In cammino verso il sacerdozio: Federico Marino
Sabato 8 giugno in concattedrale alle ore 17 l’arcivescovo mons. Ciro Miniero, nel corso della solenne celebrazione eucaristica ordinerà sacerdoti i diaconi Federico Marino, Stefano Manente, Marco Albanese, e Paolo Martucci.
Ecco la storia vocazionale di:
Federico Marino
Federico Marino, 28 anni, di Martina Franca, è figlio di Franco e Nunzia Salamina, operanti nel settore del tessile; suo fratello, Alessio, di 30 anni, è ingegnere a Como. Dopo i sacramenti ricevuti alla Santa Famiglia, con don Diego Semeraro quale parroco, Federico iniziò a frequentare la parrocchia di Sant’Antonio dove, sotto la guida di don Dino Lepraro prima e don Mimmo Sergio dopo, fu ministrante e partecipò con grande impegno alle attività di Azione Cattolica, fra esercizi spirituali, campi scuola e incontri formativi fra parrocchia e diocesi. Dopo le medie, egli si iscrisse al liceo scientifico Tito Livio di Martina Franca, continuando a frequentare la parrocchia. In quegli anni Federico sperimentò la bellezza della vita nella Chiesa intesa come famiglia e come casa, dove poter entrare in contatto con Dio e il prossimo. Così, nei momenti di preghiera, un pensiero diventò sempre più incalzante: “La Chiesa mi ha avviato a una proficua relazione con gli altri e con Dio. Ma se fossi io dall’altra parte, diventando strumento nelle mani del Signore? E se per questo Lui mi chiedesse di consacrarmi al Suo servizio?”. Iniziò così il tempo della verifica, in attesa di prendere decisioni importanti per il suo futuro. Nell’ultimo anno di liceo, Federico frequentò gli incontri vocazionali al seminario di Poggio Galeso, con don Davide Errico quale rettore. Inizialmente avrebbe voluto diventare ingegnere ma durante l’anno propedeutico cominciò ad attrarlo sempre più la prospettiva del cammino verso il sacerdozio, aiutato in questa scelta dall’accompagnamento di don Andrea Favale e di don Luciano Rametta. “Eravamo in tutto una cinquantina di giovani di ogni età da tutta la Puglia, di cui sei da Taranto, fra cui don Antonio Di Reda e don Giorgio D’Isabella, fra gli ultimi ordinati” – racconta.
“Negli anni del seminario di Molfetta non mancarono i momenti di difficoltà o ripensamenti, dettati dal mio non ritenersi all’altezza del ministero ordinato – riferisce – Più volte mi trovai a discernere insieme allo Spirito e ai formatori sulla mia vocazione sacerdotale e al celibato. In tutto risultò prezioso il sostegno da parte del rettore don Gianni Caliandro e degli educatori don Donato Liuzzi, don Davide Abascià, don Claudio Maino e del mio padre spirituale don Gerardo Rauseo che mi proposero anche un’esperienza di anno pastorale alla parrocchia di San Marcello a Bari, nel periodo della pandemia, che rafforzò la mia scelta di diventare sacerdote”. Mentre si svolgevano le varie tappe del suo cammino, fondamentali furono la frequenza alla Facoltà teologica Pugliese negli istituti Regina Apuliae a Molfetta e San Nicola a Bari (ambito ecumenico). Quindi, dopo aver ricevuto il diaconato (esercitato, oltre che in San Marcello, alla Santa Lucia, a Taranto, con mons. Luca Lorusso quale parroco), ecco finalmente in arrivo l’ordinazione presbiterale, sabato 8 giugno in concattedrale assieme a don Stefano Manente, don Marco Albanese e don Paolo Martucci. “Modelli sacerdotali? Ce ne sono tanti – conclude il futuro sacerdote – Da don Francesco Nigro a don Martino Mastrovito e mons. Benigno Luigi Papa, insieme al quale ho avuto il piacere di trascriverne le omelie. In tutto questo una frase mi accompagna: ‘Nella notte, benedite il Signore!’”.