“Chi vi incontra possa riconoscere che siete amici di Gesù”
Le parole dell’arcivescovo ai ministranti nella giornata diocesana loro dedicata
Domenica 21 aprile, nel seminario arcivescovile è stata vissuta la Giornata diocesana dei ministranti, organizzata dal centro per le vocazioni. Nella domenica del Buon Pastore, nella quale la Chiesa universale prega con particolare intensità per le vocazioni, è stata offerta a tutti i ministranti dai 6 ai 30 anni una coinvolgente mattinata all’insegna della preghiera, del gioco e di alcune attività di formazione. L’iniziativa ha visto la partecipazione di circa 250 bambini e ragazzi provenienti da circa 35 parrocchie della nostra arcidiocesi. Dopo una coinvolgente animazione iniziale che ha iniziato a scaldare i cuori dei convenuti, ci si è spostati nella cappella del seminario, dove i seminaristi hanno offerto una semplice ma intensa drammatizzazione del racconto di “Le case di re Ambrogio”.
Nell’intervento successivo, il rettore don Francesco Maranò ha aiutato i presenti a cogliere il senso profondo di quanto ascoltato, cioè che è necessario realizzare nella propria esistenza case costruite non tanto con mattoni e cemento, quanto con relazioni autentiche e di amore. Il ministrante – ha sottolineato – è chiamato ad essere un costruttore di legami e felicità.
Successivamente i partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi: i bambini dai 6 agli 11 anni sono stati coinvolti nel divertente spettacolo del clown Tano, gli adolescenti dai 12 ai 16 anni hanno condiviso una serie di giochi all’aperto e i giovani dai 16 anni in poi hanno vissuto un impegnativo “escape room”. Alle 11.30, infine, nella cappella del seminario gremita da tutti i ministranti in tunica bianca, è iniziata la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero e concelebrata dal rettore, dal vicerettore, dal segretario del vescovo e da alcuni sacerdoti accompagnatori dei gruppi presenti. Durante l’omelia, mons. Miniero ha sottolineato la bellezza di seguire Gesù e di prestare il proprio servizio non solo nella liturgia dell’altare ma anche e soprattutto nella vita quotidiana. “Ognuno deve saper portare il proprio servizio a tutti, nelle mille occupazioni della vita – ha detto l’arcivescovo – Voi, ministranti avete una bella responsabilità perché, durante le celebrazioni, tutti vi guardano. Questa, però, è una responsabilità da mantenere anche fuori dalla messa, affinché chi vi incontra possa riconoscere che siete amici di Gesù”.
Al termine della celebrazione, animata dal coro della parrocchia San Pio X di Taranto, il più piccolo dei ministranti, Francesco di appena 4 anni, a nome di tutti, ha offerto a mons. Miniero un piccolo dono, un anello episcopale, a ricordo della giornata diocesana vissuta insieme.
*vice rettore seminario arcivescovile