Sulle ali dell’entusiasmo, l’ottima annata del Taranto
Una grande stagione. Che non ha avuto nei playoff il momento migliore di una squadra non partita coi favori del pronostico all’inizio del torneo disputato: è il Taranto di mister Capuano. La sua avventura è terminata allo stadio “Romeo Menti” di Vicenza dove non si è materializzato il miracolo. I rossoblu, infatti, non sono riusciti ad andare oltre il pareggio a porte inviolate – erano condannati a vincere con due goal di scarto.
L’orgoglio misto al rammarico
Se il Taranto è riuscito a raggiungere i playoff, la fase nazionale, dopo aver concluso al secondo posto la stagione regolare (questo è il risultato raggiunto, se si guarda alla classifica del calcio giocato), il merito è dei calciatori e del suo allenatore vulcanico. Un uomo che vive di pallone a trecentosessanta gradi e che si è guadagnato i riflettori dei media nazionali. I risultati, le vittorie conquistate durante la regular season, hanno generato un entusiasmo crescente, culminato nelle ultime due partite giocate in casa. Che hanno visto lo spettacolo di uno Iacovone sold out.
Il mancato passaggio del turno fa male, inutile negarlo. Perché la squadra non ha espresso tutto il proprio potenziale nell’appendice di campionato. Non ci è riuscita soprattutto per il calo dei suoi attaccanti. Le uniche occasioni contro il Vicenza sono capitate nel primo tempo a Michael De Marchi, e a Simone Simeri, che all’inizio del secondo tempo stava per fare un eurogoal in rovesciata. I numeri parlano chiaro: zero goal fatti nelle ultime quattro gare. La stanchezza è figlia del lungo cammino avviato a settembre e degli ultimi incontri ravvicinati. Partite che si sarebbero potute evitare, se i quattro punti di penalizzazione non avessero inficiato la classifica finale.
L’anticalcio e la crescita di Taranto
Due gare a porte chiuse e 15mila euro di multa: è la punizione inflitta dal giudice sportivo per le intemperanze che sono state anche riprese in diretta dalle telecamere della Rai. Protagonisti quei tifosi che hanno fatto a gara nel lancio di fumogeni e petardi causando la sospensione del gioco per otto minuti. E pure il ferimento di due steward, oltre ai danni allo stadio. Per riportare la situazione alla normalità è dovuto intervenire Eziolino Capuano. Va sottolineato che lo scempio perpetrato da una minoranza non rappresenta la tifoseria e la comunità. Tuttavia, può essere letto come un segnale di spia rispetto ai tempi e alla complessità richiesti dal processo di riconversione culturale. Un presupposto indispensabile, la civilizzazione, la crescita globale, non solo per la realizzazione ma anche per la riuscita dei grandi eventi attesi nella prossima sede dei Giochi del Mediterraneo.
L’immagine più bella da incorniciare è quella offerta dalla Curva prima che prendesse il via la partita tra Taranto e Latina, all’alba di un sogno svanito sabato. Allora il materiale pirotecnico è servito per creare uno spettacolo magico da mettere negli annali. Il futuro è tutto da decifrare. L’auspicio è che si possa ripartire proprio dall’entusiasmo, molla che ha riportato tante persone allo stadio da rammodernare.