Tra le immagini più belle dell’ultima partita di campionato c’è la schiacciata a canestro di Francesco Reggiani. Un gesto spettacolare e insieme emblematico, il punto del 46-37, nel secondo quarto di gara: il cestista del CJ Basket Taranto, sempre tra i migliori, si è fatto interprete dei sentimenti condivisi dalla tifoseria e dalla squadra nell’intera annata. Ovvero l’orgoglio e la rabbia. Fa male vedere che il Cus Jonico abbia concluso la stagione all’ultimo posto in graduatoria, nel girone B della serie B Old Wild West. Ma la stessa squadra ha avuto, in più circostanze, uno scatto d’orgoglio. L’ultimo c’è stato nel match giocato domenica scorsa tra le mura amiche del PalaMazzola.
L’ultimo squillo del CJ Basket Taranto
Sebbene non si possa parlare di chiusura in bellezza, l’ultimo atto della regular season ha regalato una piccola ma significativa gioia: una iniezione di fiducia per il futuro. È stato bello anche vincere in quel modo. Ovvero al termine di un match che ha visto i padroni di casa sempre avanti nel punteggio, contro una formazione, la Lux Chieti, che aveva già conquistato la salvezza. Così l’arrivederci alla prossima stagione ha avuto spunti di interesse sul parquet di gioco. Perché l’agonismo non è venuto meno, per l’ennesima volta: è stata un’altra prova generosa quella offerta dai ragazzi allenati da Mario Cottignoli, che si sono imposti con il punteggio finale di 85-75. Il pubblico ha apprezzato – i fedelissimi che hanno seguito l’intero percorso del CJ Basket Taranto nella stagione 2023/24. In una serata anomala, non sono mancati i sorrisi, gli abbracci, le pacche sulle spalle. Un’atmosfera quasi surreale. Infatti, se la retrocessione in serie B Interregionale fosse avvenuta all’ultima giornata, sarebbero state soltanto lacrime.
Il campionato
Questi i verdetti con le squadre ammesse ai playoff, a chiusura della stagione regolare: Liofilchem Roseto, Tecnoswitch Ruvo di Puglia, General Contractor Jesi, Rucker San Vendemiano, Ristopro Fabriano, Gemini Mestre, Blacks Faenza, Andrea Costa Imola. Faranno i playout: Lions Bisceglie, Pallacanestro Virtus Padova, Logimatic Group Ozzano, Civitus Allianz Vicenza. La miglior squadra del torneo è stata Roseto che accede alla seconda fase da prima classificata. La migliore delle pugliesi, la Tecnoswitch Ruvo, si è tolta anche la soddisfazione di vincere il derby con l’Allianz Pazienza San Severo. Per il CJ Basket Taranto è stato un campionato lungo e complicato. Che pure era iniziato alla grande, con la vittoria in casa sulla Logimatic Group Ozzano. Tra le altre soddisfazioni, vanno ricordate il colpo esterno a Vicenza, la vittoria del derby col Bisceglie, e quella su Mestre a fine anno. Ma pure le partite perse di poco hanno confermato il valore di una squadra che ha sempre battagliato. L’auspicio è di rivedere lo stesso spettacolo, e il sostegno della città rinnovato.
Taranto-Chieti, l’ultimo match di campionato, nel racconto fotografico di Giuseppe Leva
In occasione dei festeggiamenti di San Cataldo, l’1 maggio a partire dalle 9.30, Symbolum ets e Ethra scrl propongono gratuitamente il San Cataldo Special Tour, con un’apertura straordinaria di tutte le chiese della città vecchia di Taranto. L’immenso patrimonio monumentale, storico ed etnoantropologico sarà reso fruibile da Symbolum ets per festeggiare il Santo Patrono di Taranto. I visitatori saranno guidati alla scoperta dei luoghi simbolo della cristianità nella città vecchia dagli archeologi e storici dell’arte di Ethra che approfondiranno i temi della devozione e delle tradizioni popolari, senza tralasciare i dati storici e archeologici.
Il tour si snoderà dalle chiese della parte alta della città vecchia, cioè il santuario della Madonna della Salute, la chiesa di San Domenico e la cattedrale di San Cataldo, fino a quelle della parte bassa: Santi Medici, Sant’Anna e San Giuseppe.
La visita in cattedrale sarà curata da mons. Emanuele Ferro e a conclusione si potrà assistere al monologo teatrale “Chiaroscuro” di Giovanni Guarino, la storia dell’ultimo marmoraro che ha lavorato alla realizzazione del Cappellone.
Due i turni, della durata di due ore, con raduno al centro San Gaetano e inizio alle ore 9.30 e alle ore 10. Prenotazione obbligatoria al 3289268385 fino al raggiungimento dei posti disponibili.
Sarà possibile acquistare la t-shirt con il sigillo del San Cataldo Secret Tour.
I festeggiamenti, a Talsano, di san Giuseppe Divin Lavoratore
26 Apr 2024
di Angelo Diofano
Dall’1 al 3 maggio si festeggia a Talsano San Giuseppe Divin Lavoratore, a cura della parrocchia e della confraternita “SS. Rosario”, che hanno ritenuto spostare le celebrazioni dalla data tradizionale del 19 marzo perché troppo a ridosso della Via Matris, da loro organizzata.
Le meditazioni durante la messa vespertina (celebrata alle ore 18.30 dal parroco don Armando Imperato) verteranno sul tema del lavoro, sviluppando in particolare i contenuti della “Laborem Exercens”, l’enciclica di Giovanni Paolo II sul lavoro, risalente 1981 e scritta nel 90.mo anniversario della “Rerum Novarum”, realizzata a sua volta dal grande Pontefice Leone XIII sulla «questione sociale».
Mercoledì primo maggio alle ore 18 ci sarà il rito dell’intronizzazione della statua di San Giuseppe, risalente ai primi del 1900, con la benedizione conclusiva del ramo fiorito, in ringraziamento per il dono della primavera. Giovedì 2 maggio, dopo la santa messa, benedizione del “pane di San Giuseppe”, messo a disposizione dai panifici San Vincenzo e Ideal Forno, che sarà poi offerto ai presenti.
Venerdì 3 maggio, giorno della festa, la santa messa vespertina, anticipata alle ore 17.30, sarà celebrata da don Antonio Panico, vicario episcopale per la pastorale sociale, il lavoro, la giustizia e la custodia del creato, durante la quale sarà impartita la benedizione degli artigiani e degli operai. A seguire, accompagnata dal complesso bandistico di Talsano “Maria SS.ma Addolorata” diretto dal maestro Vito Bucci, uscirà la processione con la statua del santo portata a spalla dai papà. Questo l’itinerario: largo Rosario, via Garibaldi, corso Vittorio Emanuele, via Montegrappa, via Veronese, via Regina Elena, via Adua, via Garibaldi e largo Rosario.
Al rientro, nei pressi della chiesa, festa popolare con la degustazione della “pasta di San Giuseppe” secondo la ricetta talsanese (pasta riccia con pangrattato abbrustolito e acciughe) e danze popolari a cura della scuola di ballo della parrocchia di Sant’Antonio diretta dal maestro Gianni Labate. Il tutto, con la preziosa collaborazione dell’Arci di Talsano.
È partita la nuova campagna di comunicazione della Cei: tornano gli spot che raccontano una Chiesa in uscita costantemente al fianco dei più fragili
26 Apr 2024
È partita la nuova campagna promozionale dell’8xmille che racconta una Chiesa in uscita costantemente al fianco dei più fragili. Condomini solidali, doposcuola, poliambulatori, case di accoglienza, dormitori, mense, restauri di beni culturali e artistici, stanziamenti per calamità naturali o emergenze umanitarie nel mondo: sono solo alcuni esempi dell’articolata rete di aiuto messa in campo ogni anno dalla Chiesa cattolica per rispondere alle nuove povertà e a fasce di popolazione con bisogni diversi e sempre più complessi. Ad agire sono le mani e i cuori di professionisti e volontari grazie al supporto dell’8xmille alla Chiesa cattolica che dal 1990 realizza ogni anno migliaia di progetti, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e neiPaesi in via di sviluppo.
Nel 2023 sono stati assegnati oltre 243 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 150 destinati alle diocesi per la carità, 13 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci figurano 403 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 352 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici anche con interventi di restauro per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future oltreché sostenere l’indotto economico e turistico locale.
L’8xmille è quindi un vero e proprio moltiplicatore di risorse e servizi che ritornano sul territorio a beneficio di tutti. Un sostegno concreto per i più fragili che fugge le logiche del mero assistenzialismo ma anzi diventa un volano di percorsi di promozione umana. Basta guardare, nell’ambito della carità locale, alle opportunità derivanti dai tanti progetti promossi dalle diocesi nel solo 2023 dove troviamo, ad esempio, progetti a favore di famiglie disagiate e persone economicamente fragili, precari e disoccupati (53 milioni di euro), di anziani (oltre 4 milioni di euro), di persone senza fissa dimora (13 milioni di euro), di persone portatrici di handicap (quasi 3 milioni di euro), di formazione e prevenzione per bambini e ragazzi a rischio devianza (oltre 2 milioni di euro), di sostegno e liberazione per chi è vittima di tratta, usura o dipendenze patologiche (circa 3 milioni e mezzo di euro) e molto altro. Oppure volgendo lo sguardo all’estero e alle tragedie umanitarie nel mondo come non ricordare lo stanziamento per le popolazioni turche e siriane colpite dal terremoto o per l’emergenza ucraina (in totale 1 milione di euro), per l’emergenza alluvione in Emilia Romagna (1 milione di euro) o l’emergenza in Marocco (300 mila euro).
L’8xmille fornisce, dunque, carburante ad una macchina della carità immensa a beneficio di tutti, non solo dei cattolici, e dove tanti, ogni giorno, trovano porte aperte e speranza restituita grazie a questo strumento di democrazia fiscale davvero straordinario. Ogni anno infatti la Chiesa si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei contribuenti per rinnovare la firma che si trasforma in mezzi per la realizzazione di opere.
Massimo Monzio Compagnoni – foto Marco Bergamaschi
“Il welfare cattolico – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – si è evoluto nel corso degli ultimi decenni e ormai, oltre alla presenza fondamentale dei volontari, coinvolge anche diverse figure professionali per rispondere alla complessità delle esigenze e per spingersi oltre le forme assistenziali. Le nostre parrocchie ed i nostri servizi aprono le porte per accogliere le molteplici sfide della povertà, senza dimenticare l’importanza di operare in rete con le altre risorse presenti sul territorio”. Tutto questo è reso possibile da una semplice firma, quella per l’8xmille, grazie alla quale la Chiesa non lascia indietro nessuno: poveri, immigrati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. “Se non ci fosse la Chiesa e il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato – aggiunge Monzio Compagnoni – ci sarebbe un vuoto enorme”.
E questo lavoro incessante è al centro della campagna 2024 che racconta, attraverso sette storie di speranza e di coraggio, il valore della gratuità e gli sforzi di una Chiesa in uscita, che si prende costantemente cura dei più deboli. La campagna mette in luce la relazione tra la vita quotidiana di tutti noi e le opere della Chiesa, attraverso la metafora dei “gesti d’amore”: piccoli o grandi gesti di altruismo che capita di compiere nella vita e che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie. “L’obiettivo è far comprendere il valore di un gesto molto semplice come una firma ––, conclude il responsabile – abbinandolo a momenti della vita di tutti i giorni. Siamo partiti da questo concetto per mettere a punto una campagna valoriale che sottolinea il rilievo di una scelta, espressione del desiderio di diventare protagonisti di un cambiamento, offrendo sostegno a chi è in difficoltà”.
Come accade a Salerno dove il Dormitorio Don Tonino Bellooffre risposte concrete e percorsi di reinserimento lavorativo a persone in condizione di povertà estrema o a San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, dove la mensa diocesana della Caritas, rappresenta una mano tesa rivolta a quanti sono a rischio di esclusione sociale. L’azione costante della Chiesa consente a molti di cambiare il proprio futuro come accade a Verona a Casa Santa Elisabetta, condominio solidale per donne sole con minori, dove in molte hanno trovato un’occasione di riscatto, oppure a Santhià, nel vercellese, dove un Poliambulatorio medico svolge attività di assistenza e servizio medico in modo gratuito, con la finalità di contrastare i lunghi tempi di attesa del Servizio Sanitario Nazionale. Tante anche le iniziative per offrire un futuro sereno a bambini e giovani, provenienti da famiglie vulnerabili, come il doposcuola L’appetito vien studiando, di Cassano all’Ionio, dove i ragazzi mangiano, studiano e si formano attraverso attività laboratoriali, in un luogo sicuro, che offre così opportunità di crescita, studio e gioco.
Con il fondamentale sostegno delle firme, ogni anno, vengono restituiti a fedeli e visitatori molti tesori dimenticati. Come a Gubbio dove la chiesa della Madonna del Prato, gioiello barocco, è stata sottoposta ad un intervento di restauro conservativo. Anche quest’anno la campagna ha voluto rappresentare anche i tanti progetti realizzati all’estero prendendo come esempio un’opera in Sri Lanka, a Mannar, dove, grazie alle firme dei contribuenti, è stato possibile costruire un nuovo ostello per gli studenti della scuola St Xavier’s e che ha consentito di aprire le porte dell’istituto anche a gruppi etnici minoritari.
Domenica 28 aprile alle ore 18.30, nella Cattedrale di San Cataldo, si terrà la santa messa inaugurale dell’undicesimo convegno internazionale di studi sulla cultura popolare religiosa che quest’anno avrà come titolo “Il Crocifisso: prologo della Resurrezione”. Al termine della celebrazione eucaristica (che sarà animata dal coro “Chiara di Dio” della parrocchia San Pio X) si terrà un concerto di marce processionali (tarantine e andaluse) eseguite da un ensemble dell’Orchestra Tebaide d’Italia diretta dal maestro Cosimo Maraglino. Questi i brani in programma: Granada, Tristezze, Amarguras, Mottetto alla Desolata, Mamma, Mi Amargura. I brani saranno presentati da Gigi Montenegro.
Al convegno, promosso dall’associazione “La veste rossa” di Taranto, che si terrà nel Salone degli specchi l’indomani, lunedì 29 aprile, parteciperà una delegazione proveniente dalla città di Granada, i cui riti della Settimana Santa sono stati dichiarati di interesse turistico internazionale, tra cui l’alcaldesa (sindaca) Marifran Carazo.
Mons. Fisichella: “Il Giubileo è cultura” Presentato il calendario degli eventi nel 2024
24 Apr 2024
“In questi mesi la macchina del Giubileo non si è limitata a verificare lo stato di attuazione dei lavori presenti nei vari cantieri, di cui continuiamo a confidare nella loro piena realizzazione prima dell’inizio dell’Anno santo”. Lo ha detto mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione, durante la presentazione – in sala stampa vaticana – degli eventi culturali per la Rassegna “Giubileo è cultura”, in programma nel 2024. “Nel mese di maggio pensiamo di rendere pubblico il Programma particolareggiato di ogni grande evento che comporterà un’organizzazione straordinaria da parte della città e della Santa sede per la presenza di un numero qualificante di pellegrini che giungeranno dalle diverse parti del mondo”, ha annunciavo il vescovo: “Pellegrinaggi diocesani e nazionali si stanno già iscrivendo e il calendario generale del Giubileo inizia a riempirsi giorno dopo giorno”. “Estendere l’esperienza anche alla dimensione culturale che per sua natura si estende verso tutti e diventa un vero veicolo di condivisione di valori che precedono la fede”, l’impegno del Dicastero su mandato del papa: “È per questo che fin dai primi giorni di progettazione si è dato vita anche a una Commissione culturale con l’intento di trovare le forme più adeguate per dare spessore all’esperienza giubilare”, ha reso noto Fisichella, spiegando che la commissione “è stata in grado di accogliere e valutare tante proposte che sono giunte da differenti parti. Alcune sono già partite mentre altre troveranno attuazione nei prossimi mesi”. Tra queste, il progetto “In Cammino”, un pellegrinaggio moderno tra le 14 maggiori Abbazie d’Europa ideato e promosso da Livia Pomodoro, presidente dell’associazione culturale “No’hma – In cammino”. Il Pellegrinaggio, partito dall’Abbazia di Canterbury nel luglio del 2023, attraversa sette Paesi europei per giungere poi fino a Roma nel 2025. “Lo scopo principale di questa iniziativa è quello di proporre, come spiegano gli organizzatori, un vero e proprio percorso del cuore e della mente, che riunisce in sé ragione e fede, riscoperta e rispetto dell’ambiente all’insegna della speranza”, ha detto il pro-prefetto: “È in questo contesto che abbiamo organizzato come Dicastero una serie di iniziative culturali che preparano il Giubileo e ne segneranno alcune tappe nella sua celebrazione. Il Progetto ha trovato felice riscontro presso il Commissario Governativo e l’Agenzia Giubileo 2025 così da poter diventare un’iniziativa condivisa che viene presentata alla Città di Roma”. Anche l’Ambasciata di Francia ed altre Ambasciate presso la Santa Sede, ha reso noto Fisichella, stanno progettando eventi culturali. Gli eventi organizzati dal Dicastero per il prossimo Giubileo, che si raccolgono nel motto “Il Giubileo è cultura”, sono a titolo gratuito.
Azione cattolica, Notarstefano: “‘A braccia aperte’ dal papa per dirgli il nostro ‘grazie’”
24 Apr 2024
di Filippo Passantino
Si intitola A braccia aperte, l’incontro nazionale dell’Azione cattolica con papa Francesco, in programma domani mattina, giovedì 25 aprile, in piazza San Pietro. Oltre 50.000 soci e amici dell’Azione cattolica italiana provenienti da tutte le diocesi d’Italia incontreranno il papa per ascoltare la sua parola e fare festa insieme a lui. Ne parliamo con il presidente di Ac, Giuseppe Notarstefano.
foto Azione cattolica/Sir
Quale bilancio possiamo trarre dal triennio che si sta per concludere? Mi piace raccontare questo triennio con un’immagine: la rifioritura. La pandemia è stata faticosa per tutte le comunità, perché ha rivelato tutte le fragilità che noi conoscevamo bene, su cui abbiamo lavorato in questi anni, che riguardavano: la fatica del fare formazione, del fare gruppo, l’allontanamento dalla vita cristiana perché c’è anche un allontanamento della capacità di fare cultura a partire dalla visione del Vangelo. Tutto questo si è acuito molto di più e lo abbiamo patito anche come associazione insieme alle nostre comunità. Per cui è stato sorprendente vedere che anche in associazioni piccolissime, anche in territori molto marginali, c’è stata una grande ripresa della vita associativa. Ma la ripresa non ci piace come categoria, perché ripresa vuol dire un po’ tornare a fare quello che si faceva prima. Per questo motivo, ci piace parlare di rifioritura. C’è un ritorno certamente di entusiasmo, ce lo dicono i numeri, c’è una grande vitalità: i testi venduti sono un altro segnale di attività che si fanno, i tesseramenti che crescono.
Qual è la stima che indica l’aumento dei tesseramenti? Abbiamo avuto un aumento a due cifre tra il 2021 e il 2022 e poi del 7 per cento tra il 2022 e il 2023. Mi aspetto che questo trend ancora continui, perché l’anno dell’assemblea è sempre così: quando si vota ci sono degli effetti che vanno in questa direzione. Questa fatto non è un merito di nessuno, è proprio una grazia. È una grazia che dobbiamo sapere riconoscere, custodire e coltivare, che ci dice che comunque le persone, in questo momento, sono alla ricerca di un’autenticità di vita e la riconoscono nella vita del Vangelo, nella vita della comunità, nelle comunità eucaristiche. Questo credo che sia importante e sia il compito che noi dobbiamo accompagnare.
Cosa dobbiamo aspettarci, invece, dall’assemblea? L’assemblea è un passaggio importante. Noi abbiamo voluto raccontare questo triennio in tre modi: abbiamo voluto dire ‘guardate, l’assemblea non è un fatto straordinario, perché la vita democratica dell’associazione è qualcosa di ordinario’. Quindi, lo dobbiamo celebrare con questa idea dell’ordinarietà e cioè di una pratica quotidiana della vita democratica, costruendo linee comuni fatte attraverso una grande discussione disciplinata democraticamente. La seconda cosa che abbiamo detto è che il cammino assembleare non deve essere qualcosa di interno alla vita associativa, un momento in cui noi ci fermiamo un attimo, ci mettiamo d’accordo su chi deve fare il presidente, il segretario e poi si torna a fare quello che si faceva prima. Deve essere una celebrazione che viviamo assieme alla comunità, in cui anche l’associazione affronta i temi che la riguardano, i suoi obiettivi, a partire dal punto di vista degli altri, della comunità. Infine, un altro tema è quello del ricambio. C’è un’associazione che si dice che è molto giovane. Questo è anche un elemento di fragilità, carichiamo troppo sui giovani. Forse qualche adulto della mia età potrebbe essere un po’ più generoso, farsi avanti, prendersi qualche incarico in più. Invece, in questo momento, la nostra vita associativa poggia sull’impegno generoso, gratuito e competente dei ventenni, dei trentenni e di qualche quarantenne. Ecco, questo è un segnale importante ma bisogna fare in modo di custodire queste persone, questa fascia di età e che sempre di più ci sia una pienezza di esperienza associativa per il mondo adulto.
Domani, 25 aprile, incontrerete papa Francesco. Che incontro sarà? Sarà un incontro ‘a braccia aperte’. Noi avevamo chiesto al papa di andare come delegati dell’Assemblea. Ma è stato molto bello l’entusiasmo con cui Francesco ci ha risposto e lo ha fatto subito. Allora abbiamo detto ma ‘perché tenerlo solo per noi?’. Credo che di questo momento ce ne fosse bisogno e ce ne siamo accorti perché c’è stato un entusiasmo nella risposta in termini di partecipazione. Quello che vogliamo dire al papa è proprio questo: che lo ringraziamo, che l’Azione cattolica è grata a papa Francesco per le cose che ha detto, per le cose che ha fatto e per le cose che sta mostrando alla Chiesa e al mondo intero e vuole esserci e impegnarsi rispetto alle linee che ci ha offerto con delle indicazioni magisteriali preziosissime – l’Evangelii Gaudium, prima di tutto -, ma anche con le due encicliche sociali straordinarie. L’Azione cattolica le ha assunte e le rilancia per ripensare il suo modo di essere e di pensarsi come associazione. Abbiamo scelto di chiamare questo momento “a braccia aperte” perché vorremmo incontrare tutti. In questi anni, ci siamo resi conto che abbiamo bisogno degli altri, di fare alleanze, di stare nelle reti, di lavorare insieme a tutti. L’Azione cattolica è un po’ più piccola rispetto a quella di trenta, di quaranta, di cento anni fa. È un po’ più umile, però è più contenta, è più appassionata di fare le cose insieme agli altri. Vogliamo lavorare costruendo alleanze. Vogliamo costruire alleanze per il bene di tutti. Questo è il nostro obiettivo e questo è il senso anche di questo incontro.
Gli ottant’anni della parrocchia intitolata a Santa Teresa
24 Apr 2024
di Angelo Diofano
La parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù compie ottant’anni. Fu istituita il 22 aprile 1944 per volere dell’arcivescovo mons. Ferdinando Bernardi, comprendendo un territorio assai vasto che andava da Mar piccolo a Mar grande e da via Orazio Flacco fin sotto San Giorgio jonico.
Primo parroco fu don Nunzio Mannara, che iniziò subito anche la costruzione di un’opera di assistenza per gli orfani, la “Casa del fanciullo”, inaugurata agli inizi degli anni cinquanta, con la quale la parrocchia si è a lungo identificata.
“Rendiamo grazie al Signore per tutto la grazia che in questi anni è stata donata a tante generazioni di donne e uomini che hanno vissuto e continuano a vivere la loro appartenenza alla parrocchia – dice il parroco mons. Paolo Oliva -. L’augurio che rivolgo a tutti è che la nostra comunità parrocchiale sappia leggere, accettare e rispondere con rinnovata profezia alle sfide del nostro tempo, per dare attualità alla vita nuova che il Risorto continua a donarci”.
“Tutti in famiglia”, una giornata di convivialità alla San Nunzio Sulprizio
24 Apr 2024
di Angelo Diofano
L’oratorio della San Nunzio Sulprizio terrà domenica 28 aprile, una bella iniziativa per i parrocchiani, dal titolo “Tutti in famiglia”, perché possano trascorrere un’intera giornata all’insegna della socializzazione. Questo, nelle intenzioni del parroco don Giuseppe Carrieri, per far sì che la parrocchia possa diventare appunto una bella e grande famiglia dove tutti finalmente possano conoscersi e condividere momenti di spensieratezza, anche per chi si ritrova a vivere da solo.
L’appuntamento è alle ore 9.30 in chiesa per prepararsi alla santa messa. A seguire, le presentazioni e momenti di convivialità. Alle ore 13.30 si apparecchierà la tavola: ogni famiglia porterà quanto preparato a casa da condividere tutti quanti insieme, in una sorta di grande picnic primaverile. A seguire, le mamme si cimenteranno in una gara gastronomica, con una leccornia, dolce o salata, portata da casa, da gustare tutti quanti insieme nel pomeriggio. Ci sarà anche la premiazione della miglior pietanza su valutazione di una giuria. I partecipanti dovranno aver cura di immortalare, con telefonino o macchina fotografica, le varie fasi della preparazione, non facendo mancare la foto di gruppo della famiglia. A conclusione, alle ore 16.30, il video dell’oratorio, con i ringraziamenti e i saluti di rito.
Mons. Lorefice (Palermo): “Vincenzo Agostino è stata una sentinella nella resistenza attiva e proficua alla mafia”
L’arcivescovo di Palermo ha ricordato, nell’omelia funebre, Vincenzo Agostino, papà dell’agente Nino, ucciso da Cosa Nostra
24 Apr 2024
di Filippo Passantino
“Una vedetta, una sentinella, un vegliardo”. Così l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, ha ricordato nell’omelia del funerale Vincenzo Agostino, papà dell’agente Nino, ucciso da Cosa Nostra assieme alla moglie Ida.
Lorefice ha continuato ricordandolo come “fonte di incrollabile speranza per noi tutti, per questa nostra terra martoriata e per l’intero Paese”. “La lunga barba bianca di Vincenzo Agostino ha rappresentato per noi il segno della resistenza attiva e proficua alla mafia e alle tante forme del ‘male strutturato’ che ardiscono eliminare finanche – come lui stesso ebbe a dire – il ‘bene di un figlio, di una nuora, di un bambino […] mai conosciuto’; che sterminano Nino, un onesto e accorto servitore dello Stato, la sua giovane moglie Ida e il bambino che avevano concepito da pochi mesi; insanguina le strade della città, sparge afflizione nelle case e nelle famiglie, pianifica depistaggi, compra silenzi e connivenze anche tra esponenti del potere politico e delle istituzioni dello Stato. Questa è la notte!”, ha tuonato Lorefice.
L’arcivescovo ha quindi indicato in questi atteggiamenti: “La notte delle persone, la notte delle comunità, del raffreddamento dei cuori, dell’idolatria del potere e delle cose materiali. L’eclissi del patto di fedeltà. Degli alti valori umani. Del rigore etico privato e pubblico. Della formazione delle coscienze”.
Ricordando ancora la barba che Agostino non ha più tagliato dalla morte del figlio e della nuora come segno di denuncia e di richiesta di verità, l’arcivescovo ha ribadito che “quella barba è stata anche narrazione del suo vegliare nella notte, dell’uomo che con gli occhi penetra l’oscurità e attende con certezza l’irrompere della luce della verità che l’orgoglio e la tracotanza di uomini corrotti e alla ricerca di potere credono di sopraffare”. “Ha infuso speranza. Ha chiesto di non assopirci. Ci ha provocati a non cadere nell’indifferenza deresponsabilizzante e a non abituarci al male. Quella barba è quei capelli bianchi che esaltavano i suoi occhi pieni di luce nonostante le tenebre, sono stati per noi monito a rinnovarci, a rimanere desti, a porre domande”.
Giovedì 25, l’Azione Cattolica incontra papa Francesco
Oltre 600 laici accompagnati dai sacerdoti assistenti incontreranno il santo padre per vivere un bellissimo momento di festa
24 Apr 2024
Manca ormai pochissimo, ed insieme agli oltre 50.000 fedeli attesi, piazza San Pietro accoglierà “A braccia aperte” gli aderenti e gli amici di Ac di tutta Italia per l’incontro con papa Francesco. Giovedì 25 aprile 2024, in occasione dell’incontro organizzato dal Centro nazionale di Azione Cattolica, partiranno dalla nostra diocesi oltre 600 laici accompagnati dai sacerdoti assistenti per incontrare il santo padre e vivere un bellissimo momento di festa. Un incontro che vuole essere uno scambio di volti e di storie di un popolo impegnato a testimoniare quanto ancora abbia voglia di dire e di fare per il Paese e per la Chiesa. In comunione con le parole di papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti: adulti, giovani e ragazzi si ritroveranno tutti insieme per vivere una vera esperienza di sinodalità, di preghiera e di dialogo. Queste non sono solo le caratteristiche che accompagnano i soci di Ac ma soprattutto lo stile con cui cercano di vivere l’impegno nel quotidiano e nella costruzione di un mondo sempre più sostenibile ed in Pace. Una storia, quella dell’Azione Cattolica, lunga oltre 150 anni che attraverso i settori ‘adulti’ e ‘giovani’, l’Acr ed i Movimenti studenti e lavoratori continua a colorare le vite delle nostre comunità nella formazione, nell’animazione e nella spiritualità. Sin dal principio l’Ac ha scelto di rispondere alla vocazione missionaria, mettendosi al servizio delle Chiese locali. Un servizio che continua ad esprimere nella scelta di stare in maniera corresponsabile nelle diocesi e nelle parrocchie e che costruisce percorsi di comunione con le altre aggregazioni laicali. Un’associazione che, a livello nazionale, vede oltre 220.000 tesserati di tutte le età, più di 38.000 responsabili associativi, circa 42.000 tra educatori ed animatori e circa 20.000 volontari che giorno dopo giorno donano tempo, energia e passione sempre a servizio del paese e della chiesa.
Non vediamo l’ora di ascoltare le parole che papa Francesco ci donerà in questo incontro che è il prologo ai lavori della XVIII Assemblea nazionale elettiva dell’Ac, Testimoni di tutte le cose da lui compiute. Questa si svolgerà dal pomeriggio di giovedì 25 fino a domenica 28 alla Fraterna Domus di Sacrofano (Rm) e, tra il 1.000 delegati nazionali, vedrà anche la presenza della delegazione proveniente dalla diocesi di Taranto che sarà impegnata per l’elezione del Consiglio nazionale dell’Azione Cattolica italiana per il triennio 2024-2027. Quella dell’Assemblea nazionale sarà inoltre un’importante occasione che i delegati potranno vivere perché, oltre ai canonici lavori per la presentazione e approvazione del documento assembleare e per la votazione del Consiglio nazionale, ci sarà la possibilità di iniziare a ragionare sui percorsi e sulle tematiche che verranno poi affrontate nella 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia dal titolo Al cuore della democrazia. Non ci resta che iniziare il conto alla rovescia, incamminarci verso Piazza San Pietro per incontrare papa Francesco, ascoltare la sua parola e fare festa insieme a lui.