In San Domenico, la commemorazione dei Sette Dolori
Appuntamento di spicco della Settimana di Passione così ricca di eventi è quello della “Compassio Virginis”, la commemorazione dei “Sette Dolori di Maria” (la cosiddetta “festa piccola”) che si terrà venerdì 22 marzo alle ore 18.30 in San Domenico Maggiore a cura della confraternita dell’Addolorata. Presiederà il padre spirituale del sodalizio mons. Emanuele Ferro con la predicazione affidata a padre Roberto Francavilla, dei frati minori cappuccini.
Per l’occasione la statua della Addolorata sarà sistemata su un tosello davanti all’altare maggiore con ai lati i confratelli in abito di rito.
Dopo il commento sui Sette Dolori (Profezia di Simeone, Fuga in Egitto, Smarrimento di Gesù, Incontro sul Calvario, Morte di Gesù, La Deposizione, Gesù nel sepolcro) un confratello e una consorella recheranno una luce davanti alle relative rappresentazioni.
Al termine, il canto de “La Desolata” di padre Serafino Marinosci.
Tradizionalmente legata al Venerdì di Passione, dalla solenne funzione ebbe inizio la grande devozione dei tarantini alla Beata Vergine Addolorata. Il tutto risale alla metà del XVIII secolo quando il padre spirituale della confraternita di San Domenico il canonico abate Vincenzo Cosa introdusse il culto dell’Addolorata, donando la statua e la relativa “cassa delle robbe”. In seguito alla pratica devozionale dei Sette dolori di Maria il sodalizio ricevette nel 1794 dalla Real Camera di Santa Chiara di Napoli il permesso di solennizzare la festa della Madonna Addolorata (“festa grande”) con solenne processione della statua. Con la crescente devozione all’Addolorata e alla predicazione dei Servi di Maria, i confratelli chiesero all’arcivescovo Giuseppe Rotondo di fondare la confraternita di Maria SS,ma Addolorata: la richiesta fu accolta nel 1870 e il nuovo sodalizio fu aggregato alla preesistente confraternita di San Domenico.