Le comunità della provincia orientale parlano una sola voce nel nome di san Giuseppe
I riti di san Giuseppe: : dialoghi tra fede, tradizione e arte è stato il tema del convegno organizzato dall’amministrazione comunale di Lizzano e dalla locale Proloco
Si respirava un’aria nuova, sabato mattina, nella sala Marchesale di Lizzano. L’occasione è stata fornita dall’imminente festività di san Giuseppe e da ciò che rappresenta per quest’angolo di Puglia, ma l’abito che ci hanno cucito addosso Lucia Palombella, sindaco di Lizzano, e la sua assessora alla cultura, Chiara Caniglia, ha un valore aggiunto ed è qualcosa che rappresenterà certamente una pietra miliare nella visione futura del nostro territorio.
Sebbene a Lizzano la festività del 19 marzo sia molto sentita, il sindaco Palombella ha chiesto di ‘leggere’ quest’evento popolare insieme ai sindaci e alle proloco degli altri sette comuni del versante orientale della nostra provincia: Faggiano, Fragagnano, Monteiasi, Monteparano, Roccaforzata, San Marzano di San Giuseppe, Torricella. Un cambio radicale di paradigma: non parlare più al proprio ombelico, ma lavorare di squadra, mettendo a sistema ognuno la propria storia, la propria identità valoriale e spirituale, per proporsi all’esterno – non solo in ottica nazionale – con idee e progetti che intercettino il favore di un turismo esperienziale che conduca la zona orientale della provincia tarantina ai numeri interessanti del Salento.
Lo spirito dell’amministrazione comunale lizzanese è stato colto alla perfezione da tutti i sette sindaci dei comuni orientali e dal comune capoluogo – presente con l’assessore Carlo Liuzzi – che hanno partecipato con entusiasmo, portando in dote quel sentimento oramai condiviso che la strada tracciata è l’unica percorribile per il bene di tutte le comunità amministrate.
La presenza dell’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane, ha dato nuova energia al progetto di valorizzazione di ciò che la storia ci mette a disposizione: parole ‘da sindaco’ – come ha lui stesso preferito definirle e non da massimo esponente politico per il turismo, della Regione Puglia.
Ha parlato con il cuore l’assessore Lopane, lasciando ad altri colleghi il politichese che riempie spazi televisivi e cartacei, ma che non dona nulla a chi ascolta: la porta del suo ufficio nella sede barese di via Gobetti è sempre aperta per mettere a sistema le buone prassi e l’unità emerse dal convegno lizzanese.
Essì perché c’era un convegno – peraltro seguitissimo – su I riti di San Giuseppe: dialoghi tra fede, tradizione e arte che è sembrato per certi versi messo in secondo piano rispetto all’iniziativa-collante del sindaco Palombella e dell’assessora Caniglia: coordinati dal direttore del polo universitario jonico – dipartimento in sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo dell’Università di Bari Aldo Moro, prof. Riccardo Pagano, si sono susseguiti gli interventi di don Francesco Simone che ha parlato dell’iconografia di san Giuseppe; di Francesco Maiorano (I riti di san Giuseppe tra tradizione e innovazione); di Pasquale Corigliano (La geografia dei riti di san Giuseppe) e di Sara Favarò, giornalista e scrittrice siciliana esperta dei riti popolari legati al santo dei papà.
L’ottima riuscita della mattinata è doveroso ascriverla anche alla presidente della Proloco di Lizzano, Pina Acquaviva, che ha curato – a strettissimo contatto con il sindaco Lucia Palombella e l’assessora Chiara Caniglia – la minuziosa organizzazione dell’evento.