Il ‘sepolcro’ al centro d’accoglienza San Cataldo vescovo
Le ‘poste’ del Carmine, nel pellegrinaggio del Giovedì santo in città vecchia, oltre agli altari delle reposizione delle chiese di San Cataldo, Madonna della Salute, Santi Medici, San Giuseppe e San Domenico, visiteranno anche quelli della cappella di San Leonardo, nel Castello aragonese, e (questa è una vera novità) di palazzo Santacroce, in vico Seminario, dove è allocato il centro di accoglienza notturno per i senza fissa dimora “San Cataldo vescovo”.
L’idea è della responsabile Rosanna Putzolu e dei suoi collaboratori, ai quali è stata affidata la realizzazione. “L’opera è suddivisa in due parti – spiega la Putzolu –. Nel cortile sarà allestita un’ambientazione ispirata ai mestieri del mare, con una barca a remi, le reti e le nasse, mentre nella cappellina si troverà l’altare della reposizione vero e proprio, fra fiori, lampade e addobbi vari, dove sarà posto il Santissimo Sacramento. Le coppie di confratelli saranno da noi dopo aver visitato le chiese dei Santi Medici e di San Domenico”.
I tarantini potranno ammirare questa opera fino alla mezzanotte di Giovedì santo, per poi riprendere le visite l’indomani mattina.
Infine, in memoria di Pasquale Chiochia, anche quest’anno sarà allestito l’artistico ‘sepolcro’ nell’ex chiesetta della Madonna della Scala, in via Duomo, non interessata però al pellegrinaggio delle ‘poste’.