“Cultura ed identità europea: l’integrazione che vogliamo”
Se ne è parlato in un incontro-dibattito al Tarentum, organizzato dall’Azione Cattolica diocesana e dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale, il lavoro, la giustizia, la pace e la custodia del creato
In occasione dell’appuntamento elettorale per le votazioni del Parlamento europeo, si è svolto lo scorso 6 giugno, al teatro Tarentum di Taranto, l’incontro-dibattito dal titolo “Cultura ed identità europea: l’integrazione che vogliamo”. Organizzato dall’Azione Cattolica diocesana e dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale, il lavoro, la giustizia, la pace e la custodia del creato, l’incontro ha dato l’opportunità ai presenti di approfondire il tema dell’identità europea. Davanti ad una platea numerosa ed attenta, il dott. Marco Cilento, responsabile delle politiche istituzionali della Confederazione europea dei sindacati (Ces) nonché componente del Board del Movimento europeo internazionale, ha raccontato quali opportunità l’Unione europea offre ai suoi cittadini. Partendo dalla sua storia personale – vive e lavora a Bruxelles ormai da oltre 20 anni -, il dott. Cilento ha sapientemente raccontato i progressi fatti in tutti questi anni, come ha pure descritto, in maniera esaustiva, i progetti che sono adesso in cantiere.
“Attraverso lo scambio di cultura si crea una identità nuova che si spera possa accomunare i popoli ora e in futuro nel grande obiettivo finale che è la pace” cosi Cilento ha esortato i presenti a prendersi cura di questa istituzione, a partire dall’esercizio del voto. Il dibattito è stato inoltre impreziosito da alcuni interventi fatti dagli organizzatori della serata. Il primo a cura di Cosimo Spezio, vice presidente del settore giovani di Azione Cattolica nonché responsabile dell’area internazionale di Azione Cattolica il quale ha raccontato la personale esperienza vissuta durante il periodo di Erasmus svolto a Strasburgo e quale contributo questo progetto abbia dato all’integrazione dei popoli europei.
A seguire Antonio Santoro, membro del direttivo della scuola di formazione diocesana all’impegno sociale e politico, partendo dalla lettera di raccomandazione in vista delle elezioni a firma della commissione delle Conferenze episcopali dell’Ue (Comece), ha parlato delle questioni sovranazionali non risolvibili dai singoli Stati e delle strategie che l’Unione adotta per affrontarli.
Infine Daniele Panarelli, vice presidente del settore adulti di Azione Cattolica, ha rappresentato i grandi passi fatti negli ultimi decenni dalla Ue un materia di pace e cooperazione cercando di seguire i valori fondanti dei padri fondatori. L’incontro è stato moderato da Pietro Panzetta, membro del direttivo della scuola di formazione diocesana all’impegno sociale e politico, il quale ha dibattuto con il relatore principale sulle attuali politiche del lavoro. In questo periodo storico in cui la sensazione di sfiducia nelle istituzioni risulta acclarato, soprattutto dalle ultime statistiche di affluenza alle urne, è stato bello vedere all’interno della sala un buon numero di giovani, alcuni dei quali si stavano preparando per la loro prima esperienza di voto. Un segnale di speranza che ci piace mettere in risalto e che ci da la possibilità di poter continuare a credere che le vie da percorrere non sono esaurite. Da sottolineare anche il bellissimo percorso di preparazione svolto dai membri della presidenza diocesana di Ac insieme ai membri della scuola di formazione diocesana all’impegno sociale e politico che, in quest’ultimo mese, in piena sinergia, hanno ideato e sviluppato la serata e che, come detto durante la presentazione dalla Presidente diocesana di Azione Cattolica Letizia Cristiano “questo dà proprio il senso di una chiesa che cammina insieme, che è aperta alla società e che vuole sensibilizzare le coscienze”.
Siamo convinti che l’Ue abbia ancora molto da offrire ai suoi cittadini e che oggi più che mai debba lavorare per distinguersi quale forza per il bene nel mondo. Di fatto, l’Unione europea non è perfetta ma è il miglior strumento che abbiamo per costruire un futuro migliore per noi stessi e per le generazioni future.