Si ‘sente’ profumo di Sicilia guardando la serie ‘Màkari’
Per oltre vent’anni il racconto della Sicilia nella serialità italiana ha avuto come capofila, testimone d’eccezione, il ciclo di film “Il Commissario Montalbano”, produzione Palomar-Rai, dai romanzi di Andrea Camilleri editi da Sellerio. La Sicilia declinata da Camilleri, tra immaginazione e realtà, è stata forse il miglior intervento di promozione culturale che un’istituzione di matrice pubblica, la Rai, potesse concepire. Calato il sipario nel 2021 su Vigata, a fornire uno sguardo suggestivo, acuto e giocoso sul territorio siciliano si è inserita la serie “Màkari”, dai romanzi di Gaetano Savatteri (anche questi editi Sellerio). Al tavolo produttivo si sono riunite ancora una volta la Palomar di Carlo Degli Esposti e Rai Fiction: tre stagioni sviluppate a oggi che vedono protagonista lo scrittore detective Saverio Lamanna, cesellato in maniera convincente da Claudio Gioè, affiancato dal fidato Piccionello (Domenico Centamore) e dall’amata Suleima (Ester Pantano). Due nuovi ingressi: Serena Iansiti (la prof.ssa Pacino) ed Eugenio Franceschini (l’artista Giulio). Un nuovo ciclo di puntate firmate dai registi Monica Vullo e Riccardo Mosca, che subentrano a Michele Soavi, che aveva diretto le prime due stagioni.
“Il dramma della gelosia”. A Màkari, lungo la costa tra Mazara del Vallo e Palermo, la vita dello scrittore Saverio Lamanna e della fidanzata architetto Suleima viene investita da una burrasca emotiva: divampa la gelosia con l’affacciarsi di ex partner e nuove ammalianti conoscenze. A provare a contenere la situazione sarà come sempre Piccionello, chiamato però anche lui a destreggiarsi in turbolenze del cuore. Per il resto, continui casi e indagini da risolvere…
“La Sicilia che abbiamo raccontato è una terra azzurra come il mare che la lambisce, celeste come il cielo che la avvolge, ma anche verde e ocra come le pietre, il tufo e il calcare che la rivestono. Quella che abbiamo scelto di inquadrare è una terra piena di forza ed energia e crediamo di aver trasmesso queste caratteristiche alla nostra serie: ‘Màkari’ comunica forza a chi la guarda”. Così i due registi Vullo e Mosca, al comando della terza stagione della serie crime puntellata da commedia e pennellate di sentimento. La serie poggia su tre solidi pilastri: anzitutto lo sfondo siciliano, un suggestivo caleidoscopio di scorci paesaggistici, enogastronomici e atmosfere culturali, cui si aggiungono un rodato gruppo di personaggi-interpreti e un indovinato genere narrativo, che accosta l’investigativo all’umorismo brillante. La serie “Màkari” amalgama perfettamente approfondimento ed evasione, intrigo e giocosità, in una commedia dell’arte di cui è capocomico Claudio Gioè. I suoi duetti con Domenico Centamore, ossia Lamanna- Piccionello, sono irresistibili, vero perno del racconto, un po’ come lo era il terzetto Montalbano, Mimì e Fazio. E anche se ogni tanto la linea gialla e il copione in generale non brillano per originalità, a conquistare lo spettatore ci pensano il profumo di Sicilia, lampi di risate e un sogno d’estate perenne.