Gaza sotto assedio

Striscia di Gaza, ActionAid: “La gente è arrivata a mangiare l’erba per fame”

09 Feb 2024

di Patrizia Caiffa

Nella Striscia di Gaza il cibo sta diventando così scarso che la gente è arrivata a mangiare l’erba: lo riferisce ActionAid. Ogni singola persona a Gaza è ora affamata e la gente ha solo 1,5-2 litri di acqua non potabile al giorno per soddisfare tutti i bisogni primari. Senza cibo a sufficienza e senza vestiti adeguati al freddo e alle piogge, le persone sono più suscettibili alle malattie e alle infezioni che si stanno rapidamente diffondendo tra la popolazione. Tra i timori di un’imminente invasione di terra a Rafah, l’area che ora ospita più di 1,4 milioni di persone, ovvero più di cinque volte la sua popolazione abituale, ActionAid avverte che qualsiasi attacco causerebbe senza dubbio un alto numero di vittime e renderebbe la distribuzione degli aiuti ancora più difficile. A Gaza non c’è più nessun posto dove fuggire. Più dell’85% dei suoi 2,3 milioni di abitanti è stato costretto a lasciare le proprie case negli ultimi quattro mesi, e molti sono stati sfollati più volte. L’enorme afflusso di persone a Rafah ha già messo a dura prova le infrastrutture e le risorse, eppure le persone continuano ad arrivare a migliaia. Il sovraffollamento è estremo, con ogni spazio disponibile occupato da tende.  “Siamo profondamente preoccupati. Dobbiamo essere assolutamente chiari: qualsiasi intensificazione delle ostilità a Rafah sarebbe assolutamente disastrosa – dice Riham Jafari, coordinatrice Advocacy e Comunicazione di ActionAid Palestina -. Più di 27.000 persone sono già state uccise in questo incubo che dura da mesi: dove mai dovrebbe andare la popolazione di Gaza, stremata e affamata? Le persone sono ormai così disperate che mangiano erba nell’ultimo tentativo di evitare la fame. Nel frattempo, infezioni e malattie dilagano in condizioni di sovraffollamento. L’unica cosa che impedirà a questa situazione di andare ancora più fuori controllo è un cessate il fuoco immediato e permanente: è l’unico modo per impedire la perdita di altre vite e per consentire l’ingresso di aiuti salvavita nel territorio”.

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