Faggiano ricorda l’amato parroco don Ezio Silvestri nei cento anni dalla nascita
Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita dell’amato e indimenticabile don Ezio Silvestri, la parrocchia Maria Santissima Assunta di Faggiano invita a partecipare venerdì 23 febbraio alle ore 18, alla solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vicario generale mons. Alessandro Greco.
In tale occasione il parroco don Francesco Santoro invita a scrivere un ricordo o una sua testimonianza su don Ezio da far pervenire alla seguente mail: assunta.faggiano@diocesi.taranto.it
Ecco infine alcune note biografiche, attinte dall’interessante opera editoriale “Venite, benedetti dal Padre mio” realizzata da don Andrea Casarano, che ringraziamo vivamente.
Don Ezio Silvestri nacque a Formazza (provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in Piemonte) il 23 febbraio 1924 da Giuseppe e Giuseppina Ramponi. Appartenente ai Giuseppini del Murialdo, fu ordinato sacerdote nella chiesa di Santa Rosa, a Viterbo, l’8 marzo del 1952 dal vescovo mons. Adelchi Albanesi. Egli celebrò la prima messa a Taranto (nella chiesa di San Francesco, non meglio specificato) il 29 giugno 1952.
L’arcivescovo mons. Guglielmo Motolese lo accolse ufficialmente nella nostra arcidiocesi l’8 dicembre 1969 e lo incardinò definitivamente l’8 dicembre 1972.
Fu vicario parrocchiale alla Madonna delle Grazie, a Taranto, dal 1968 al 1969, poi parroco a Faggiano dal primo febbraio 1970 e amministratore parrocchiale a San Crispieri dal primo ottobre del 1971. Mantenne i due incarichi fino alla morte, avvenuta il 15 gennaio 1997.
Così viene ricordato nel necrologio: “Con il suo carattere semplice e umile, pacifico e pacificatore, alieno dalle contestazioni, profondamente ottimista, divenne un padre per tutti e di tutti. Punti cardini del suo ministero pastorale divennero la celebrazione dell’eucarestia e il sacramento della riconciliazione, la cura delle vocazioni al ministero sacerdotale; ricostituì l’Azione cattolica dando forte incremento alla presenza e all’azione dei laici”.