Il governo a imprese e sindacati: l’ex Ilva verso il commissariamento
Dritti verso l’amministrazione straordinaria. La decisione già assunta dal governo, ma temporaneamente in stand by per la tardiva disponibilità al confronto espressa dal gruppo Mittal, diventa irreversibile. Il confronto tra i legali di Invitalia e Arcelor-Mittal per cercare una soluzione consensuale, non ha dato alcun frutto, com’era facilmente prevedibile. Anzi: è stata molto aspra. Perciò al governo non resta che attuare il commissariamento di fatto, per salvare l’azienda e cercare un futuro assetto.
È durato pochi minuti il confronto nella sala monumentale della presidenza del consiglio tra governo e sindacati, nel corso del quale è stato chiarito che il lungo braccio di ferro tra governo e Acciairie d’Italia non ha portato a nulla. “Per noi è gravissimo – ha commentato il segretario nazionale della Fim, Benaglia – il fatto che Mittal non abbia corrisposto alle richieste del governo che erano quelle di cofinanziare. Da stasera il futuro dell’acciaieria è legato solo all’amministrazione straordinaria”
Ora spetterà ai commissari, vale a dire al governo, presentare un progetto che rilanci e renda competitiva l’azienda. “Nominerò i commissari a giorni”, ha detto il ministro delle imprese Adolfo Urso nell’incontro con i sindacati. Ma al momento i nomi della triade che dovrà gestire la seconda amministrazione straordinaria del siderurgico, dopo quella del 2015, non sono stati resi noti.
Ha presieduto l’incontro il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano, presenti i ministri dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, degli affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto in collegamento), del lavoro e delle politiche sociali, Elvira Calderone, presenti le segreterie al completo di Fim Fiom Uilm e Usb.
Alle 18 si era svolto un primo incontro sulla situazione dell’indotto. Per le organizzazioni sindacali prenderanno parte i rappresentanti di Aigi, Casartigiani Puglia, Cna Taranto, Confindustria, Confapi, Confartigianato, Federmenager, Conftrasporto (Fai).
I rappresentanti delle aziende dell’indotto, com’è noto, avrebbero preferito la scelta di una gestione concordata, per evitare di perdere contatto con l’azienda, dal momento che l’amministrazione straordinaria di fatto ha effetti simili alla procedura fallimentare, interrompendo i contratti in essere. Ma i rappresentanti del governo presenti all’incontro hanno spiegato che una diversa soluzione non era ormai più perseguibile, per la netta indisponibilità di ArcelorMittal. Ma hanno fornito assicurazioni sia per le spettanze già maturate sia per i futuri rapporti, dal momento che le prestazioni dell’indotto sono indispensabili per il funzionamento degli impianti. È chiaro, tuttavia, che ora si apre una fase delicata e complessa nella quale il governo dovrà rendere disponibili nell’immediato le risorse annunciate ma soprattutto dovrà occuparsi di salvare lo stabilimento, risanarlo, ambientalizzandolo e cercare partner privati disponibili a investire.