Politica italiana

Premierato: un rinvio tra opportunità e strategia

foto presidenza del Consiglio dei ministri
17 Set 2024

di Stefano De Martis

Il disegno di legge sul premierato non compare nel calendario dei prossimi tre mesi dell’aula della Camera. Nella conferenza dei capigruppo che si è tenuta nei giorni scorsi, alla ripresa dei lavori parlamentari, i presidenti dei gruppi di maggioranza hanno lasciato cadere l’argomento che pure – appena 48 ore prima – era stato inserito nella lettera con le priorità della coalizione di governo. Con tutta probabilità se ne riparlerà all’inizio del nuovo anno, dato che il calendario parlamentare di dicembre è notoriamente molto fitto. Ma che cosa è successo intorno a quella che la stessa premier ha più volte definito la “madre di tutte le riforme”?
La spiegazione ufficiale – se così si può dire – è che nei prossimi mesi bisognerà concentrarsi su una manovra di bilancio che si presenta particolarmente difficile sia per la scarsità di risorse disponibili, sia per il debutto delle regole del nuovo patto europeo di stabilità. È una spiegazione plausibile, le difficoltà evocate sono oggettive, ma si tratta comunque di una spiegazione parziale. In teoria, i tempi per rimettere mano al percorso del premierato ci sarebbero stati. Il problema, però, è essenzialmente politico, con un versante interno alla maggioranza e uno esterno. Quello interno è che, al di là delle dichiarazioni pubbliche, sul tema delle riforme istituzionali le sensibilità tra i partiti della coalizione di governo sono notevolmente differenziate. Ognuno tiene soprattutto alla sua riforma di bandiera: il premierato per Fdi, la giustizia per Forza Italia, l’autonomia differenziata per la Lega, e l’accordo regge se tutto procede in modo sostanzialmente paritario. Sul premierato, in particolare, pesa anche la diffidenza dei partner meno forti della maggioranza per un sistema che attribuirebbe vasti poteri al capo del governo. Non c’è quindi da meravigliarsi se la stessa Giorgia Meloni abbia preferito evitare la sovrapposizione con una fase parlamentare già molto delicata per i temi economico-finanziari.
Prendere tempo, peraltro, è utile anche per verificare l’esito dei passaggi che riguardano l’autonomia differenziata, sotto il tiro delle opposizioni che hanno messo in campo tutti gli strumenti disponibili contro la legge Calderoli: dai referendum abrogativi ai ricorsi in via diretta delle Regioni guidate dal centro-sinistra. Nei primi mesi del 2025 dovrebbe essere chiaro il quadro delle decisioni della Corte costituzionale sui ricorsi e sull’ammissibilità dei quesiti referendari e ciò avrà un impatto diretto sul calendario delle riforme. Anche in questo caso la premier intende evitare sovrapposizioni pericolose. Se, com’è verosimile, la mossa contro eventuali referendum abrogativi sarà quella di puntare al non raggiungimento del quorum, dal punto di vista di Palazzo Chigi bisognerà evitare che l’accostamento con la questione del premierato possa diventare un fattore di mobilitazione del corpo elettorale.
Resta da domandarsi se un rinvio deciso principalmente per ragioni di tattica politica non possa trasformarsi in un’occasione virtuosa di dialogo e di confronto. La fretta è sempre stata una pessima consigliera in materia di riforme istituzionali e la pausa che si è creata nell’iter – dopo accelerazioni e rincorse collegate per lo più ad appuntamenti elettorali – potrebbe aprire uno spazio per politici di buona volontà.

Leggi anche
L'argomento

Carceri minorili: l’impegno di imprese, Terzo settore e Chiesa

L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio: “Entro dicembre entreranno in servizio 354 funzionari pedagogici e 450 addetti ai servizi sociali”. Il sottosegretario, Andrea Ostellari, spiega la ‘ratio’ di questa scelta: investire sulle persone che possano sostenere i minori negli ipm. Si tratta di “ruoli fondamentali per cercare di ridare […]

Don Massimo Angelelli (Cei): Con la legge sull’Autonomia differenziata “curarsi per gran parte della popolazione diventerebbe quasi impossibile”

Don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della Salute della Cei, ha messo l’accento sull’importanza “di fare squadre da parte dell’intera sanità cattolica”, invitando “tutti i soggetti in campo ad unirsi, a superare eventuali forme di isolamento”, durante l’assemblea generale dell’Aris, l’Associazione religiosa istituti socio-sanitari, svoltasi per la conclusione delle celebrazioni del sessantesimo […]

L’arcivescovo Ciro Miniero con i volontari della Colletta alimentare

La Colletta alimentare è una vera e propria festa del dono dove ogni contributo, piccolo o grande, diventa segno di solidarietà concreta che unisce le persone e rafforza il senso di comunità. La Fondazione Banco alimentare ha aderito alla Giornata dei poveri, seguendo il messaggio di papa Francesco che invita ad aprire il cuore e […]
Hic et Nunc

Francesco: “Durante il Giubileo canonizzerò Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati”

Udienza caratterizzata da annunci a sorpresa, quella di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata ai carismi. Papa Francesco, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana, ha annunciato che il 3 febbraio dell’anno prossimo si svolgerà l’Incontro mondiale dei diritti dei bambini, intitolato “Amiamoli e proteggiamoli”, con la partecipazione di esperti e personalità […]

Daniela Fatarella (Save the Children): “Lavorare perché siano rispettati i diritti dei minori è urgente e rilevante quanto lo era 100 anni fa”

La direttrice generale della ong che sostiene i minori di tutto il mondo nella Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che si celebra oggi, mercoledì 20 novembre
Media
21 Nov 2024
newsletter