Tanti popoli, tante lingue un solo cuore: le parole commosse dell’arcivescovo per la Festa dei popoli
Massiccia partecipazione delle rappresentanze etniche del territorio ma anche dei tarantini alla Festa dei popoli, svoltasi domenica pomeriggio in Concattedrale, a conclusione delle attività di Migrantes e degli incontri quotidiani attraverso lo Sportello immigrazione itinerante. “Tanti popoli, tante lingue un solo cuore”: queste parole pronunciate dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero nell’omelia (poi tradotta brevemente in albanese e in cingalese) ben sintetizzano lo spirito della festa.
Momenti significativi della santa messa sono stati l’offertorio, accompagnato da danze africane, e il “Padre nostro” recitato all’unisono nelle varie lingue. Canti latino-americani, inoltre, sono stati intonati per l’“Agnello di Dio” e per lo scambio della pace mentre quello della Comunione è stato in lingua dello Sri Lanka. Il coro del Rinnovamento nella Spirito ha accompagnato gli altri momenti della celebrazione eucaristica, cui hanno presenziato l’assessore comunale all’urbanistica Edmondo Ruggiero, la delegazione della Proloco e del Comune di San Marzano con l’assessore Lorenzo Lonoce e, per il Centro Servizi Volontariato, la dott.ssa Carmen Motolese.
Prima della benedizione finale, il direttore diocesano di Migrantes, Marisa Metrangolo ha espresso i ringraziamenti a quanti hanno collaborato alla migliore riuscita della festa, “organizzata da mesi con tanto lavoro, impegno e gioia al fine di condividere le culture di noi abitanti dell’unica casa che è il mondo, dove (come dice papa Francesco) nessuno deve sentirsi straniero”. “Un ‘grazie’ . ha continuato – va alle rappresentanze delle comunità di Ucraina, Sri Lanka, Romania, Albania, Polonia, Moldavia, Nigeria, Congo e a tutti le altre dei Paesi latino-americani, dell’Africa, dell’Europa dell’Est, dell’Asia e delle altre nazionalità per l’aiuto concreto e la collaborazione per la realizzazione di questa festa. Ringrazio inoltre i sacerdoti padre Ramil e padre Fernando (per lo Sri Lanka), don Nik (per l’Albania), padre Mathew e il diacono Jan Marie (per il Congo), don Massimo Caramia, don Ezio Succa, padre Gianni Zampini, don Mimino Damasi, i missionari saveriani e della Consolata, la Caritas diocesana, gli operatori dell’Ufficio diocesano Migrantes e quelli parrocchiali, i volontari, la Stella Maris-Apostolato del mare, le scuole, le parrocchie Madonna delle Grazie e Sant’Egidio e soprattutto quella della Concattedrale, con il parroco mons. Ciro Marcello Alabrese che ci ospita sempre gentilmente, nonostante qualche disagio da noi procurato”.
“Ma per tutto questo – ha concluso – ringraziamo Nostro Signore Gesù e lo Spirito Santo che grazie ai sacramenti e non solo, si effonde su tutti noi”.
Al termine della santa messa la festa è continuata all’esterno con la sfilata delle nazioni, il grande girotondo della pace e momenti di scambio interculturale, con la partecipazione delle scuole e l’applaudita esibizione degli sbandieratori di Oria.