L’omelia dell’arcivescovo Ciro Miniero per la messa delle Ceneri
Il Mercoledì delle Ceneri in Concattedrale la solenne concelebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero, che così ha riferito nell’omelia, riportata nella registrazione trascritta dalla prof.ssa Elena Falcone: “Nel brano del Vangelo tratto dal discorso della montagna ,Gesù propone, a chi intende mettersi alla sua sequela, la strada del regno di Dio. In questo modo il Padre si fa vicino all’uomo, si fa toccare e rende possibile la nostra conversione alla logica del Regno, in cui il digiuno, l’elemosina e la preghiera sono solo il segno esteriore. Possiamo però anche non accorgerci della sua presenza, non sentire l’invito alla conversione, possiamo anche continuare a vivere una vita piena di beni, soddisfazioni e cose da fare, senza cogliere quell’invito di Dio che, camminando insieme a noi, chiede di far parte del nostro cuore per essere sempre più all’unisono con il suo. Quante volte facciamo questo? Escludiamo Dio dalle nostre scelte e poi avvertiamo un senso di vuoto. Se la vita cristiana non è orientata a Dio e al suo amore, se non ci sforziamo di vivere veri fratelli non c’è vera gioia pasquale. Il tempo liturgico che è oggi iniziamo è una occasione per realizzare la conversione annunciata dal Vangelo. ‘Ritornate a me con tutto il cuore’, ci ha detto il profeta Gioele nella prima lettura. Questo richiamo profetico invita, chi vuole accompagnare verso la Pasqua di Gesù, a modificarsi dall’interno. Anche la seconda lettura aiuta ad attuare un cambiamento interiore, con il suo richiamo a lasciarci riconciliare con Dio. Con l’austero rito delle ceneri iniziamo solennemente questo cammino intenso di Quaresima che ci conduce verso la Pasqua. Vi pongo una domanda e poi anche una risposta: ‘Perché affrontare ancora una volta questo itinerario?’ Semplicemente per ritrovare la freschezza, lo smalto della nostra condizione di battezzati, di figli di Dio. Ecco dunque l’opportunità per riprendere in mano la nostra vita, per ritrovare uno slancio nuovo andando proprio alla radice del nostro rapporto con Dio in Cristo Gesù”.
“La parola di Dio che ascolteremo di domenica in domenica . ha continuato mons. Miniero – ci aiuterà a riposizionare la nostra vita in quella figliolanza ricevuta nel battesimo. Carissimi, il simbolo delle ceneri questa sera richiami la nostra attenzione. Può sembrare un po’ curioso incominciare il nostro itinerario prendendo come punto di partenza ciò che solitamente è considerato immagine della fine di tutto, le ceneri appunto. Eppure è proprio da questo simbolo che inizia il nostro percorso di conversione. Attraverso questo gesto noi manifestiamo la nostra disponibilità a convertirci, a considerare nulla tutto ciò che siamo e che ci appartiene senza l’amore e la misericordia di Dio”.
“La conversione al di là delle apparenze non è un’azione magica o istantanea, ma esige del tempo, continuità, porta ad affrontare i passaggi più difficili, conduce a compiere scelte onerose . ha concluso – La conversione è quel motore che ci consente di avanzare, nonostante tutto. La conversione, poi, deve essere animata dal desiderio di vita nuova, di pienezza, di essere guariti dal profondo per conoscere una gioia tutta nuova. Per questo motivo la Chiesa fa celebrare l’inizio della Quaresima con una liturgia austera e sobria. Tuttavia questo può non bastare. Dobbiamo far crescere noi il desiderio di Dio, attraverso Gesù, perché l’incontro con Lui apre la nostra esistenza ad un lieto annuncio, che ci permette di riconoscere una armonia nuova nella relazione con Dio con noi stessi e con gli altri. Questa è la logica evangelica, sempre nuova, che non si accontenta delle apparenze ma vuole i frutti. Nel valutare la nostra relazione con Dio, Gesù ci aiuta a considerare gli elementi che non sono superficiali o secondari. Innanzitutto vogliamo capire chi siamo noi. Guardiamo a quello che facciamo e che produce in noi, a quello che produce la nostra azione. Lasciamoci raggiungere da Dio e rendiamoci disponibili a cambiare il senso di marcia nella nostra vita per corrispondere a pieno al messaggio di Gesù. Dobbiamo essere segno vivo del suo amore verso i fratelli e sorelle che incontriamo. La Vergine Maria ci conduca per mano in questo cammino penitenziale”.