La sanità pubblica alla mercé dei violenti ultimo episodio al “SS. Annunziata”
Ennesimo episodio di violenza nei confronti di medici e personale sanitario si è verificato, questa volta, all’Ospedale “SS. Annunziata”. A denunciarlo con forza chiedendo una serie di misure atte a scoraggiare il fenomeno è questa volta la Uil. Perché di fenomeno evidentemente si tratta. Vi sono, infatti, evidenti pulsioni emulative dietro il ripetersi continuo, in questa calda estate, di episodi di violenza nei confronti di medici e infermieri che operano già in condizioni precarie e sono sottoposti a ritmi di lavoro inumani in situazioni inaccettabili. Nessuna giustificazione vi può essere per chi ricorre alla violenza, anche se spinto dal dolore per eventi drammatici o dal senso di impotenza che può cogliere nell’attendere a volte per molte ore le cure dei sanitari.
Il sistema, infatti, non va ed è sotto attacco da più parti: da chi vorrebbe tagliare sempre sulla sanità, primo capitolo della spesa pubblica, e da chi vorrebbe spostare dal pubblico al private grosse fette di risorse economiche. Ma prendersela con i medici non fa che assecondare queste “intenzioni”, perché li indice a impoverire ancora di più in servizio. Stiamo assistendo, ancor più in questi mesi estivi, a un vero e proprio assalto quotidiano ai pochissimi pronto soccorso rimasti operativi dopo gli scellerati tagli effettuati da vari governi. Sia quello del “SS. Annunziata” sia quello di Martina Franca sono spesso assediati da lunghe code si ambulanze, ancor più dovendo soddisfare anche le urgenze imposte da un significativo numero di turisti, che in questo mesi raddoppiano le presenze.
Gli episodi precedenti
Nei giorni scorsi, infatti, episodi di violenza si erano verificati in Puglia: l’ultimo a Maruggio, dove una dottoressa era stata aggredita da una coppia, poi identificata a denunciata, all’interno di una guardia medica ed ha poi rassegnato le dimissioni. Ma un analogo episodio era accaduto pochi giorni prima nella guardia medica di Minervino di Lecce, mentre un operatore del 118 era stato preso a pugni durante un intervento a San Paolo di Bari.
L’ultimo episodio in ordine di tempo, avvenuto al “SS. Annunziata”, vede coinvolto un familiare di una paziente deceduta che, in preda ad una rabbia incontrollabile, ha aggredito fisicamente il professionista sanitario, procurandogli un trauma cranico.
Le richieste dei sindaacati
Il segretario generale della UIL FPL Taranto, Giovanni Maldarizzi, dichiara: “Siamo sconvolti e indignati di fronte a questo nuovo atto di violenza, che si aggiunge ad una lunga lista di episodi simili che martoriano il nostro sistema sanitario. Non possiamo più tollerare che i nostri colleghi siano costretti a lavorare in un clima di paura e insicurezza. L’aggressione subita dal nostro collega è un’ulteriore conferma che la situazione è ormai insostenibile e richiede un intervento immediato e deciso da parte delle istituzioni”.
Secondo Maldarizzi “questi episodi non sono solo frutto di singoli atti sconsiderati, ma riflettono un profondo malessere sociale e una crescente tensione nei rapporti tra cittadini e operatori sanitari. È fondamentale comprendere le cause profonde di questo fenomeno e agire di conseguenza. La carenza di personale, le lunghe liste d’attesa, la crescente complessità delle patologie e le difficoltà economiche delle famiglie contribuiscono a creare un clima di frustrazione e rabbia che, troppo spesso, si riversa sui professionisti della salute”.
i sindacati chiedono maggiori tutele, un numero verde per segnalare gli episodi, una legislazione più severa e compagne di sensibilizzazione