Ciascuno di noi è speranza: don Eugenio Nembrini alla Settimana della Fede
Lunedì sera, 26 febbraio, ha avuto inizio la 52.ma edizione della Settimana della Fede (“Per una Chiesa sinodale”), consueto appuntamento diocesano del periodo della Quaresima, svoltosi in una con cattedrale stracolma.
Invitando tutti ad aprirsi al soffio dello Spirito e ai suoi doni, l’arcivescovo mons. Ciro Miniero ha introdotto il tema del primo incontro, ‘Speranza’, affidato a don Eugenio Nembrini, accompagnatore spirituale dell’associazione Quadratini & Carità di Bergamo, ricordando inoltre che ogni nostro piccolo gesto può essere segno di speranza concreta.
Presentato da mons. Gino Romanazzi (vicario alla pastorale), don Eugenio fin dalle prime battute ha spinto a riflettere sul fatto che ciascuno di noi è speranza, per se stessi e sopratutto per gli altri. “La speranza – ha detto – è tendere ad una meta. Gesù ci dice costantemente: ‘Io ti ho fatto speranza’. Noi siamo fatti di tensione, siamo delle molle, pronti a scattare. Noi siamo fatti per qualcosa di grande, di più grande. Ciascuno di noi è unico e questo è il grande dono, regalo che Dio ci ha dato fin dall’origine”.
“Noi possiamo sperare perché il Mistero non ci abbandona. Ciascuno di noi – ha continuato – porta in sé il Dna della speranza. Ognuno è stato pensato, voluto, buttato nel mondo attraverso questa terra, questa carne perché è speranza… Io sono stato chiamato alla vita con questa tensione impressionante. Noi siamo una voragine di speranza. Nella Bibbia questa voragine si chiama ‘cuore’.
Nella seconda parte del suo intervento, il relatore ha mostrato alcuni video molto toccanti e particolari circa l’associazione Quadratini & Carità che ha lo scopo sostenere moralmente e materialmente gli ammalati, specialmente quelli in situazione di gravità, e le loro famiglie. L’esperienza – ha spiegato don Eugenio Nembrini – nasce della santa messa celebrata quotidianamente in videoconferenza e raccoglie da tutta Italia e dall’estero persone, attualmente oltre un migliaio, che condividono la stessa condizione di malattia personale o di assistenza a disabili e anziani. Alla celebrazione segue sempre un breve momento di dialogo, in cui i nuovi arrivati si presentano e chi vuole può condividere il proprio vissuto esponendo domande, difficoltà, fatiche, ma anche gioie della propria condizione di malati o caregiver, abbracciando tutto e tutti, sempre cercando la bellezza e il bene.
Ad introdurre e concludere questa prima giornata della Settimana della Fede è stato il coro della parrocchia del Sacro Cuore di Taranto diretto da Mariassunta Senapo.