Crisi industriale, nuovo allarme: in pericolo i 102 lavoratori della Hiab di Statte
Un altro elemento di criticità si aggiunge alle complicate situazioni di crisi industriale che il nostro territorio presenta. E che contraddice dati e affermazioni sulla crescita produttiva del Paese che, del resto, ha registrato nell’anno un segnale negativi. Alle criticità rappresentate da Ilva, Arsenale, Leonardo, ex Tct e ad altre minori ma pur sempre importanti, si aggiunge ora la vertenza della Hiab Italia di Statte (nella foto). La multinazionale che da anni è presente nel territorio, nello stabilimento che produce gru e che si è sempre distinto per produttività ed efficienza, e che dà lavoro a 102 dipendenti, minaccia di trasferire le attività al Nord.
“In realtà – si spiega il segretario Fim-Cisl Pietro Cantoro – il numero degli occupati in passato era molto più numeroso, ma acquisito attraverso agenzie interinali. Questo ha comportato l’interruzione facilitato del rapporto di lavoro da parte dell’azienda”.
Ieri, ci spiega Cantoro, avrebbe dovuto svolgersi un incontro in Confindustria per la proroga della cassa integrazione ordinaria scaduta, ma la direzione aziendale ha preferito una videoconferenza, dando un chiaro segno della scarsa disponibilità a un dialogo costruttivo. Per questo Fim Fiom Uilm hanno dichiarato una giornata di sciopero il prossimo 15 luglio,, con presidio presso la prefettura a partire dalle ore 8.
Una procedura di proroga della cassa integrazione per tutto il personale in forza a zero ore, è stata considerata preoccupante e grave perché motivata semplicemente da ragioni di crescita dei profitti.
“Tutto – sostengono i sindacati – questo fino ad ora è avvenuto al di fuori di un qualsiasi progetto industriale preventivamente discusso con le organizzazioni sindacali, nonostante sia stato richiesto più volte da queste ultime un confronto in merito”.
Le organizzazioni sindacali richiedono l’intervento del governo, delle istituzioni locali e del comitato Sepac regionale affinché istituiscano un tavolo di confronto e negoziazione per la definizione di un vero piano industriale di tutte le attività e di tutti i prodotti della multinazionale Hiab. Ma chiedono anche corrette relazioni industriali, che chiariscano intanto i veri obiettivi dell’azienda e diano atto della disponibilità e professionalità da sempre mostrata dai lavoratori.
La criticità dell’industria rischia, nei prossimi mesi, di trovare nuovi elementi preoccupanti, a partire dai programmi di Stellantis per i siti produttivi italiani e specificamente per Melfi.