La peregrinatio del beato Carlo Acutis a Taranto segnata da eventi straordinari
“L’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”: la frase che ripeteva spesso Carlo Acutis è diventata un suo elemento distintivo. E tale è stata percepita anche nella nostra diocesi, nei giorni straordinari della preregrinatio svoltisi nel febbraio 2023. Giorni di intesa spiritualità segnati anche da alcuni eventi straordinari riferiti in quei giorni e che raccogliamo da don Francesco Manisi. Il vicerettore del seminario in quei giorni accompagnò, nel giro tra le scuole della diocesi di Taranto, padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira. Ovvero, l’allora rettore del santuario della Spogliazione di Assisi, che aveva raccolto la storia e la testimonianza di questo giovane beato.
Due eventi straordinari
Vincendo la naturale ritrosia di don Francesco, di fronte a eventi così particolari, per altro riferiti al rettore del santuario della Spogliazione, ora guidato dal nuovo rettore padre Marco Gaballo, possiamo brevemente raccontarli. La più straordinaria è la vicenda di una donna che ha riferito che, mentre era ricoverata in coma in ospedale, vide presentarsi a lei un giovane che, sorridendole dolcemente, la rassicurò circa la sua prossima guarigione. che di fatti avvenne. La donna notò, guardando quel ragazzo che non conosceva, che nella sua folta capigliatura c’era un piccolo vuoto, come se mancasse una ciocca dei capelli. Ebbene: la reliquia che sarebbe stata portata a Taranto, nei mesi successivi, per essere conservata nella cappella del seminario di Poggio Galeso, era proprio una ciocca di capelli.
La reliquia
“Una reliquia primaria – sottolinea don Francesco – in quanto direttamente prelevata dal corpo del beato Carlo”. E davanti a quella reliquia si raccolgono in preghiera singoli fedeli o gruppi in ritiro, affidando al beato le proprie intenzioni. E che ricevono l’Eucaristia, cosìcentrale nella vita e nella testimonianza di Carlo.
Un altro episodio riguarda un neonato di pochi mesi che aveva allarmato la famiglia evidenziando problemi all’udito. Era stata sua nonna a pregare, chiedendo l’intercessione del giovanissimo beato, notando di lì a poco un netto miglioramento nel bambino.
“Ma il miracolo più grande che abbiamo potuto riscontrare, e di cui anche padre Carlos si è fatto testimone, è l’attenzione dimostrata da una marea di ragazzi, che di solito non solo proprio vicini alla Chiesa o alle pratiche religiose. Ci capita ancora di incontrare docenti delle scuole in cui abbiamo portato la testimonianza di Carlo Acutis e che ci sottolineano come i ragazzi siano stati folgorati da quell’incontro. Questo ci fa capire quanta speranza dobbiamo ancora nutrire nella possibilità di annunciare il Vangelo ai giovani”.
I santi della porta accanto
La figura di Carlo Acutis fu, assieme a quella di molti altri giovani morti in concetto di santità, al centro della mostra “Il santi della porta accanto” che fu anche il tema della Settimana della fede del 2019. Tra le altre figure di giovani distintisi per fede eroica quelle di Carlotta Nobili e Nunzio Sulpizio.