La tradizione incontra i poveri della città
Per la prima volta nella serata di Giovedì santo le coppie di ‘perdune’ dell’arciconfraternita del Carmine, nel tradizionale pellegrinaggio, si sono fermati in adorazione davanti all’artistico altare della reposizione nella cappellina del centro di accoglienza notturna per i senza fissa dimora San Cataldo vescovo, in vico Seminario. E sono state circa 3000 le persone che, con grande emozione e partecipazione, hanno visitato la struttura, ammirando il caratteristico allestimento nel cortile con i simboli del lavoro sul mare (la barca da pesca con i remi, le reti, le nasse ecc.). Per molti di loro è stata la prima volta che hanno potuto rendersi conto dell’esistenza di questa grande opera di carità, dove trova posto anche la mensa per i poveri. Nel corso della serata c’è stata anche la visita del direttore della Caritas don Nino Borsci il quale, oltre a intrattenersi in preghiera davanti al Santissimo Sacramento, si è dichiarato entusiasta di questa esperienza, che avrà certamente un seguito, consolidandosi sempre di più. Per tutto ciò la responsabile del centro, Rosanna Putzolu, intende ringraziare quanti hanno collaborato per la migliore riuscita dell’evento: la ditta ‘Sempreverde’ di Lama per gli addobbi floreali, il panificio Doro per l’offerta del pane, ‘Incantesimi’ di Lucia Troia per gli arredi vari, la parrocchia di Santa Lucia e il parroco mons. Luca Lorusso, don Alessandro Giove parroco a Lido azzurro, i detenuti affidati al ‘San Cataldo vescovo’ dal centro dell’ufficio Uepe, l’hotel Akropolis, il vicinato oltre, naturalmente, tutti i volontari della struttura caritativa.