Tanti impegni per la ripresa: ex Ilva, Comune, soprintendenza, “Garibaldi”…
La lunga pausa estiva, che si sta chiudendo con un bilancio del tutto interlocutorio, sia dal punto di vista economico che politico, sta per lasciare lo spazio a tutta una serie di appuntamenti. Il futuro dello stabilimento siderurgico, il rimpasto dell’amministrazione comunale sono forse le scadenze più importanti, ma la città deve affrontare altri problemi scottanti. Alcuni dei quali riguardano la dimensione culturale e quella turistica: di entrambe si parla molto ma finora con scarsi risultati. All’orizzonte ci sono i rischi di ridimensionamento della soprintendenza nazionale per l’archeologia subacquea, di cui ci occupiamo in altro servizio, e la vicenda della portaerei “Garibaldi” che, in via di dismissione, è richiesta sia da Taranto che da Genova, per essere trasformata in museo.
Siderurgia
Per quanto riguarda Acciaierie d’Italia, com’è noto, entro il 20 settembre dovranno giungere le manifestazioni d’interesse da parte di aziende o gruppi interessati all’acquisto dell’azienda. Ricordiamo che i rappresentanti dei gruppi siderurgici Stelco (canadese, di proprietà degli statunitensi di Cleveland-Cliffs), Metinvest (Ucraina), Vulcan Steel e Steel Mont (indiani) hanno visitato gli impianti, in vista di una possibile acquisizione magari in tandem con un’azienda italiana, Arvedi o Marcegaglia. Che pure hanno mostrato interesse ma solo per i tubifici. Il 31 luglio scorso Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha firmato l’autorizzazione alla pubblicazione del bando per manifestare interesse per l’acquisizione dei beni e delle attività aziendali di Ilva in amministrazione straordinaria e Acciaierie d’Italia in AS, nonché delle altre società appartenenti ai rispettivi gruppi.
A riprendere al più presto l’interlocuzione con il governo e con l’azienda puntano i sindacati, per i quali, come ha sottolineato il segretario nazionale della Cisl Valerio D’Alò, “resta prioritario che si parli di un ‘unico blocco’, che non si proceda cioè a una ‘vendita-spezzatino’, e che quindi si possa garantire la piena occupabilità di tutto il gruppo in tutti i siti. Ma anche soprattutto quali saranno, da parte dei nuovi investitori, i progetti industriali per il rilancio degli impianti, il rientro dei lavoratori della cassa integrazione, e quali sono gli obiettivi dal punto di vista ambientale e del ciclo produttivo”.
L’associazione delle imprese dell’indotto Aigi, da parte sua, chiede che lo Stato, chiunque dovesse essere il nuovo acquirente della fabbrica, conservi quote azionarie di minoranza che possano fungere da garanzia e clausola sociale, per l’area jonica, le sue imprese, la totalità dei lavoratori impegnati, sia quelli diretti che indiretti”.
Politica
Il sindaco Rinaldo Melucci ha svolto, nei giorni scorsi, una serie di confronti con le forze politiche che sostengono la maggioranza, in visto di un ipotetico rimpasto della giunta o di un avvicendamento alla guida delle municipalizzate. L’obiettivo chiaro è quello di allargare la maggioranza con l’inserimento attivo di Italia Viva, che fa riferimento a quel Massimiliano Stellato che fu, due anni fa, all’origine dello scioglimento del primo consiglio e della giunta a guida Melucci. Si attendono decisioni nelle prossime ore e sembra più probabile l’avvicendamento alla guida delle municipalizzate, con il possibile arrivo alla presidenza dell’Amiu di Nicola Infesta, cui lascerebbe il posto Mancarella, che verrebbe nominato direttore generale di Provincia o Comune. Altre nomine arriverebbero per Kyma mobilità e la costituenda Kyma energia. Di sicuro non vi sarà un rientro in giunta del Pd.
Vertenze culturali
Quando alle questioni “culturali”, per la soprintendenza si ipotizza l’indizione di una seduta monotematica del Consiglio comunale perché affronti politicamente la questione. Nonostante generiche assicurazioni e prese di posizione, infatti, non è ancora chiaro se Taranto manterrà intatta la soprintendenza nazionale subacquea o se la creazione di una nuova soprintendenza Sabap Lecce-Brindisi-Taranto dovrà comportare una ridistribuzione di competenze.
Altra questione aperta e complessa è quella della portaerei “Garibaldi” che, a quarant’anni dal varo, è vicina al pensionamento. Vi sono diverse proposte, da Taranto, ma soprattutto da Genova, per trasformarla in museo ed è in atto uno scontro che vede impegnati, in queste settimane, sia gli ambienti culturali che quelli imprenditoriali.
È ancora presto per capire come finirà ma se si segue la stessa strada che portò alla demolizione del “Vittorio Veneto” dopo anni di battaglie, l’ottimismo si attenua sensibilmente.