Parcheggi in città: avanzate, in un incontro, alcune proposte, non tutte condivisibili
Del problema parcheggi in città si discute da decenni. La crisi del commercio, negli ultimi anni, sta certamente acuendo la percezione del problema e un incontro tra alcune organizzazioni di operatori e dirigenti di Kyma (D’Ambrosio e Gigante) ha riproposto l’attenzione. È stato fatto il punto della situazione e sono state avanzate delle richieste, interessanti ma non tutte condivisibili, che qui riassumiamo,
Le organizzazioni del commercio Casaimpresa Confesercenti Taranto, Confimprese Taranto, Cisl Fivag Felsa, Upalap e Unsic contestano la decisione di concedere abbonamenti a prezzi agevolati ai lavoratori dipendenti che lavorano nel Borgo che dovrebbero, a loro pare, utilizzare i Park and ride di Cimino e Porta Napoli e i parcheggi meno utilizzati (Artiglieria presso mercato Fadini, Pacoret, Oberdan/Icco) per parcheggiare e recarsi al lavoro. Chiedono poi di affrettare programmata sopraelevazione dei parcheggi Oberdan e Icco.
Tra i temi affrontati anche quello di “politiche di prezzo che rendano maggiormente attrattiva l’area parcheggio Artiglieria presso mercato Fadini (attualmente scarsamente utilizzata soprattutto nelle ore pomeridiane e serali), ad esempio con l’estensione per tutto il giorno della tariffa di 0,50 / ora”.
Al margine della discussione è stata proposta “la possibilità di avviare una politica di incentivazione dedicata ai clienti/consumatori per mezzo dei cosiddetti “Buoni parcheggio”, che le imprese potrebbero acquistare da Kyma Mobilità, mettendoli a disposizione dei loro clienti”.
Va detto in primo luogo che la mancanza di parcheggi nel Borgo, a differenza di quanto accadeva anni fa, incide in maniera molto relativa sulla crisi del commercio, che ha fattori molto chiari: l’esplosione delle vendite online, la creazione dei centri commerciali, la crisi economica e l’arretramento del potere d’acquisto di una grossa fetta di consumatori, che incide in maniera norme soprattutto su settori come l’abbigliamento, lo sviluppo verticale dell’edilizia in un quartiere a forma d’imbuto produce un gran numero di permessi per gli abitanti che ora sta tornano a crescere, per il ritorno di molti dalle periferie a nuovi edifici residenziali. Non dimentichiamo, inoltre, che molti fruitori della Città vecchia, soprattutto in determinate occasioni e per determinate fruizioni, fanno utilizzo dei parcheggi del Borgo prima di inoltrarvisi. Immaginiamo cosa potrà accadere se il Parco della musica ottiene lo sperato successo in estate!
Molte giunte si sono allenate sul modo di affrontare la questione. Alcuni decenni fa erano stati proposti anche dei sylos, mai realizzati, mentre dalla dismissione di aree demaniali sono venute solo modeste boccate d’ossigeno. Va anche detto che le strisce blu in città sono assolutamente invadenti e che non tengono in nessun conto – grazie a varie giustificazioni addotte dalle vaie amministrazioni, ma non solo a Taranto – del diritto al parcheggio gratuito.
Alcune delle richieste avanzate, come tariffe ridotte, buoni parcheggio e immediata sopraelevazione dei parcheggi, sono condivisibili, ma innescare una guerra tra poveri non riconoscendo il diritto ai lavoratori a parcheggiare con tariffe ridotte non sembra davvero una buona idea. Soprattutto per la funzionalità, tutt’altro che eccellente, nonostante i vari proclami, che i parcheggi di scambio mostrano. Allungare i tempi quotidiani di un periodo complessivo di un’ora tra andate e ritorno significa creare un danno enorme. Incentivare l’uso di grandi parcheggi di chi viene in città episodicamente, sembrerebbe più logico, ma solo in via teorica. Tra l’altro ci facciamo interpreti del malumore di molti viaggiatori che, provenienti da altre regioni con Flixbus, vengono sbarcati a Cimino e che, in caso di prosecuzione del viaggio, devono raggiungere la stazione o il parcheggio porto con notevolissimo disagio. Il che induce tutti coloro che ci sono cascati, quando ancora non conoscevano il trasferimento del capolinea, a evitare per il futuro la tappa tarantina.
Insomma: il problema dei parcheggi a Taranto richiederebbe una politica mediata ed efficace, che si leghi al futuro urbanistico della città.