Il saluto di mons. Giuseppe Russo alla sua ordinazione episcopale
Domenica 21, ha avuto luogo, in Concattedrale, la solenne celebrazione dell’ordinazione episcopale di mons. Giuseppe Russo, neo vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti.
Di seguito, riportiamo l’indirizzo di saluto che ha rivolto ai presenti:
“Ringrazio le autorità civili e militari e tutti voi, amici cari, che siete intervenuti a questa solenne celebrazione per pregare per me e per il ministero episcopale. Intendo ringraziare l’arcivescovo mons. Ciro Miniero, che saluto con affetto e lo ringrazio per la fiducia immediata che mi ha concesso. Con lui saluto naturalmente mons. Filippo Santoro e ricordo speciale affetto e riconoscenza l’indimenticabile mons. Papa, cui devo l’esperienza decennale presso la Conferenza episcopale italiana, esperienza magnifica che si è rivelata decisiva per la mia crescita e il mio futuro presbiterale. Un grande affettuoso abbraccio ai confratelli vescovi membri della Conferenza episcopale pugliese di cui sono parte e in particolare al presidente mons. Giuseppe Satriano.
Un pensiero grato a mons. Giovanni Ricchiuti cui succedo quale vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti; è anche presente il vescovo mons. Mario Paciello, che veramente saluto con affetto. Un saluto speciale a mons. Nunzio Galantino e a mons. Domenico Pompili, vescovi con-consacranti, don Nunzio, amico caro nonché superiore del mio recente servizio in Vaticano, servizio formativo e faticoso in Vaticano; è anche presente il dott. Fabio Gasperini, segretario dell’Apsa, che saluto. e don Domenico, carissimo amico nei primi passi nella Cei e ora confratello d’episcopato. Con loro saluto anche gli altri vescovi che mi onorano della loro presenza, don Salvatore Ligorio, don Angelo Panzetta, don Stefano Russo, don Pino Caiazzo, e don Biagio Colaianni che sarà ordinato a breve. A tutti un grande grazie di cuore. Ringrazio le autorità civili e militari dei territori di Taranto e Altamura, Gravina e Acquaviva delle Fonti. La vostra presenza ci onora e ci ricorda che esiste una preziosa alleanza tra la comunità ecclesiale e la comunità civile per la costruzione di una società giusta e umana. Grazie alle differenti forze dell’ordine che hanno permesso un sereno svolgimento di questa celebrazione. Esprimo poi la mia gratitudine a chi ha lavorato con generosità alla preparazione e alla celebrazione di questo evemto di grazia che supera la mia persona e che raggiunge le vostre comunità diocesane. Grazie ancora al coro diocesano e ai volontari che in numero poderoso si sono impegnati nell’accoglienza dei presenti, all’Azione Cattolica, a Comunione e Liberazione, ai movimenti carismatici, alle confraternite del Carmine e dell’Addolorata. Un grazie molto speciale va a mons. Marco Gerardo, don Marco Peluso, e Cosetta Giordano e a tutti gli stretti collaboratori per l’instancabile lavoro di segreteria organizzativa, preparazione della liturgia e coordinamento generale delle attività.
Ho scelto questa data perché oggi ricade il 97 compleanno del mio padre spirituale e fondatore dell’istituto Servi della sofferenza di cui faccio parte da sempre, in cui sono cresciuto imparando a vivere la fede e la comunione, traendo insegnamento sia dalle cose liete sia dalle inevitabili difficoltà: insieme con il padre don Pierino Galeone, che ci sente da casa, saluto la mia cara madre, don Emanuele Tagliente e il coordinatore attuale dell’istituto, il caro don Giuseppe Carrieri, tutte le sorelle e i fratelli, specie coloro che ho avuto l’onore di servire in tanti lunghi anni. Saluto in modo speciale mio padre Cataldo, ‘giovane’ novantenne con cui ho condiviso gli ultimi due anni di rientro in diocesi. Ho immaginato naturalmente mia madre che oggi avrebbe partecipato con la sua composta commozione e che certamente ci benedice dal Cielo. Saluto i miei fratelli Mimmo e Antonio, con le loro care mogli e gli splendidi nipoti, le mie amate zie, cugine e tutti i parenti. Infine saluto e ringrazio tutti voi, che avete voluto prendere parte ad arricchire con la vostra presenza questa solenne celebrazione, provenienti da ogni dove, dal Vaticano, dalla Cei, dalla mia comunità d’origine Santa Maria del Popolo in San Giorgio Jonico, dalle parrocchie Santi Angeli Custodi e Santa Lucia in Taranto, dalla comunità di San Francesco d’Assisi in Martina Franca, di cui sono stato parroco fino a pochi giorni fa e tutti indistintamente gli amici e le care persone presenti. Grazie di cuore a tutti.
L’ordinazione episcopale è evento straordinario, altamente significativo per la persona che lo riceve, ma il ministero episcopale non appartiene al vescovo è per il popolo di Dio, ciò significa che l’esercizio ministeriale non deve essere mai autoreferenziale e deve essere vissuto in modo da dare forma concreta alla disponibilità e alla generosità del pastore per il bene del gregge. Per questo, sono grato al Signore e alla Chiesa per aver scelto me quale tramite per donare alla porzione del popolo di Dio la sua grazia e per testimoniare la misericordia e la forza mite di Cristo sono persuaso di essere chiamato ancor più che prima a donarmi, a dedicare tempo ed energia al popolo, al clero come ai laici. Cercherò di fare del mio meglio. Amo la Chiesa, che da sempre ama e conosce in profondità Gesù Signore, che celebra con gioia il mistero di Cristo e che ne ripete i gesti di accoglienza, di amicizia, di prossimità, di carità. Venero la Chiesa che non si arrocca sterilmente nelle tradizioni ma sapientemente le custodisce valorizzandole. Ammiro la Chiesa impegnata a dare il proprio contributo per una società più giusta, accogliente e pacificata. Per questo Signore, Buon Pastore e Principe dei Pastori, ti sono grato perché mi vuoi bene, ti sono riconoscente perché che mi hai perdonato ogni volta che non ti ho amato abbastanza. Cosa ti si può chiedere? Tu sei già tutto, in Te ogni bene, ogni dono, ogni grazia. Cosa ti posso chiedere dunque in questo momento per me? La salute, la serenità, il discernimento, donami ogni giorno di avere l’onore di pascere i tuoi agnelli con mansuetudine e purezza di cuore. Chiedo a tutti voi una speciale preghiera per il mio ministero.
Grazie.
† Giuseppe Russo