Festival

Dal 25 a Grottaglie il piano festival intitolato a San Francesco De Geronimo

22 Ago 2024

di Silvano Trevisani

Si svolgerà dal 25 agosto all’8 settembre, con un’appendice il 17 dicembre, il Grottaglie Piano Classico Festival San Francesco De Geronimo, giunto alla sua terza edizione, con la direzione artistica del maestro Nunzio Dello Iacovo. Tre le sedi grottagliesi che ospiteranno i cinque concerti e due conversazioni musicali proposti dal programma: il Castello episcopio, la sede dell’Associazione Amj in via Forleo e il Santuario di San Francesco nel centro storico.

“Un festival – spiega Nunzio Dello Iacovo – che presenta come protagonista lo strumento più suonato, studiato e, dovremmo concludere, amato dal grande pubblico. La ricchezza delle sue possibilità armoniche e strumentali lo rendono ideale per i più diversi generi musicali, per quanto lontani siano (o sembrino) tra loro. Il genere classico è quello che il nostro festival propone attraverso un ciclo di piano recitals nei quali i pianisti che si esibiscono fanno scelte libere e personali di programma.”

Il programma

Si inizia il 25 agosto nell’atrio del Castello episcopio: la pianista calabrese Vittoria Caracciolo, docente al conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, inaugurerà il Festival con un concerto su musiche di J. S. Bach e del compositore contemporaneo Stefano Nanni: “Forme e stili tra tradizione e modernità”.

Il secondo appuntamento, martedì 27 agosto “… da ombra a Luce”, è un recital dal suggestivo percorso emozionale, proposto dal pianista tarantino Massimiliano Massimiliano Conte. Docente al conservatorio “G. Paisiello” di Taranto, Conte proporrà musiche di: Bach, Rachmaninov, Skrjabin, Liszt, Debussy.

Il 28 agosto sarà la volta di Vito Alessio Calianno, pianista diciannovenne dal talento eccezionale riconosciuto in ambito nazionale, studente d’eccellenza del conservatorio “N. Rota” di Monopoli. Il giovane pianista eseguirà brani di Beethoven e Liszt, improntati a una concezione avveniristica.

Con il quarto concerto, il Festival si sposterà al Santuario San Francesco De Geronimo. Domenica 8 settembre, il pianista cosentino Alessandro Marano, docente al conservatorio di Cosenza, suonerà musiche di Haydn e Liszt in visioni classiche e romantiche.

L’appendice

Il concerto d’appendice, denominato “Winter festival day”, si svolgerà ancora al santuario ma il 17 dicembre, con “I tesori della musica da camera”. Lorenzo Lomartire al violoncello e Nunzio dello Iacovo al pianoforte eseguiranno musiche di Beethoven, Schuman, Brahms e Chopin.

Ma dal 4 al 7 settembre il Festival proporrà, nella sede dell’Associazione Amj “Giovanni Paisiello”, in via Forleo, una serie di conversazioni. Aprirà il 4 la conversazione su “Skrjabin e l’esperienza mistica del volo” con Vincenzo Buttino. Il 6 e 7 settembre: “I racconti di Robert”, personaggi e racconti liberamente tratti dall’Album per la gioventù di Schuman, Testi di Clara Magazzino

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Festeggiamenti patronali

Grottaglie attorno a San Francesco De Geronimo, chiedendo il dono della pace

22 Ago 2024

di Angelo Diofano

Grottaglie è in festa nel nome del suo più illustre concittadino, San Francesco de Geronimo, suo patrono principale, secondo la bolla di papa Gregorio XVI del 3 maggio 1844, con festa religiosa dell’11 maggio e festa del patrocinio nella prima domenica di settembre.

Le celebrazioni inizieranno venerdì 23 agosto alle ore 18.30 con la traslazione della venerata immagine di San Francesco De Geronimo assieme a quella della Vergine Santissima della Mutata dal monastero di Santa Chiara alla chiesa madre, dove alle ore 19 celebrerà la santa messa padre Salvatore Palmino, dei padri Minimi. Quindi,le sere successive celebrazioni eucaristiche, sempre alle ore 19, saranno presiedute nell’ordine da don Franco Spagnulo (rettore santuario di San Francesco De Geronimo, il 24); don Eligio Grimaldi (parroco della chiesa madre di Grottaglie, il 25); don Andrea Casarano (parroco della chiesa madre di Montemesola, il 26); don Giovanni Longo (parroco di Santa Maria in Campitelli di Grottaglie, il 27); don Emidio Dellisanti (parroco della Madonna delle Grazie di Grottaglie, il 28); don Antonio Fina (parroco del SS. Sacramento di Grottaglie, il 29); don Ciro Santopietro (parroco del Carmine di Grottaglie, il 30); don Mimino Damasi (parroco al Rosario di Grottaglie, il 31).

Domenica 1 settembre, festa di San Francesco De Geronimo, sante messe saranno celebrate alle ore 7.30-9.30-11 (presieduta da mons. Salvatore Ligorio, arcivescovo emerito di Potenza)-18 (presieduta dal nostro arcivescovo mons. Ciro Miniero). Alle ore 19 si terrà la solenne processione per le vie principali di Grottaglie.

I festeggiamenti esterni prevedono per domenica 25, alle ore 19, in piazza Regina Margherita, il torneo ‘Burraco per San Francesco’, in collaborazione con l’associazione Civica Utopia di Grottaglie; nei giorni 25, 27 e 28 agosto, ‘Piano Festival’ al Castello Episcopio; lunedì 26, alle ore 21, in piazza San Francesco De Geronimo, spettacolo del ‘Piccolo Teatro’; giovedì 29, alle ore 21, in piazza San Francesco De Geronimo, esibizione dell’associazione musicale ’Revival Gruppo2000’ e de ‘I Briganti del Duca’ di Marino Cavallo; venerdì 30, in piazza San Francesco De Geronimo, alle ore 21, ‘Non ho mai saputo cantare’, concerto per pianoforte e quartetto d’archi, di Carmine Fanigliulo; sabato 31, alle ore 22, in piazza Regina Margherita, spettacolo musicale degli ‘Ohm Pink Floyd’.

Durante i festeggiamenti presterà servizio la banda musicale ‘Città di Grottaglie’ diretta dal maestro Antonio L’Assainato; le luminarie saranno a cura della ditta Memmola di Francavilla Fontana.

“La festa di San Francesco De Geronimo – spiega il parroco della chiesa madre, don Eligio Grimaldi – costituisce sempre un’opportunità per ritrovarsi insieme in Collegiata, dove tutte le comunità parrocchiali sono pronte per onorare il celeste patrono della città di Gottaglie. Senz’altro pensare a Francesco De Geronimo significa considerare come il Signore è stato benevolo con la nostra terra,tanto da donarci un santo cui siamo chiamati a ispirarci per vivere coerentemente il Vangelo. In un tempo particolare, difficile come quello che stiamo vivendo, soprattutto per le guerre in corso, vogliamo chiedere a Lui, tutti quanti insieme, in un’unica voce, il dono della pace. Il Signore è la nostra pace! Noi questo lo crediamo fermamente. San Francesco De Geronimo interceda presso Dio perché conceda la pace al mondo intero!”

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Diocesi

A Martina, ‘La Notte Bianca alla ricerca interiore’

22 Ago 2024

di Angelo Diofano

A Martina Franca in occasione dei festeggiamenti per Santa Monica e Sant’Agostino (27 e 28 agosto) ritorna al Villaggio di Sant’Agostino (nel centro storico) la ‘𝐍𝐨𝐭𝐭𝐞𝐁𝐢𝐚𝐧𝐜𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞’, giunta alla sua 11.ma edizione.

Ecco il programma dell’iniziativa:

Martedì 27 agosto: alle ore 21, adorazione eucaristica notturna nel chiostro animata dalla Comunità Gesù Risorto e dal coro parrocchiale della Regina Mundi; dalle ore 21.15 fino all’una di notte ci sarà l’apertura straordinaria del Belvedere; alle o𝐫𝐞 𝟐𝟏.𝟑𝟎, 𝟐𝟐.𝟏𝟓 𝐞 𝟐𝟑, con ingresso libero, ‘La Ricerca Interiore’: lettura teatrale tratta da alcuni passi di letteratura mondiale a cura della compagnia teatrale ‘Le Quinte’, con la regia di Pasquale Nessa e le coreografie di Francesca Sibilio, che sarà ripetuta nei tre orari stabiliti.

Mercoledì 28: alle ore 5.30 sul Belvedere sarà celebrata la santa messa in attesa del sole che sorge; alle ore 20:30 nel chiostro (ingresso libero), consegna del premio “𝑳𝒂 𝑹𝒊𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒆𝒏𝒛𝒂” (sesta edizione) all’avvocato Francesco Giuliani e alla Scuola Girasole, quale espressione di gratitudine verso coloro che in diversi modi sostengono il Villaggio di Sant’Agostino; a seguire, l’assegnazione delle b𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒅𝒊s𝒕𝒖𝒅𝒊𝒐 a studenti universitari meritevoli; durante la serata, esecuzioni al pianoforteda parte del giovane musicista e compositore 𝑮𝒂𝒃𝒓𝒊𝒆𝒍𝒆 𝑹𝒐𝒔𝒔𝒊, nonché influencer con oltre 2 milioni di follower su Tik Tok e Instagram; a conclusione, inaugurazione della sala lettura della biblioteca d’arte e presentazione di alcune opere artistiche donate dall’avvocato Francesco Giuliani.

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Teatro

La performance di Giovanni Guarino conclude l’estate del centro a bassa soglia della ‘Emmanuel’

22 Ago 2024

di Angelo Diofano

Con la rappresentazione teatrale a cura di Giovanni Guarino dal titolo “La Balena 1877”, mercoledì 21 ha avuto luogo la conclusione del programma estivo organizzato dal Centro di accoglienza a bassa soglia della comunità Emmanuel e svoltosi nella medesima sede, in via Pupino 1. 

L’attore tarantino, con la consueta verve, ha raccontato questo fatto di cronaca cittadina accaduto appunto nel 1877 che, per tanti versi, ha ricordato la vicenda di Moby Dick. Protagonista, una grande balena tipica dei mari del Nord, lunga ben 15 metri che, chissà per quali traversie, si trovò a transitare nella rada di Mar Grande. La sua comparsa non passò inosservata ai pescatori tarantini, che intravidero in essa una cospicua fonte di guadagno, soprattutto per l‘ambra e l’olio che ne avrebbero ricavato. E fu l’unica volta nella lunga storia di Taranto (ha osservato con ironia Guarino) che tutte le realtà cittadine, non solo pescatori quindi, unirono i loro sforzi per raggiungere un obiettivo comune. Alla fine la povera bestia ebbe la peggio, ma trovò il modo di vendere cara la propria pelle distruggendo a colpi di coda non poche barche poste al suo inseguimento, durato ben dodici ore. La carcassa venne portata a riva e, opportunamente occultata da una recinzione, fu oggetto di visite da tutto il circondario, dietro pagamento di una modica somma. Dopo opportuni studi, lo scheletro venne portato nel museo di storia naturale dell’università di Napoli, dove tuttora si trova.

Al termine del racconto ha avuto luogo un vivace colloquio tra i presenti e l’attore su tante altre vicende della città, che meriterebbero di essere fatte conoscere.

Dal canto suo, la responsabile del centro, la dott. Maria Anna Carelli, ha ricordato le varie iniziative che hanno caratterizzato l’estate al ‘bassa soglia’, aperte non solo agli utenti ma a tutta la cittadinanza e che hanno registrato una vivace e numerosa partecipazione, fra cui le visite agli ipogei del centro storico e al museo immersivo,la traversata con il catamarano della Jonian Dolphin, il picnic con giochi di società al parco Cimino e tanto altro ancora. Ha fatto seguito la premiazione del torneo di biliardino con oggetti ricordi realizzati dagli stessi utenti del centro.

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Solidarietà

‘Concerto dello Spirito’ a Leporano

22 Ago 2024

di Angelo Diofano

La parrocchia Maria Santissima Immacolata di Leporano (guidata da don Giancarlo Ruggieri) e l’associazione ‘Donato Marra – Ali per volare’ danno appuntamento sabato 24 agosto alle ore 21 sul sagrato della chiesa madre per il ‘Concerto dello Spirito’. Ne saranno protagonisti il coro parrocchiale ‘Laudate Dominum’ diretto dal maestro Giuseppe Riccio e il noto violinista tarantino Francesco Greco.

Il ricavato della serata, organizzata con il patrocinio del Comune di Leporano, sarà devoluto all’associazione ’Donato Marra – Ali per volare’ per la realizzazione di una foresteria che ospiterà i familiari di malati oncologici.

Per informazioni e prevendita, telefonare al 392.4475269

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Popolo in festa

Torna a Lama la festa di Maria Regina della Pace

22 Ago 2024

di Angelo Diofano

“Ho pensato di ripristinare la festa della titolare della parrocchia di Lama, la Regina Pacis, giovedì 22 agosto, cogliendo l’opportunità di invocare la Beata Vergine con questo titolo in un periodo in cui la pace nel mondo (ma anche in ogni ambito sociale, in particolare nelle famiglie) è così in pericolo”: così riferisce il nuovo parroco don Mimmo Pagliarulo, proveniente dalla rettoria Maris Stella di Montedarena, nominato dall’arcivescovo in sostituzione di don Luigi Pellegrino, destinato alla Pro Civitate di Assisi.

Nella ricorrenza di giovedì 22  la santa messa solenne sarà celebrata alle ore 19.30 sul sagrato della chiesa, presieduta dal parroco don Mimmo Pagliarulo e dai suoi vicari don Stefano Manente e il saveriano padre Giuseppe Vignato. A conclusione, serata musicale animata dai giovani della parrocchia con possibilità di degustazione gastronomica.

“Finora la parrocchia era conosciuta per la tradizionale Calata dei Magi, che, con grande richiamo di popolo, si svolge il giorno dell’Epifania – continua il sacerdote – E ora mi è sembrato opportuno dare centralità alla patrona della comunità di Lama, nella denominazione di Maria Regina della Pace, appunto Regina Pacis, che un tempo qui era celebrata solennemente ai tempi del vecchio parroco don Nicolino Gigante e soprattutto in Città vecchia l’ultima domenica di agosto, come mi hanno ricordato i più anziani parrocchiani, che hanno accolto con entusiasmo il ripristino della festa”.

Don Mimmo spiega che i tempi per allestire il programma dei festeggiamenti, all’indomani del suo arrivo, erano troppo ristretti, per cui ci si è limitati al triduo di preparazione con la recita della preghiera a Maria Regina della Pace al termine della santa messa e appunto alla solenne celebrazione nel giorno della ricorrenza patronale, appunto giovedì 22 agosto.

“L’anno prossimo – aggiunge – allestiremo un programma più ricco che concluderà degnamente le nostre iniziative estive”.

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Libri

“Nel nome di mio figlio” chiedendo giustizia

La vicenda, a buon fine, dell’avvocato tarantino Sarcinella raccontata nel suo libro, presentato al Nautilus

19 Ago 2024

di Angelo Diofano

Cosa c’è di più terribile per un avvocato da sempre assertore dei valori della giustizia che nel 2013, in procinto di partire per le vacanze dell’Immacolata, viene svegliato all’alba dalla Guardia di Finanza e trasferito in carcere con l’accusa di frode fiscale? Tutto questo, a seguito delle indagini delle Procure di Milano e Pavia, basate su intercettazioni telefoniche in cui, dai soggetti in causa, era stato fatto il suo nome quale semplice invitato a cena, senza le opportune verifiche. E da qui, l’inizio di una lunga via crucis durata ben 11 anni, con tre mesi trascorsi dietro le sbarre (fra le case circondariali di Taranto e di Milano), fra pesanti vessazioni da parte di detenuti, la casa messa all’asta, l‘abbandono dei familiari, la proposta di un pm (immediatamente rifiutata) per un patteggiamento che gli avrebbe consentito di abbracciare il figlioletto appena nato, la cui speranza di rivederlo gli ha dato la forza di lottare. In tutti quei trascorsi di grande rilevanza è stato il conforto della fede ritrovata, con le immagini di padre Pio e di Don Bosco cui rivolgersi in preghiera nei momenti più difficili.

La vicenda ha però avuto il suo epilogo con l’assoluzione a formula piena e un bagaglio di esperienze da raccontare di vittima delle storture della giustizia.

Tutto questo viene narrato nel libro edito da Albatros dal titolo “Nel nome di mio figlio” scritto dal protagonista della vicenda, l’avv. Nicola Sarcinella, tarantino, presentato nei giorni scorsi al Nautilus, prima tappa di un tour per le più importanti città italiane. “Sono convinto – ha detto – che questa storia vada raccontata perché può capitare a chiunque di ritrovarsi inconsapevolmente negli ingranaggi giudiziari, con la necessità di essere sempre pronti a sapersi adattare alle situazioni più difficili, imparando l’arte di sopravvivere”.

Drammatiche sono state le sue testimonianze circa la detenzione, fra lenzuola di carta, cibo non adeguato (quattro taglie perse in poco tempo), nugoli di zanzare da cui è impossibile difendersi, affollamento delle celle, dove le prepotenze sono di casa e tanti altri aspetti di una realtà carceraria dove, sì, bisogna scontate la pena, ma dove, purtroppo, ogni dignità è persa. Ma non mancano esperienze di solidarietà, fra cui quelle di un detenuto che, constatato la mancanza di indumenti di ricambio, gli ha donato una tuta rossa, tuttora conservata gelosamente quale segno di speranza pur in quelle drammatiche circostanze.

Alla presenza di un foltissimo pubblico  Matteo Schinaia ha condotto la serata, ricca d’interventi, fra cui quello del fratello del protagonista, Massimiliano, che ha letto toccanti passaggi del libro, la cui presentazione è stata affidata alla nota scrittrice Barbara Alberti. Fra gli altri, l’avvocato familiarista Lorenzo Iacobbi ha parlato dei costi rilevanti della malagiustizia, le cui cause risarcitorie si aggirano sui trenta milioni di euro l’anno, e della necessità che i giudici vengano chiamati a risponderne in caso di colpa. Tutto questo, tenendo presente le gravi carenze d’organico (e ancor più del personale amministrativo di supporto) a far sì che i carteggi siano talvolta esaminati senza la necessaria accuratezza. Iacobbi ha quindi auspicato l’implementazione degli organici e un’adeguata formazione dei giudici al rapporto empatico con le persone coinvolte. La necessità della riabilitazione mediatica a procedimento concluso è stata invece evidenziata dal dott. Gaetano Leucci.

A conclusione della serata, la consegna di un omaggio floreale da parte del direttivo dell’associazione ‘Amici della Puglia’ di cui l’avv. Sarcinella è presidente e fondatore.

Il libro è in vendita nelle librerie cittadine e su Amazon e sulle altre piattaforme digitali.

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Pellegrinaggio

Sulle orme di San Paolo: il pellegrinaggio in Grecia della Regina Mundi di Martina Franca

Diario di bordo del viaggio in terra ellenica sui percorsi dell’apostolo di Tarso

19 Ago 2024

di Donatella Gianfrate

Viaggiare in Grecia “sulle orme di San Paolo” – così si chiama il pellegrinaggio dal quale la parrocchia Regina Mundi di Martina Franca è recentemente tornata – è stato un affascinante viaggio nel tempo, nell’epoca in cui Paolo di Tarso si trova a evangelizzare alcune delle più fiorenti polis elleniche. Si è trattato di un viaggio in luoghi speciali che sono patrimonio artistico dell’umanità, così tanto ammirati e studiati sui manuali liceali di storia dell’arte e, al contempo, un’esperienza che ha permesso al gruppo di rivedere gli stessi luoghi alla luce della presenza evangelizzatrice dell’apostolo che sbarcò sulle coste di Tessalonia nella sua seconda missione in terra greca. Il percorso è stato una rilettura degli Atti degli Apostoli con una mappa più chiara dei luoghi: Atene e Corinto, Filippi, Berea, Tessalonica, passando per Delfi, con la visita nei luoghi dell’antico santuario di Apollo, tappa fissa per tutti i potenti dell’antichità che volevano consultare l’oracolo prima di iniziare imprese di ogni tipo. “Salire, salire, e continuare a salire” è l’altro tema che il gruppo ha trovato per descrivere bellezze e fatiche di questa esperienza.

Innanzitutto, per la buona riuscita di un’esperienza di viaggio, si sa, la guida che accompagna il gruppo è un ingrediente fondamentale. E Manos è stato una guida eccellente. Gli oltre quarant’anni di esperienza nel suo lavoro sono emersi con la loro portata nel carico di dedizione, amore per la propria terra e precisione mostrati nella conduzione del gruppo, lungo le varie tappe del pellegrinaggio. I racconti di Manos hanno delineato l’immagine di un popolo attaccato alle proprie origini e alla propria terra, nonostante i secoli di dominazione turca, di un Paese ricco di storia, arte e architettura che sono patrimonio di tutta l’umanità e per questo va valorizzato e preservato. Atene è stata il punto di partenza e di arrivo, in un percorso vissuto a ritroso rispetto alla rotta di San Paolo che invece, della Grecia, tocca per prime le coste a nord, in Macedonia. In un mix tra antico e contemporaneo, il gruppo è letteralmente approdato in piazza Sintagma dove, oltre al suggestivo cambio della guardia, si snoda il corso principale che porta alla vecchia agorà, nel nugolo di negozietti e trattorie tipiche che accolgono i visitatori sino a notte fonda con musica e piatti della tradizione. Ad Atene, mete imprescindibili sono state l’Agorà, l’Areopago e l’Acropoli, la parte più alta e antica della città dove, dopo tanti scalini e tanto sole con la vista panoramica dei quartieri che si stendono verso il mare, si arriva alla maestosità del Partenone e della Loggia delle Cariatidi, esempi di opere d’arte e architettura che emozionano, davanti alle quali la meraviglia prende il sopravvento. In questa città, che immaginiamo così ricca e dinamica ai tempi di Paolo, l’apostolo evangelizzava e faceva proseliti annunciando la Buona Novella in lingua greca.

Allontanandosi dalla capitale, la seconda tappa è Corinto, punto strategico da sempre, collegamento tra la Grecia continentale e il Peloponneso. Qui Paolo conosce i coniugi Aquila e Priscilla: lavora nella loro bottega e dimora nella loro casa per diciotto mesi. Rimane poco del foro romano nel quale fu condotto per essere giudicato, ma celebrando la Santa Messa all’ombra di un ulivo, tra i resti di antiche colonne, è facile immaginare come potesse svolgersi la vita, duemila anni fa, in quella piazza piena e attiva. Da lì, passaggio obbligato per Micene e Tirinto, la cui civiltà ha dominato la Grecia per quasi ottocento anni, tra il 2000 e il 1200 a.C. Suggestivo il parco archeologico con la maestosa tomba a pozzo di Atreo, padre di Agamennone e Menelao. Da qui partì la spedizione achea verso Troia, qui è stata ritrovata la famosa “maschera di Agamennone” ammirata al museo nazionale di Atene. E procedendo a ritroso, il gruppo si è avviato poi verso Filippi e Salonicco. A Filippi, primo approdo europeo paolino in Europa, tappa presso il sito archeologico che oggi è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Il Teatro, il Foro, le Basiliche paleocristiane, il Palazzo episcopale, l’Ottagono, la Via Egnazia sono le vestigia storiche dell’epoca romana. Si svolse qui la battaglia in cui Ottaviano e Antonio sconfissero Bruto e Cassio, gli uccisori di Cesare (“Ci rivedremo a Filippi!”). E sono tante le testimonianze di quella che è stata la prima comunità cristiana nata in Europa. La predicazione di Paolo e la conversione di Lidia sono ricordate in una zona monumentale creata nei pressi di una necropoli romana esterna alla città. Una moderna chiesa-battistero ricorda l’evento paolino e il cristianesimo nascente. Nell’area archeologica di Filippi è stata anche individuata una cripta che la tradizione cristiana identifica col luogo di prigionia di San Paolo.

Meritevole di attenzione anche Salonicco, la seconda città greca più grande dopo la capitale, dove non ci sono particolari memorie archeologiche del passaggio di San Paolo, ma la cui comunità è notoriamente riportata negli Atti degli Apostoli come destinataria della lettera ai Tessalonicesi. Una visita alla Basilica del patrono Demetrio, una capatina enogastronomica in un’osteria tipica nella zona antica del mercato e il lungomare, dove la movida di sera anima locali fronte mare con musica e salottini di ritrovo.

Infine, le Meteore, Μετέωρα, tappa intermedia e ambita del pellegrinaggio presso il centro monastico di Kalambaka nel nord della Grecia, al confine con la Tessaglia. Sospese tra il cielo e la terra, le meteore sono antichi insediamenti monastici eremitici bizantini, oggi attivi e visitabili solo in parte. Il gruppo è stato in due di essi. Il primo dedicato a San Caralampo, il secondo a Tutti i Santi. L’impatto qui è notevole, la vista si allarga sull’orizzonte e in altezza. Su lunghi pinnacoli naturali, forgiati dall’antico mare che lambiva la Tessaglia, sorgono monasteri secolari che sembrano un tutt’uno con la roccia. La leggenda vuole che il primo sia stato fondato da Sant’Atanasio, portato in cima sulle ali di un’aquila. È un luogo nel quale la natura e l’uomo hanno “collaborato” in armonia creando, con il lavoro paziente di secoli, strutture perfettamente incastonate sui costoni rocciosi. Lasciandosi guidare dalla suggestione, è facile immaginare la vita dei monaci di un tempo, scandita dalla preghiera, dal digiuno e dal silenzio, dal lavoro e meditazione. Oggi i monasteri attivi sono sei e si sono aperti anche a comunità monastiche femminili. All’interno dei monasteri non è consentito fare foto ma immaginatene la ricchezza di arte di ispirazione bizantina, i dipinti, la foglia oro che brilla sui rossi e sui verdi, gli ex voto, le rappresentazioni iconiche dei santi, storie raccontate per sequenze di immagini. E nel frattempo, tra uno scalino e l’altro, si rafforzano le relazioni che già c’erano e si fanno nuove conoscenze. Ognuno condivide a suo modo la propria esperienza e il desiderio di viaggiare, di conoscere. Si prega. Ci si scambia opinioni e punti di vista. A volte ci si scambia silenzi, importanti anche quelli. Anche questo è un “salire”, appunto. Verso l’infinito.

Prima del rientro ad Atene per riprendere il volo, il pellegrinaggio ha previsto una tappa speciale a Delfi, in visita al santuario di Apollo dove in antichità ci si recava per il famoso oracolo. Delegazioni reali, sovrani e letterati si recavano al tempio per ricevere oracoli sul futuro dalla Pitie, le sacerdotesse di Apollo. Il luogo è a dir poco speciale. Un museo moderno custodisce i resti prestigiosi dell’antico santuario; qui si trova la famosa Auriga di bronzo, la cui bellezza e raffinatezza vale tutto il viaggio e il perché del recarsi in Grecia. Nell’insediamento dove sorgeva il tempio, diversi sono i segni che testimoniano la storia di chi è passato presso quello che Zeus aveva segnato come l’ombelico del mondo. La vista è meravigliosa: sotto il sole di luglio, il mare brilla di azzurro e si staglia contro le pareti rocciose del dirupo sul quale sorge il santuario. Colonne e cipressi si allungano verso l’alto e tutto brilla di una luce naturale e portentosa: del resto, questa era la casa del dio del sole Apollo.

La parte gastronomica ha completato l’esperienza del pellegrinaggio in terra ellenica: ogni pranzo è stata occasione per degustare piatti e dolci della tradizione greca, aromi, spezie e preparazioni in linea con la dieta mediterranea che ci accomuna come popolo. L’organizzazione globale è stata curata dall’Opera Romana Pellegrinaggi.

Il pellegrinaggio Sulle orme di San Paolo continua il prossimo anno con la Turchia, l’antica Asia Minore dove l’apostolo ha lasciato il segno della sua presenza evangelizzatrice in tante località da scoprire.

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Città

Finalmente si inizia a far luce sull’anfiteatro romano al Borgo

18 Ago 2024

di Silvano Trevisani

Finalmente si inizia a far luce sull’anfiteatro romano sepolto nel bel mezzo del Borgo di Taranto. Nei prossimi giorni infatti saranno avviati gli approfondimenti attraverso l’utilizzo di georadar per verificare lo stato e la consistenza dei resti che giacciono in gran parte al di sotto degli uffici comunale il cui atrio ospitò, nei decenni passati, il mercato coperto.

Non tutti gli studiosi e i funzionari, com’è noto, sono convinti della consistenza di ciò che è sopravvissuto alle devastazioni della seconda metà dell’Ottocento, quando, soprattutto per impulso della Marina Militare, la città conobbe la sua rapida espansione. Più volte, in passato, si era deciso di effettuare saggi di scavo, ma nessuna iniziativa si è rivelata determinante. Compreso il limitato saggio effettuato, in occasione dei lavori di consolidamento delle strutture sovrastanti, che ha riportato alla luce tratti delle strutture di sostegno alle gradinate. Ma a far pendere l’ago della bilancia sulla necessità di attuare finalmente una verifica è stato l’appello lanciato qualche mese fa, attraverso un documento pubblico, dal noto archeologo Francesco D’Andria, tarantino di nascita e leccese di adozione.

A farsi promotore e portavoce dell’iniziativa è stato il consigliere e rappresentante del movimento politico Demos Gianni Liviano che organizzò dapprima un partecipato incontro pubblico nellala sede di via Fiume. Tra i relatori illustri, oltre allo stesso D’Andria, gli archeologi: Giuliano Volpe, già rettore dell’Università di Foggia, e Aldo Siciliano, presidente dell’Istituto per la Magna Grecia, Rino Montalbano, del Politecnico di Bari e Stella Falzone direttore del MarTa. Successivamente fu avviata una petizione con oltre 3.000 firme a sostegno del recupero dell’anfiteatro.

Liviano chiese ed ottenne, poi, di audire in commissione Assetto del territorio il professor D’Andria che in quella circostanza spiegò ai consiglieri presenti le origini dell’anfiteatro e le ragioni dell’opportunità del suo recupero.

La scorsa settimana l’intero consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione presentata dallo stesso Liviano finalizzata a impegnare il Comune a consentire lo svolgimento degli studi che avranno inizio nei prossimi giorni. In quella circostanza l’assessore Ciraci anticipò al consiglio che la sovrintendenza aveva chiesto al Comune l’autorizzazione allo svolgimento dello studio in questione.

La mozione/risoluzione per l’anfiteatro, sottoscritta da Gianni Liviano, Luca Contrario, Enzo De Gregorio, Antonio Lenti e Lucio Lonoce, ricorda, tra l’altro, come su questo argomento si siano espressi, nomi prestigiosi dell’archeologia italiana ed europea, come il tedesco Dieter Mertens, e poi Francesco D’Andria, Emanuele Greco, Pier Giovanni Guzzo, Giuliano Volpe, Luigi Todisco, Grazia Semeraro e molti altri, tutti con la speranza di portare alla luce e valorizzare l’edificio sepolto.

Il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta ad “attivare una interazione con la direzione del MArTA, e con la Soprintendenza archeologica, al fine di risolvere il problema del saggio di scavo aperto nel cortile del Mercato Coperto, attualmente utilizzato come parcheggio e completamente ingombro di auto, dove sono “esposti” due muri in opera reticolata, sbrecciati, in abbandono e ricettacolo di rifiuti, appartenenti al monumento che, sotto l’Impero di Augusto, segnava il paesaggio dell’antica metropoli greca in vista di Mar Grande e del suo Golfo”. E ad avviare, di concerto con le strutture periferiche del MIC e con le Università pugliesi, che hanno dimostrato il loro interesse alla collaborazione, le azioni necessarie a dare seguito a tutta una serie di richieste operative contenute nell’appello.

Liviano rivolge un ringraziamento pubblico a Francesca Romana Paolillo, soprintendente presso la sede di Taranto della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, per aver raccolto l’invito corale di gran parte della città e aver deciso di finanziare lo studio che si svolgerà nei prossimi giorni.

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Tracce

Le ferie per una diversa narrazione?

(Photo from https://www.agensir.it/)
16 Ago 2024

di Emanuele Carrieri

Se non verrà tormentata da una qualsivoglia eventualità – sempre possibile con i conflitti in corso –, la politica affronta il viadotto (non è un ponte, perché ha molte arcate!) di ferragosto con l’ambizione di staccare la spina, di rilassarsi e di rimandare a settembre tutti gli impegni e tutti i chiarimenti. Succede così da sempre, forse da un paio di decenni (unica eccezione: la campagna elettorale, in pieno agosto 2022, per le elezioni politiche a settembre), quando i politici sciamano sotto gli ombrelloni o sui percorsi di montagna. Palazzo Madama e Palazzo Montecitorio sono deserti, i palazzi del governo non possono essere proprio deserti ma è vero che il motore gira al regime minimo necessario, il caldo si fa sentire e ha, quanto meno, il merito di sgelare le tensioni, a voce e non, dietro le quali, spesso e volentieri, c’è un vuoto di pensiero, una vera e propria assenza di idee, di visioni. Sono in calendario gli appuntamenti estivi consueti – come il Meeting di Rimini – ma il messaggio vero è: “se ne riparla a settembre”. Un avviso breve e chiaro. Se non fosse per l’aleggiare di un punto interrogativo incombente. Dopo due anni di attività di governo, la sfida del cambiamento, stabilita e sostenuta da Giorgia Meloni, è tuttora solida oppure si è persa pian piano per strada fra impulsive decisioni, dissapori interni alla maggioranza, incertezze, chiusure a riccio, faticosi rapporti con la stampa, massicci ricorsi a interviste di opinionisti amici e denuncia opprimente della sinistra “che cerca di delegittimarci”? Stando agli analisti e ai sondaggisti, il consenso elettorale c’è e perdura ma è come la classica corsa del mezzofondista che, arrivato all’ultimo giro, perde i passi, fa fatica a slanciarsi e rischia di essere sorpassato dagli avversari. Al viadotto di Ferragosto, in effetti, l’esecutivo formato da Fratelli d’Italia, dalla Lega e da Forza Italia – con il contributo esterno di Noi con l’Italia, Coraggio Italia e Unione di Centro – è arrivato con il fiato corto. La narrazione, regolare, frequente e ripetuta, è del tutto costruita sui tanti primati del nostro Paese e sulle forti difficoltà degli altri paesi europei in termini di crescita, in modo particolare la Germania e la Francia. Ma le svariate e persistenti divergenze rispetto alla media europea non vengono mai esternate e il piano nazionale di ripresa e resilienza è in ritardo per quanto concerne la realizzazione della spesa. Dopo due anni di governo, una comunicazione costruita sul “siamo belli, buoni e bravi” non può sopportare il contatto con una realtà quanto meno più problematica e più preoccupante. Tanto è vero che le stesse lobby, balneari e tassisti in primis, risolutamente spalleggiate fino a ieri nella battaglia contro la direttiva Bolkestein, la libera concorrenza e l’Unione Europea, ora avversano il governo amico perché non batte i pugni sui tavoli dell’Unione europea. Ma, forse, là avrebbe influito in misura maggiore se non avesse deciso di votare contro la riconferma di Ursula von der Leyen al comando della Commissione europea. Né le rassicurazioni, molto forzate nei modi e nelle espressioni, a partire da quelle del vice presidente del Consiglio dei ministri e segretario della Lega Matteo Salvini, amico di Le Pen e Orban – ‘siamo diversi, ma questa maggioranza andrà avanti fino al 2027’ –, cambiano la sostanza. Giorgia Meloni soffre la competizione da destra del tandem Salvini-Vannacci e, dal centro, dell’altro vice presidente del Consiglio Antonio Tajani, che, sotto la spinta anche della famiglia Berlusconi, preoccupata per la deriva a destra, tesse un’altra tela. E che ci stiamo a fare al Governo se non risolviamo l’emergenza carceri, si è chiesto, per esempio, il forzista vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè? I problemi interni non sono una ideazione satanica della sinistra, come conferma anche il caso Rai: le nomine al vertice sono state rinviate perché mancava l’accordo. All’opposto, si è scelto – per volere del ministro Giorgetti – di sostituire il Ragioniere Generale dello Stato Biagio Mazzotta e di nominare Daria Perrotta, responsabile dell’ufficio legislativo del Ministero dell’economia e delle finanze. Nata nel 1977, percorso di studi perfetto, esperienza maturata sul campo in Parlamento, alla Corte dei Conti e alla Presidenza del Consiglio dei ministri, dove ha lavorato nel governo Renzi e, infine, con Giorgetti quando divenne sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo Conte 1 e poi ministro dello sviluppo economico con Draghi, è la prima volta che una donna va alla guida di un braccio strategico dello Stato. ‘È una decisione sbagliata’, ha strillato l’opposizione perché Perrotta non proviene dalla stessa Ragioneria o da una authority superiore come Banca d’Italia. “Se la Ragioniera non arriva da Banca d’Italia ho compiuto un peccato mortale? Okay, ho peccato”, ha replicato Giorgetti. Ecco come aggiornare la narrazione della maggioranza: cambiare conduttore si può e si deve se le scelte si incardinano su competenze provatissime e non sono ispirate dalla appartenenza. Del resto, anche il senatore del Partito democratico Filippo Sensi, alla Presidenza del Consiglio prima con Renzi e, poi con Gentiloni, ha detto di Perrotta di conoscere “personalmente la competenza, la solidità e la conoscenza al laser del bilancio dello Stato”. Proprio quello di cui ha bisogno il complesso apparato dello Stato ma, più ancora, tutto il nostro Paese.

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Diocesi

Ospedale Moscati: il nuovo affresco nella cappella

16 Ago 2024

Un grande affresco raffigurante uno spaccato della vita del ‘medico santo’ è stato realizzato nella cappella dell’ospedale oncologico San Giuseppe Moscati, dove  il grido dei sofferenti spesso non trova risposta se non nella compassione, o vicinanza di chi si pone accanto e ascolta il dolore: una parola visiva che tocca il cuore di chi entra, spingendolo a lodare e benedire il Signore, sorgente di santità e di carità.

“Continua a parlare e ad intercedere il medico dalla statura alta, spingendoci ad accogliere il suo invito a farci prossimi dei fratelli (‘Esercitiamoci quotidianamente nella carità’) – spiegano i frati conventuali, cappellani ospedalieri –  In una umanità che ha smarrito il riferimento essenziale della vita, bisognosa di stimoli nuovi, di esempi evangelici, San Giuseppe Moscati, come lievito prezioso, è stato capace di aprire prospettive nuove, dettate dalla fede nel Cristo Risorto, che fa nuove tutte le cose, con la sua parola di vita: ‘Non temere, soltanto continua ad avere fede’”.

“Ancora oggi – concludono – il medico santo continua a camminare tra le corsie difficili della vita, per stare accanto alla persona, infondendogli  la speranza e la fiducia in Dio che mai ci abbandona, ingenerando la certezza di fede che il nostro aiuto viene dall’Alto!”.

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Popolo in festa

Montemesola, 17 e 18 agosto festa del patrocinio della Madonna del Rosario

16 Ago 2024

di Angelo Diofano

È tutto pronto a Montemesola per la festa del patrocinio della Beata Vergine del Santissimo Rosario, santa patrona del paese, che si terranno il 17 e 18 agosto. I festeggiamenti (che cadono il 6 e 7 ottobre) da due anni a questa parte sono stati anticipati in estate per permettere ai fuori sede di godersi la festa che unisce tutti sin dall’infanzia, anche perché il mese di agosto è quello in cui ricorre la concessione del patrocinio alla Beata Vergine.

Quest’anno le due giornate di festa prevedono un programma civile e religioso davvero ricchissimo.

La centrale via Roma si vestirà a festa, abbellita da una lunghissima galleria di luminarie, a cura della ditta Fabrizio da Sandonaci (Brindisi) per offrire ai visitatori uno scenario unico e suggestivo.

La mattina del 17 agosto il paese sarà svegliato dalla banda ‘Città di Francavilla Fontana’ che terrà il consueto matinée in piazza IV Novembre alle 11; in serata invece, sempre sulle note della banda, la piazza sarà animata da uno spettacolo di videomapping in 3D, primo in assoluto di questo genere nella nostra provincia e che proietterà sulla facciata del palazzo marche sale, fresca di restauro, una storia animata della confraternita, del paese e del culto. Sarà uno spettacolo mozzafiato di luci, musica e colori che segue il grande successo riscosso lo scorso anno dalle fontane danzanti.

Giorno 18 invece, a svegliare il paese sarà la banda dell’associazione musicale cittadina ‘Giuseppe Chimienti’; alle 18 ci sarà la solenne processione, con la consegna delle chiavi alla santa patrona. Alle ore 21.00 il grande spettacolo pirotecnico della ditta Padovano da Genzano (Potenza) si terrà in zona Molinelle, mentre alle 21.30 in piazza IV Novembre avrà luogo il concerto dei ‘Nine Beat’ che sarà aperto dall’esibizione di tre artisti emergenti: Daniele Massafra in arte Youngdan, 17 anni di Montemesola; Fabiana Rosato, 17 anni di Taranto e Davide Verni, 15 anni di Bari.

Nelle due serate di festa, dalle ore 21, in piazza dei Caduti ci sarà un intrtteniento per i più piccoli con i ‘Supereroi Marvel’ e le ‘mascotte’, con foto ricordo omaggiata dal comitato festa.

«Come primo mandato mi preme evidenziare la disponibilità, la professionalità accompagnata da tanta fede e devozione di tutti i membri dell’amministrazione della confraternita del Rosario – fa sapere il priore pro-tempore Carmine Lezza -. L’intera squadra ha lavorato fino ad oggi in un clima di massima serenità ottenendo dei buoni risultati, cercando di mettersi a disposizione delle nostre consorelle e dei nostri confratelli”.

“Non sarebbe una confraternita credibile la nostra senza dare testimonianza di accoglienza e autenticità evangelica. Il nostro obiettivo infatti è cercare di avvicinare quanti più giovani possibili. Siamo convinti – prosegue – di dimostrare quanto l’organizzazione confraternale oltre ad essere una squadra, possa offrire metodi e valori che utili nella vita quotidiana”. 

“Si tratta di una ricorrenza attesa da tutti, grandi e piccini – conclude – motivo per cui tutto il comitato si è impegnato per circa 10 mesi affinché il patrocinio fosse onorato prima con il rito religioso e poi con il rito civile, nella maniera più dignitosa possibile».

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