In diocesi la reliquia del beato Rosario Livatino, il “giudice ragazzino”
Il Servizio diocesano per la pastorale giovanile annuncia la presenza in diocesi dal 15 al 17 febbraio della reliquia del beato Rosario Livatino, martire della giustizia, consistente nella camicia indossata nell’agguato mortale. Il reliquiario giungerà giovedì 15 alle ore 18 al seminario arcivescovile dove, alle ore 18.30, don Gero Manganello, responsabile della peregrinatio, celebrerà la santa messa alla presenza di una folta delegazione della vicaria Paolo VI e delle aggregazioni laicali coordinate da mons. Paolo Oliva; seguirà alle ore 19.30 una veglia di preghiera animata dall’Azione Cattolica diocesana e presieduta dall’assistente unitario mons. Carmine Agresta.
Nella mattinata di venerdì 16 la reliquia sarà portata alla casa circondariale per l’incontro con i detenuti a cura del cappellano don Francesco Mitidieri, e successivamente, alle ore 17.00, alla parrocchia Santa Famiglia (alla Salinella) per la santa messa con la partecipazione della vicaria Taranto sud; successivamente si terrà alle ore 19.30 avrà luogo un incontro sulla legalità coordinato da don Antonio Panico, vicario episcopale per la pastorale sociale, il lavoro, la giustizia e la custodia del Creato, con l’ascolto della testimonianza di Franco Di Nucci della “Comunità Papa Giovanni XXIII”. All’evento parteciperanno l’arcivescovo mons. Ciro Miniero, le istituzioni del territorio, l’associazione “Noi&Voi”, l’Unione dei giuristi cattolici”, l’ordine degli avvocati, gli studenti di giurisprudenza e le forze dell’Ordine.
Sabato 17 febbraio, in mattinata, la reliquia portata all’istituto “Pacinotti” per un incontro-testimonianza con una rappresentanza di giovani provenienti da varie scuole della città, e alle ore 17.30 alla parrocchia Sant’Egidio (Tramontone) per un momento di preghiera e riflessione presieduto dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero. Successivamente, alle ore 18.30 si snoderà per le strade del quartiere la “Marcia della legalità” con la partecipazione di giovani, adolescenti e adulti della diocesi, che potranno ascoltare testimonianze di martiri della giustizia. Ciascun gruppo potrà preparare uno striscione da esibire durante il cammino. Alle ore 19.30, sempre alla Sant’Egidio, ci sarà la conclusione della peregrinatio.
Rosario Angelo Livatino nasce a Canicattì, in provincia di Agrigento, il 3 ottobre 1952, unico figlio di Vincenzo, funzionario dell’esattoria comunale di Canicattì, e di Rosalia Corbo. Negli anni del liceo studia intensamente e s’impegna nell’Azione Cattolica. Si laurea in giurisprudenza a Palermo nel 1975 e a soli ventisei anni, nell’estate del 1978, fa il suo ingresso in Magistratura. Dopo il tirocinio al Tribunale di Caltanissetta, il 29 settembre 1979 entra alla Procura della Repubblica di Agrigento come Pubblico Ministero. Per la profonda conoscenza del fenomeno mafioso e la capacità di ricreare trame, stabilire importanti nessi all’interno della complessa macchina investigativa, gli vengono affidate delle inchieste molto delicate. E lui, infaticabile e determinato, firma sentenze su sentenze, entrando così nel mirino di Cosa Nostra. Il 21 settembre 1990 mentre sta percorrendo, come fa tutti i giorni, la statale 640 per recarsi al Tribunale di Agrigento, viene raggiunto da un commando di quattro sicari e barbaramente trucidato. L’Italia scopre nel suo sacrificio l’eroismo di un giovane servitore dello Stato che ha vissuto tutta la propria vita alla luce del Vangelo. La cerimonia di beatificazione si è svolta nella cattedrale di San Gerlando, ad Agrigento, il 9 maggio 2021.