ciro Miniero ha proclamato Martina Franca “Civitas Mariae”. La cerimonia è avvenuta durante la celebrazione eucaristica domenicale nella chiesa di San Francesco di Paola. La richiesta di proclamazione era partita dal Gruppo “Amici di Lourdes”, associazione libera di laici cattolici.
A Martina Franca esiste una forte devozione mariana: innanzitutto nei confronti della Madonna del Carmine. Allo stesso modo è presente una forte devozione per il Santuario della Madonna della Sanità, detentrice del titolo di compatrona di Martina Franca. Viva è anche la devozione nei riguardi della Madonna di Loreto, presso l’omonima e piccola chiesetta facente parte del complesso della parrocchia Regina Mundi dove, lo scorso febbraio, ci fu l’arrivo del simulacro proveniente direttamente dal Santuario di Loreto, giunto in elicottero in piazza d’Angiò, accolto da una immensa folla di fedeli. Nel centro storico e in diverse zone dell’agro abbondano le immagini della “Madonna pastorella”, la cui icone è custodita all’interno della basilica di San Martino.

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Diocesi

Un Bambinello donato dalla Basilica della Natività di Betlemme alla Cattedrale di San Cataldo

20 Dic 2023

I frati della Basilica della Natività di Betlemme hanno donato un Bambinello alla Cattedrale di San Cataldo in segno di vicinanza con la Terra Santa: in quest’ora buia della Storia accendiamo una simbolica luce di speranza.
Da qualche anno siamo in contatto con la città e la Basilica di Betlemme con l’intento di poterci gemellare in un patto di amicizia. Avremmo voluto organizzarlo con le rispettive amministrazioni comunali ma, purtroppo, non è stato possibile: il gesto semplice e fortemente evocativo di questo Natale viene a superare ogni impedimento di carattere burocratico.
Le due Basiliche hanno un legame speciale nel segno di San Cataldo, raffigurato sulla seconda colonna della chiesa della Natività.

 

https://fb.watch/p2xSu232Fk/

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Natale a Taranto

Il Natale di Grottaglie all’insegna del Presepe in ceramica

20 Dic 2023

di Silvano Trevisani

Un viaggio antropologico e sociale nella cultura popolare, è quello che il presepe vuole proporre. Nell’infinita possibilità di riprodurre e completare la scenografia fatta di elementi fissi e invariabili c’è tutta la dimensione della propria capacità di riproporre il mistero, di reinventarlo. Quando questa necessità intima si tramuta in arte, le variabili diventano infinite, tutte plausibili, spesso straordinarie. È questa la riflessione che offre la Mostra del Presepe di Grottaglie che, giunta alla XXXXIV edizione, è da tempo un punto di riferimento per il settore. La mostra si innesta in una tradizione presepiara legata saldamente all’artigianato ceramico, che ha origini medievali, ma che ha nella civiltà rupestre, cui deve il nome, e nella presenza del Presepe monumentale di Stefano da Putignano del 1530, nella Chiesa del Carmine, due riferimenti decisivi. Va ricordata, in particolare, la bottega Peluso che, per oltre un secolo, fino all’avvento della plastica negli anni Sessanta, aveva il monopolio della produzione dei pupi per il presepe.

Nata nel 1980 per iniziativa dell’Amministrazione comunale, con la prospettiva di consolidare la tradizione artigianale del settore, all’interno della produzione dei ceramisti grottagliesi, l’annuale rassegna ha tenuto fede all’impegno, con alti e bassi, ma sempre con la voglia di mantenere una tradizione espositiva consolidata, riservata al periodo natalizio, che soddisfa anche le esigenze di un pubblico sempre molto legato alla tradizione.

“Questa Mostra del Presepe – ha commentato il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò, in occasione della proclamazione dei vincitori del concorso – non è solo un evento, ma un rituale annuale che ci connette alle radici profonde della nostra cultura ceramica. L’opera di Stefano e Maria Francesca Monteforte si è distinta come un faro di creatività e devozione. È un omaggio alla nostra tradizione e un messaggio potente di speranza per il futuro”.

Per la cronaca, l’annuale concorso, che vanta un premio di 3.500 euro, è stato vinto dall’opera “Il Dono” di Stefano e Maria Francesca Monteforte. La giuria ha inoltre voluto segnalare le seguenti opere meritevoli: “Oltre-Mediterraneo” di Annibale Trani (Grottaglie) per la ricerca compositiva e il simbolismo del messaggio; “E tutto ebbe inizio” di Alice Tomelleri (Padova) per l’interpretazione delicata e poetica del tema della Natività e “Restiamo Umani – Stay Human (Vik Arrigoni)” di Emanuele Patronelli e Simona Mitrangolo – Cocci d’Autore – (Grottaglie) per la resa paesaggistica del messaggio corale di pace.

Inoltre, è stato conferito il premio speciale, una borsa di studio del valore di 1000 euro, agli studenti del Liceo artistico “V. Calò” di Grottaglie. La classe V A sezione design ceramica è stata premiata per l’opera straordinaria dal titolo “Divina ceramica”, elogiata per il richiamo alla tradizione espresso nelle forme e nei colori, unito a uno slancio creativo e un linguaggio contemporaneo.

La giuria ha voluto segnalare anche l’opera “Cuscini preziosi” di Desirée Caiazzo (classe IV A sez. design ceramica Liceo artistico “Calò” di Grottaglie) per la sua tecnica e la sintesi concettuale ed evocativa del messaggio di integrazione tra i popoli.

La mostra sarà aperta al pubblico sino al 7 gennaio 2024 nelle ore 16.30-20; martedì-domenica: ore 10.30-13/ 16.30-20. 24 e 31 dicembre, ore 10 -13; 25 dicembre e 1 gennaio, ore 17-21.

Info-Point Grottaglie / Museo della Ceramica – Castello Episcopio – largo Maria Immacolata, 099 5620427. FB: @infopointGrottaglie / @MuseodellaCeramica IG: @infopointgrottaglie / @grottagliemuseo.

Ma quest’anno Grottaglie ha voluto proporre anche momenti di festa cittadini, attraverso manifestazioni ideate e organizzate grazie al contributo dei commercianti delle vie centrali interessate, con il supporto del Comune di Grottaglie, per “promuovere la magia del Natale e coinvolge attivamente la comunità locale”.

Si è partiti l’8 dicembre, tanti gli eventi in città per respirare la magia delle feste tra shopping natalizio, spettacoli, mostre, degustazioni e “nchiosce” allestite a festa. Mostre, performance, spettacoli, shopping natalizio e passeggiate fra i vicoli (‘nchiosce) del centro storico per ammirare luminarie accese e incantevoli decorazioni. La città di Grottaglie si prepara a vivere il Natale con un ricco calendario di iniziative per tutte le età. Nel giorno dell’Immacolata, si è svolto il “Christmas Village”, con lo shopping natalizio. Nel cuore commerciale di Grottaglie – tra via Marconi e piazza Verdi – tra un acquisto e l’altro si poteva fare un giro sulla ruota panoramica, degustare street food nelle otto postazioni gastronomiche, visitare il “parco divertimenti-villaggio” di Babbo Natale con giochi e gonfiabili dedicati ai bambini, il tutto animato da artisti di strada, mangiafuoco, trampolieri ed equilibristi. Si è svolto anche un raduno di auto e moto d’epoca con la presenza di appassionati del settore da tutta la provincia di Taranto e dalle province di Bari e Brindisi, presente il campione della specialità “velocità in salita” per il centro Sud – Autostoriche 2022 Francesco Maltese. Un gruppo di amatori e collezionisti del territorio ha preso parte con vespe e lambrette d’epoca. Le iniziative del “Christmas Village”, sono state promosse ed organizzate dal Comitato commercianti via Marconi e piazza Verdi. 

Il 15 dicembre si è svolta, inoltre, la spettacolare parata “Street Magic Fantasy”. Spettacoli di strada, mercatini natalizi e punti di intrattenimento sono stati disseminati lungo il percorso, offrendo un’ampia varietà di esperienze coinvolgenti. Dopo la parata, “La Notte Bianca dei Bambini” ha trasformato il centro in un concentrato di magia, illusionismo e divertimento senza confini. Bolle di sapone giganti, trucca bimbi, spettacoli comici, cabaret, orsacchiotto gigante, danze accattivanti, l’irresistibile zucchero filato, gonfiabili e i simpaticissimi Isa e Raffaello, hanno regalato sorrisi.

Ma il Natale grottagliese riserva ancora tanti appuntamenti, che potranno essere consultati sul sito del Comune: https://www.comune.grottaglie.ta.it/pagina22112_calendario-eventi.html

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Ecclesia

Cristo Re di Martina Franca: il grande presepe in chiesa ricordando quello di San Francesco a Greccio

foto Cristo re
20 Dic 2023

di Paolo Lomartire *

Quest’anno la famiglia francescana celebra l’8° centenario del Presepe di Greccio realizzato da san Francesco nel Natale del 1223 due anni prima della sua morte (4 ottobre 1226). È un evento di grazia a cui tutta la chiesa guarda e a cui papa Francesco ha voluto dare particolare attenzione accogliendo la richiesta presentata dai reverendissimi padri ministri generali della Conferenza della Famiglia francescana, di concedere la grazia della indulgenza plenaria.

Così con decreto pontifico del 14 novembre 2023 ha concesso l’indulgenza plenaria alle solite condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del sommo pontefice) che può essere lucrata da tutti i fedeli che, motivati da vero spirito di penitenza e mossi dalla carità, dalla solennità dell’Immacolata concezione della Beata Vergine Maria, giorno 8 dicembre 2023 fino al giorno della festa della Presentazione del Signore, 2 febbraio 2024, come anche di poterla applicare a modo di suffragio alle anime dei fedeli che sono in Purgatorio, visitando una delle chiese della Famiglia francescana sparse nel mondo, insieme o singolarmente in forma di pellegrinaggio e partecipando ai riti giubilari, oppure solamente sostando in pia meditazione davanti al presepio lì preparato per un congruo spazio di tempo, concludendo con la preghiera del Signore, il Simbolo della fede con le invocazioni alla Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe e a san Francesco d’Assisi.

Potranno ugualmente conseguire l’indulgenza plenaria, alle tre consuete condizioni, gli anziani, i malati e tutti coloro che, impossibilitati ad uscire dalla propria casa per grave motivo, si uniranno spiritualmente alle celebrazioni e ai pellegrinaggi offrendo a Dio Misericordioso le loro preghiere, i dolori e le sofferenze della propria vita.

Martina Franca gode della presenza francescana da oltre 70 anni grazie ai frati minori che reggono con amore e dedizione il convento e la parrocchia di Cristo Re edificata dai frati e dal popolo martinese.

Quest’anno proprio per questo evento straordinario, nella stessa chiesa è possibile visitare una riproduzione fedele del presepio di Greccio, con pupi ad altezza naturale in creta creati a Lecce e con abiti storici confezionati da alcune donne della parrocchia. Il presepe è stato realizzato dall’equipe parrocchiale che si occupa annualmente della realizzazione del presepio in parrocchia.

Questo può essere visitato anche dall’interno ogni domenica e nei giorni festivi alla fine di ogni celebrazione eucaristica (ore 9-11 e 19).
Le fonti francescane raccontano che quella notte di Natale del 1223 san Francesco, che era diacono, cantò il Vangelo e con voce chiara, forte, e sonora fece l’omelia parlando al cuore dei convenuti. Il racconto di quella notte si conclude con la visione da parte di un uomo che era lì del bambino Gesù ridestato dal sonno. Siamo di fronte ad una vera e propria interpretazione di tutto l’episodio che trova la sua chiave di lettura nel desiderio di Francesco di fare memoria. Ma qual è il vero miracolo di quella notte, operato da Francesco?
Il risvegliare, nel cuore di molti di quegli uomini e donne giunti a Greccio, la memoria amante di quello che era accaduto a Betlemme e quindi il prendere coscienza che senza Gesù non possiamo vivere. Questo desideriamo che accada ancora nell’oggi che viviamo per quanti vorranno entrare nella nostra Chiesa.

 

* parroco della Cristo Re di Martina Franca

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