L’omaggio di Taranto a Franchina: il monumento a Paisiello si farà
Si è chiuso con l’impegno del sindaco a realizzare il monumento di Nino Franchina a Paisiello si la cerimonia di consegna della maquette dello scultore alla città di Taranto, svoltasi a Palazzo di città. A circa settant’anni di distanza dal concorso per il monumento a Giovanni Paisiello che, nel 1956, vide proprio la scelta ricadere sul bozzetto di Franchina, mai realizzatol’opera dovrebbe vedere la luce. “Non è possibile ancora prevedere – ha detto il sindaco – dove il monumento sarà collocato, ma la volontà di riparare a un errore grave che la città ha compiuto anni fa, c’è tutta”.
Ma la stessa cerimonia svoltasi nel salone degli specchi ha rappresentato una riparazione simbolica La maquette originale in bronzo dell’opera di Franchina è stata donata da Mario Guadagnolo. Ma a ricostruire lo spazio ambientale e a restaurare la scultura è stato l’artista Giulio De Mitri. Che, attraverso il Crac-Puglia, ha anche donato la riproduzione degli studi preparatori della maquette stessa.
Mario Guadagnolo ha ricordato come la maquette di Franchina gli fu donata, nella seconda metà degli anni Ottanta, dopo la morte dell’artista, dalla vedova, Gina Severini, figlia del grande artista Gino Severini. Guadagnolo ha custodito a lungo la maquette col desiderio di donarla alla città come ha fatto. Aldo Perrone, nel suo intervento, ha ricostruito storicamente la vicenda del “Premio Paisiello” promosso e organizzato, nel lontano 1956, dal Comune e dalla Provincia di Taranto, nel centenario della morte del grande compositore. E come fosse stato Antonio Rizzo, su incarico del sindaco De Falco, a mettersi in contatto con Raffaele Carrieri, insieme al quale insediarono una commissione composta dai più noti critici e studiosi italiani del tempo. Il vincitore risultò lo scultore Nino Franchina. Vicende burocratiche e ingerenze politiche portarono all’annullamento del premio, che impedì la realizzazione dell’opera.
L’artista Giulio De Mitri, che ha restaurato la maquette e ha realizzato il supporto tenendo fede al progetto originario realizzato per l’opera di Franchina, dall’architetto Ugo Sissa, ha poi illustrato la personalità di Franchina e il suo percorso artistico. Iniziato con la formazione, a Palermo del gruppo dei Quattro, proseguito a Milano, e approdato poi a Roma, dove lo scultore aderì al Fronte nuovo delle arti. De Mitri, che ha ricordato il suo incontro con lo scultore e ha mostrato il multiplo in ceramica che egli accettò di realizzare per una serie prodotta dalla Cooperativa Punto Zero.
Ultimo intervento quello di Paolo de Stefano che si è occupato della musica di Paisiello che – ha detto – non è stato ancora adeguatamente celebrato nella sua città natale, come lo è a Napoli o persino Parigi. “Taranto – ha detto de Stefano – ha dedicato a Paisiello il busto del Canonica, che per altro è stato restaurato con i fondi messi a disposizione dal Lions club Taranto Poseidon, ma la sua casa natale deve essere ancora restaura e aperta al pubblico. Manca ancora un significativo apprezzamento della città verso un grande che operò prima di Gioacchino Rossini in Italia e in Europa l’Opera buffa”.