L’8 e 9 giugno si vota per le Europee e anche in 4 Comuni della provincia
Circa 359 milioni di cittadini europei appartenenti ai 27 Stati che compongono l’Unione, sono chiamati a rinnovare il Parlamento europeo in questi giorni. Ed è forse la prima volta nella storia che alle elezioni dell’organismo viene data una grande attenzione dall’opinione pubblica. In passato, infatti, questo appuntamento elettorale non aveva mai suscitato grande interesse, soprattutto perché si sentiva l’Europa lontana dai problemi immediati della gente. Ma oggi le elezioni europee rappresentano un appuntamento importantissimo per una serie di ragioni, intrinseche ed estrinseche.
L’importanza del voto
Pesa certamente il clima conflittuale nel quale il continente è immerso con la guerra in Ucraina ma anche con l’altrettanto doloroso conflitto mediorientale. Ma il voto, in questa vigilia molto tesa, soprattutto in Italia, ha il valore di una verifica politica. Lo dimostra il fatto che molti leader politici sono scesi in campo, anche se non svolgeranno il ruolo di parlamentari europei. Pesano: la forte contrapposizione che è seguita alla vittoria del centrodestra alle politiche del 2022, il modo in cui è maturata, le riforme costituzionali che si stanno portando avanti a colpi di maggioranz. Ma anche le scelte attuate dal governo Meloni danno a queste elezioni un significato importante di verifica “di medio tempo”. Anche il peso delle scelte macropolitiche ed economiche che il Parlamento europei e la nuova commissione dovranno assumere, saranno importanti, ma nella campagna elettorale si è parlato pochissimo di questi temi, ossia: di come vogliamo che sia l’Europa del futuro.
Sul voto, anche per questo, incombe il rischio dell’astensionismo, che potrebbe essere mitigato dall”election day”, cioè dalla scelta di unire alle consultazioni europee dell’8 e il 9 giugno, anche il voto amministrativo. Nel nostro Paese, infatti, si vota anche per rinnovare un consiglio regionale, quello del Piemonte, sei capoluoghi di regione, compresa Bari, e circa 3.900 Comuni, quasi la metà dei Comuni italiani, tra cui Lecce. Si può sperare, almeno per questo, in un calo dell’astensionismo che ha caratterizzato le ultime consultazioni.
Il voto in provincia
Per quanto riguarda la provincia di Taranto, sono quattro i Comuni chiamati a rinnovare il Consiglio comunale, ovvero: Carosino, Faggiano, Maruggio e Statte. Quest’ultimo è il più grande, con i suoi 11.092 elettori (su oltre 13.000 abitanti), ed è stato commissariato, come si ricorderà, dopo l’arresto del sindaco Francesco Andrioli. Tre i candidati alla poltrona di sindaco. Laprima è Debora Artuso (Uniti per Statte, di area centrosinistra), che guida una lista composta anche da amministratori uscenti non coinvolti nell’inchiesta. Gli altri: Luciano De Gregorio (“Statte 2.0”, di centrosinistra) e Fabio Spada (“CambiAmo Statte” – centrodestra).
Tre i candidati sindaco anche a Carosino: Saverio Cosimo Zingaropoli di “FdI”, Bruno Causo, che guida la lista “Centro Sinistra” e Onofrio Di Cillo, sindaco uscente. Guida la lista civica “Carosino Adesso”. Due invece i candidati di Maruggio: il sindaco uscente Alfredo Longo, per la lista “Per Maruggio”, e Massimo Quaranta che guida la lista “Maruggio per tutti”. Nel più piccolo dei quattro Comuni, Faggiano, si candida per il terzo mandato il sindaco uscente Antonio Cardea, di centrosinistra. Se la vedrà con Angela Calviello con “Vivi…amo Faggiano”.