I festeggiamenti in Puglia per i 70 anni del Masci
La sintesi della tappa tarantina e barese
Il Masci Puglia, nei giorni dal 3 al 5 maggio, ha vissuto una festa di compleanno che, partita da Taranto è arrivata a Bari, coinvolgendo tutte le Comunità pugliesi e gruppi locali dell’Agesci.
Il Masci, che è il movimento degli scout adulti, in Italia conta circa 6000 iscritti e 400 Comunità sparse su tutto il territorio nazionale.
Il Movimento nasce il 20 giugno 1954, alla Domus Pacis in Roma, da una intuizione di Mario Mazza, genovese, che dopo essere stato promotore della nascita di gruppi scout all’inizio del secolo scorso, nel secondo dopoguerra si rivolge agli scout adulti e fonda il Masci.
Questo 70° compleanno è onorato in tutte le regioni d’Italia, con una staffetta che porta in giro una mostra che oltre a raccontare la lunga storia di questi 70 anni, espone anche le attività e i valori che gli Adulti Scout del Masci testimoniano nella vita di tutti i giorni.
Lo slogan delle celebrazioni è “Più Vita alla Vita”, un’occasione unica e speciale per presentare il sistema valoriale dello Scautismo che, in età adulta, si traduce in impegno attivo e verso Se Stessi – attraverso il processo metodologico dell’educazione permanente e la ricerca di senso, in ambito comunitario, del vissuto esperienziale – e verso la cura degli Altri nel pieno convincimento che la Ricerca della Felicità passi attraverso “Servire e fare felici gli altri”.
Il 3 maggio sera, in contemporanea a Taranto e Bari, si sono svolti due convegni su due encicliche di papa Francesco. A Taranto nella parrocchia San Francesco de Geronimo, nel quartiere Tamburi, sull’enciclica “Fratelli tutti” ed a Bari nella sala Odegitria della Cattedrale di Bari sulla “Laudato sii e scautismo”, seguito dalla proiezione del film “The Letter”.
Il 4 maggio a Taranto, dopo l’apertura della mostra, si sono organizzati in piazza Carmine, dei laboratori che intendevano parlare dell’importanza dell’acqua per la nostra vita; del cyberbullismo e dei pericoli della rete; di legalità con particolare attenzione alla figura di don Beppe Diana, sacerdote scout ucciso dalla camorra a Casal di Principe. Apprezzato il saluto del sindaco, ex scout che ha augurato lunga vita al Movimento. Gli adulti scout provenienti da diverse località della Puglia hanno potuto conoscere anche le bellezze della città di Taranto durante le visite guidate organizzate dalla comunità di Taranto 4.
In serata dopo la santa messa, il classico taglio della torta.
Il 5 maggio a Bari, la manifestazione si è svolta in piazza Odegitria, la piazza antistante la Cattedrale di Bari e ha visto la partecipazione del presidente nazionale, Massimiliano Costa, nel pomeriggio si è aggiunto anche il presidente del Comitato Agesci, Francesco Scoppola che festeggiava insieme a noi i 50 anni dell’Agesci.
A Bari oltre alla mostra, si sono tenuti laboratori sulla Pace con l’intento di far conoscere persone che hanno speso la loro vita per la Pace e la Giustizia; sull’Agenda 2030, dove si sono spiegati gli obiettivi della stessa e la necessità di cambiare i nostri stili di vita; sui Migranti con attenzione al percorso tortuoso e pericoloso che questi sono costretti ad affrontare per raggiungere una Terra Promessa che molte volte si rivela invece Terra di morte; ed infine un laboratorio di mani abili perché anche lo scout adulto sa essere laborioso ed economo.
Nel pomeriggio la Masci Music Band ha tenuto un concerto di canzoni scout che ha divertito e fatto cantare tutti i presenti.
Dopo la Santa Messa in Cattedrale alla presenza dei due assistenti regionali Masci e Agesci, la giornata si è conclusa con il taglio di una torta che riuniva i compleanni delle due associazioni Masci e Agesci e la lettura di un messaggio di auguri da parte della segretaria regionale del Masci Puglia.
Gli eventi sono stati anche l’occasione per avviare in Puglia una raccolta fondi per tre progetti che vogliono rappresentare il significato di questi 70 anni di scautismo Adulto, proiettati alla Vita e al Futuro: la donazione di una Culla Termica al Centro di Prima Accoglienza di Lampedusa, la realizzazione del Bosco dell’Educazione con 21 alberi ad Argenta dove Don Giovanni Minzoni fu ucciso nel 1923 per mano fascista proprio perché dell’Educazione libera dei Giovani ne aveva fatto la sua missione, la costruzione di un laboratorio di falegnameria nello Zambia per creare e dare un’opportunità di lavoro in quei villaggi.