Il convegno ‘Beati gli operatori di pace’ alla Santa Maria del Galeso
Nel ricordo della tragedia del ‘Campo S’
“Beati gli operatori di pace” è questo il titolo del convegno organizzato domenica sera dall’Università della Terza Età di Crispiano nella parrocchia Santa Maria del Galeso e incentrato sull’opera di papa Paolo VI e mons. Guglielmo Motolese per gli internati nel campo di prigionia di Taranto conosciuto come Campo S o Campo Sant’Andrea. “L’evento – ha sottolineato il parroco don Salvatore Magazzino – è stato pensato in occasione dei festeggiamenti della Madonna della Pace con l’intento di far conoscere una delle pagine più drammatiche della storia della nostra città ma soprattutto per ripercorrere l’opera straordinaria di due figure quali Paolo VI e mons. Motolese e il loro segno di speranza in quel momento difficile della seconda guerra mondiale”. Attraverso filmati, fotografie e racconti, l’attenta assemblea ha potuto ripercorrere la storia dei diecimila prigionieri di guerra internati nel campo di prigionia situato ai margini del quartiere Paolo VI. Presente al tavolo dei relatori il rettore dell’Università della Terza Età, avv. Michele Zuppardi, il quale si è soffermato sul valore della condivisione e diffusione del sapere. “All’Università della Terza Età di Crispiano – ha detto – spetta indubbiamente il merito di aver costituito il comitato permanente di studi e ricerche “Campo Sant’Andrea” e di portare avanti un progetto di divulgazione finalizzato alla conoscenza a beneficio della crescita collettiva della comunità”. In seguito, il presidente della Federazione provinciale di Taranto della Associazione nazionale combattenti e reduci cav. Antonio Cerbino ha ricordato come dietro ogni soldato morto o catturato al fronte ci siano affetti e ricordi legati alla storia delle nostre famiglie. “Purtroppo – ha continuato Cerbino – il mostro crudele della guerra ha preso nuovamente forma e incute terrore su un’umanità sempre più bisognosa di segni concreti di pace e di speranza”. Un concetto basilare, sul quale si è incentrato l’intervento della responsabile dell’area umanistica dell’Università della Terza Età, dott.ssa Tiziana Mappa, richiamando “lo straordinario lavoro di mediazione svolto della sezione diocesana della Pontificia Opera di Assistenza che ha permesso all’allora arcivescovo di Taranto mons. Ferdinando Bernardi e al suo segretario don Guglielmo Motolese di occuparsi con coraggio e dedizione dell’assistenza materiale e morale degli oltre diecimila prigionieri di guerra richiusi all’interno del campo”. Infine, le testimonianze della signora Cosima Marseglia, figlia di un ex internato, e della responsabile di zona Agesci Monica Pignatelli hanno arricchito la serata e destato commozione tra i presenti, ricordando la memoria del grottagliese Francesco Marseglia, prigioniero nel Campo S agli inizi del ‘46, e l’orrore della detenzione dei detenuti albanesi raccontata dai giovani scout del gruppo Taranto 15 che hanno personalmente visitato quei luoghi di sofferenza silenziosa perdurata fino alle soglie dell’anno duemila. Regista e moderatore della serata, il presidente del Comitato Campo Sant’Andrea istituito in seno all’Università della Terza Età di Crispiano, Andrea Chioppa, il quale ha sottolineato l’ampio sostegno, l’entusiasmo e la lungimiranza della comunità parrocchiale che si è fatta promotrice dell’iniziativa.