“Il Calvario” di Grottaglie torna a risplendere per la Pasqua, dopo il restauro
Non poteva esserci momento più propizio che la vigilia del Venerdì Santo per riconsegnare alla città di Grottaglie e alla fruizione pubblica il Cristo in croce del “Calvario”. Anche se i lavori complessi di restauro non sono ancora terminati. Da sempre noto, nella toponomastica locale, come l’Arco della Croce, il luogo rappresenta storicamente il posto di congiunzione tra il centro storico e la città nuova, sorta al di fuori delle mure di cinta del Castello sovrastante. L’arco altro non è che una delle arcate che affianca la porta San Giorgio (nota anche come Porta Castello), una delle porte che delimitavano l’ingresso nella città, protetta dalle mura di cinta che furono completamente demolite dopo l’Unità d’Italia.
L’opera ceramiche del Calvario, venne realizzata nel 1958, nell’ampia nicchia, da Vincenzo De Filippis, artista ceramico, che fu anche preside dell’Istituto statale d’arte Vincenzo Calò, il quale si era ispirato, per la sua opera, alla crocifissione del Masaccio,
Attaccata dagli agenti atmosferici, l’opera era stata seriamente danneggiata e ha richiesto una laboriosa e complessa opera di restauro, affidata al Liceo artistico, prolungatasi negli anni a causa dei danni che hanno riguardato il fondo dell’ampia nicchia, ricoperto da mattonelle, necessitante di complessivo restauro.
Vincenzo De Filippis, nato a Grottaglie nel 1935, aveva compiuto i suoi studi all’Istituto d’arte, completandoli poi all’Accademia di Belle arti di Napoli. Docente di discipline artistiche e poi preside prima dell’Istituto d’arte di Potenza, poi di quello di Grottaglie, ha svolto anche un’intensa attività artistica ed espositiva. Si è spento, in piena pandemia, nel marzo del 2020.
L’opera del Calvario è stata smontata nel 2017 e trasportata al Liceo Artistico “V. Calò”. L’analisi condotta dai professori Giovanni Spagnulo e Francesco Maggio evidenziò diverse problematiche strutturali e di conservazione presenti nell’opera, inclusi problemi statici significativi come lo scollamento della parte anteriore della gamba destra del Cristo in Croce.
Così il Comune di Grottaglie descrive, in una nota, il prosieguo dei lavori: “Gli interventi di restauro e miglioramento strutturale hanno compreso la ricomposizione della parte anteriore della gamba destra del Cristo, l’incollaggio e l’integrazione delle lacune sia sul complesso scultoreo che sulle mattonelle con trama musiva di fondo, e il miglioramento statico-strutturale dell’intero manufatto. Nel 2019 l’opera è stata restituita al Comune, tuttavia, è emersa la necessità di ulteriori interventi straordinari di manutenzione della nicchia a sinistra del complesso del Calvario, stimati circa in 43 mila euro”.
“Durante i lavori di rimontaggio del gruppo scultoreo, si è riscontrato inoltre il problema delle mattonelle poste sul fondo della nicchia. Su indicazione della Soprintendenza, accertato che le mattonelle sono di tipo gres porcellanato a trama mosaico e che sono un’applicazione recente e tessere di pari dimensioni sono oramai fuori produzione, sono state rimosse e sostituite con intonaco traspirante contribuendo così a preservare ulteriormente l’opera e la struttura. L’intervento ha richiesto tempo, essendo l’opera posta in un luogo di interesse nazionale come il Castello Episcopio e ha coinvolto professionisti altamente specializzati come restauratori ceramici. Nonostante i lavori non siano completati, si è deciso di rendere l’opera visibile per consentire il consueto rito delle statue girate del Cristo in Croce, Cristo Morto e la Desolata, proprio ai piedi del “Calvario”, durante la processione dei Misteri del Venerdì Santo”.
La cerimonia di inaugurazione si terrà giovedì 4 aprile alle ore 10.30 al Castello Episcopio, alla presenza dell’amministrazione comunale; del figlio dei Vincenzo De Filippis, Giuseppe; dell’ex preside, Brigida Sforza e dell’attuale dirigente del Liceo artistico “V.Calò”, Rosanna Petruzzi e dei professori Francesco Maggio e Giovanni Spagnulo.